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Traffico regionale viaggiatori: Petizione contro i piani di smantellament

Il SEV ha lanciato una petizione insieme ai sindacati Syndicom e VPOD. Raccogliamo firme per far capire al Consiglio federale e al Parlamento che le misure di risparmio a danno del traffico regionale viaggiatori sono inaccettabili.

Contributi federali al TRV: fino al 2023 (blu), originariamente previsti dal 2024 (azzurro), ridotti secondo i piani di risparmio del Consiglio federale (rosso). Ammanco annuale dal 2024: 20–30 milioni di franchi.

La Consigliera federale Karin Keller-Sutter, a capo del Dipartimento federale delle finanze, intende ridurre i contributi della Confederazione per il traffico regionale viaggiatori. Nei suoi piani, le imprese regionali di trasporto dovrebbero ricevere il prossimo anno il 7,8 percento, ossia circa 92 milioni di franchi in meno. Ma non si limita a questo: i risparmi andranno poi riconfermati anche negli anni a venire. Per il SEV è chiaro che ciò non deve accadere.

«Oggi non siamo ancora in grado di valutare le conseguenze, ma è evidente che sentiremmo gli effetti di questo smantellamento», afferma il vicepresidente del SEV Christian Fankhauser. «Dobbiamo prevedere tagli delle prestazioni nel trasporto regionale. Significa che l’orario potrebbe essere ridotto e che certe località non verrebbero più servite dal trasporto pubblico. E ovviamente saranno i lavoratori a dover pagare per questa decisione scellerata.» Molto probabilmente, oltre ai servizi le imprese faranno tagli anche sugli effettivi di personale, riducendo i posti di lavoro o non rioccupando quelli divenuti liberi. Per Christian Fankhauser i presupposti sono disastrosi: «Già oggi molti collaboratori sono allo stremo. Se le aziende dovessero effettivamente ridurre il personale, la pressione sui lavoratori restanti crescerebbe ulteriormente. Vorrebbe dire anche turni più lunghi, rinuncia a giorni liberi e così via.» In verità, in questo momento serve con urgenza più personale, non meno.

Ne va del salario reale

Oltre ai tagli sui servizi e sul personale, anche sulle retribuzioni incombono nubi nere. «Dobbiamo stare molto attenti ed evitare di uscire a mani vuote dalla tornata salariale. Mancando le sovvenzioni, le aziende risponderanno di non potersi permettere aumenti in busta paga» teme Christian Fankhauser, che ricorda l’imminente avvio delle trattative salariali d’autunno. Se i salari non dovessero crescere, i lavoratori rischiano una perdita del loro potere d’acquisto. Però i premi di cassa malati, gli affitti e i prezzi dei beni in generale continuano a salire, così che alla fine restano meno soldi nel borsello. «Potremo mandare un segnale contro questo possibile scenario, insieme alle colleghe e ai colleghi degli altri sindacati, partecipando tutti alla manifestazione del 16 settembre a Berna per salari e pensioni più alte,» continua Christian Fankhauser, che aggiunge: «Dobbiamo dimostrare adesso quanto siamo forti. È importante che motiviamo le colleghe e i colleghi ad essere solidali e a scendere in piazza con noi.»

Un segnale sbagliato per la politica climatica

I tagli ai sussidi non fanno male solo al traffico regionale viaggiatori, ma pregiudicano anche il futuro del trasporto pubblico e della politica climatica in Svizzera. Il 18 giugno il popolo ha approvato in votazione la nuova legge sul clima e l’innovazione, che chiede una riduzione fino a zero delle emissioni di CO₂ entro il 2050. Una delle possibilità per raggiungere questo ambizioso traguardo è la decarbonizzazione del traffico. Qui i TP possono dare un contributo importante, sarebbe quindi assurdo risparmiare proprio adesso in questo ambito.

Ueli Stückelberger, direttore dell’Unione dei trasporti pubblici (UTP), riassume la questione in un suo contributo sulla NZZ: «Nel raggiungimento degli obiettivi climatici, il trasporto pubblico gioca un ruolo cruciale. Come vettore pulito ed estremamente efficiente sul piano energetico, esso rappresenta una parte della soluzione. Nel traffico stradale, il passaggio ad autobus con motori rispettosi dell’ambiente costituisce una grossa sfida che, senza gli aiuti della Confederazione, non potrà avverarsi entro un termine ragionevole. Quanto il Governo pretende dal settore dei TP non è attuabile nella misura richiesta.» Per questo diventa assolutamente necessario investire di più adesso, non pensare a misure di risparmio.

È dunque molto importante che i membri del SEV e dei due sindacati partner nel settore dei TP, Syndicom e VPOD, sottoscrivano subito questa petizione. Non possiamo accettare uno smantellamento nel traffico regionale viaggiatori. Il Parlamento dovrà respingere i piani di Karin Keller-Sutter.

Michael Spahr
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Commenti

  • Roland Baumann

    Roland Baumann 01/09/2023 14:01:36

    Die Rentenerhöhung ist längst überfällig & eine 13. Rente wäre zeitgemäss. Danke für Euren Einsatz.

  • hans berchtold

    hans berchtold 03/09/2023 21:03:50

    Sparen im im regionverkehr nein wegen 90 mio fr,eine schande der Schweiz. Zuerst boni und Manager der CS strafen-büssen, sonst das Geld holen. Liebe Autofahrer, steigt um, dafür kaum Stau. Nicht meist ich nur alleine, bitte nehmt andere auch mit. danke mitmachen.