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Il comitato raccomanda Christian Fankhauser come vicepresidente

All’unanimità, il comitato del SEV raccomanda al Congresso del 4 giugno di eleggere Christian Fankhauser alla vicepresidenza, dopo la partenza di Manuel Avallone. È stato preferito al suo collega Philipp Hadorn. Il comitato ha pure approvato i conti con un deficit di circa 950’000 franchi.

Christian Fankhauser

Due candidati per una carica. Due segretari sindacali che lavorano al SEV da più di 15 anni e che hanno una lunga esperienza sindacale e/o politica. Philipp Hadorn e Christian Fankhauser sono gli unici ad avere presentato la propria candidatura per succedere a Manuel Avallone che lascerà la vicepresidenza dopo il congresso del mese di giugno. Sono stati sentiti dal comitato venerdì 15 marzo: hanno avuto 5 minuti per presentarsi e hanno poi risposto alle domande – tutto meno che compiacenti – dei membri del gremio. Christian Fankhauser è stato sentito per primo e, esprimendosi in tedesco, ha ricordato i suoi 25 anni di attività sindacale: responsabile per 10 anni della sezione nord-vodese del SIB (Syndicat Industrie et Bâtiment) è poi arrivato al SEV dove ha sviluppato il segretariato di Losanna. «Sono un uomo d’azione. Durante le trattative io difendo il mandato ricevuto dai membri. Mi impegno a fondo per il nostro sindacato. È una passione!». Interpellato sulle sue priorità in caso di elezione, ha evocato la necessità di riumanizzare le stazioni e i trasporti pubblici e la sua volontà – «con voi» - di invertire la tendenza nel reclutamento di nuovi membri.

Da parte sua, Philipp Hadorn, che è anche consigliere nazionale socialista solettese, ha sottolineato le sinergie tra la politica e il sindacalismo. Sarà pure candidato l’autunno prossimo per un terzo mandato in Consiglio nazionale. È compatibile con la funzione di vicepresidente? «È una questione di organizzazione. L’importante è essere raggiungibile». Philipp Hadorn ha aperto anche un’altra prospettiva per la sua candidatura: la creazione di una vice-presidenza supplementare, come previsto dagli statuti. Una terza vicepresidenza che tuttavia non era oggetto dell’attuale candidatura. Il comitato ha apprezzato la qualità di entrambi i candidati, ha tuttavia sostenuto all’unanimità quella di Christian Fankhauser: una candidatura romanda era auspicata. Dopo questa decisione, Philipp Hadorn ha ritirato la propria candidatura. Sarà il congresso del 4 giugno a decidere.

Vivian Bologna

Conti in profondo rosso

Il comitato ha pure approvato senza colpo ferire, e malgrado un disavanzo di 949.000 fr., i conti 2018 presentati dal capo delle finanze Aroldo Cambi.

Questa decisione così netta si spiega col fatto che il deficit non è dovuto a una cattiva gestione ma alla vulnerabilità delle borse. «Il mese di dicembre è stato catastrofico a livello mondiale. Il risultato degli investimenti finanziari presenta dunque perdite per 654’000 fr. mentre la previsione era di un bonus di 300’000 fr. Ne deriva una differenza di 954’000 fr. Non sono dunque da ricercare altrove le ragioni all’origine del deficit dei conti del SEV. Se la chiusura dei conti avesse avuto luogo a novembre 2018 o a gennaio 2019, il risultato finanziario sarebbe stato in equilibrio», ha spiegato Aroldo Cambi. Egli ha pure ricordato che negli ultimi sei anni, gli investimenti finanziari hanno fruttato parecchi milioni. Il 2018 rappresenta dunque piuttosto un’eccezione. Va tuttavia rilevato che la diminuzione degli effettivi dei membri ha causato mancati introiti per 170’000 fr. È difficile contrastare questa tendenza costante. Visto che la struttura degli effettivi dei nostri membri tende all’invecchiamento, occorre dare priorità assoluta al suo ringiovanimento. Al di là di queste considerazioni, Aroldo Cambi ha sottolineato l’importanza di una disciplina finanziaria rigorosa in seno al SEV, indispensabile per tenere sotto controllo i conti.