| Attualità / giornale SEV

Colpi di diritto

Questionari sulla salute

Le informazioni sul proprio stato di salute vengono considerate come dati particolarmente degni di protezione, in quanto parte della sfera personale. Essi sottostanno quindi alle disposizioni per la tutela della personalità. Raccogliere e custodire queste informazioni rientra quindi nel concetto di elaborazione dati, per la quale devono essere rispettati i principi della legge federale sulla protezione dei dati, dei quali fa parte anche quello della proporzionalità. In altre parole, ciò significa che possono essere raccolti solo i dati necessari ed adeguati a raggiungere un determinato scopo. Nel nostro caso, il datore di lavoro, rispettivamente il servizio medico di fiducia da lui incaricato, devono ricevere solo le informazioni che permettano a quest’ultimo di determinare l’idoneità della lavoratrice o del lavoratore di occupare una determinata funzione. Il o la dipendente non hanno alcun obbligo di dare ulteriori informazioni.

I questionari sulla salute devono pertanto contenere solo le domande in stretta pertinenza con uno specifico profilo professionale. Il SEV ha però ricevuto dal servizio medico delle FFS - Health and Medical Service - formulari che da questo punto di vista non appaiono del tutto centrati. I profili professionali interessati sono suddivisi in cinque gruppi di idoneità. I gruppi di idoneità da 1 a 3 contemplano un ventaglio di profili professionali molto ampio, ma i relativi questionari risultano identici nei contenuti.

Questo fatto è sorprendente, in quanto se una domanda può essere giustificata per un determinato profilo, non lo è necessariamente per un altro. E viene poi da chiedersi sino a che punto una domanda sulle malattie sessuali possa in effetti riguardare il datore di lavoro.

Viene quindi da chiedersi se sia necessario rispondere a tutte le domande. I questionari dell’Health and Medical Service prevedono una clausola che esige dal dipendente una risposta a tutte le domande, pena sanzioni che possono giungere sino allo scioglimento del rapporto di lavoro. Anche questa condizione appare sproporzionata. Il o la dipendente dovrebbero avere la facoltà di non rispondere ad una domanda ingiustificata e di firmare il formulario con riserva, oppure almeno di ricevere dal datore di lavoro spiegazioni precise sulla pertinenza di queste domande in relazioni con il proprio profilo professionale.

Va anche ricordato come il datore di lavoro non abbia alcun diritto di prendere visione dei questionari riempiti, che dovrebbero essere trasmessi direttamente in busta chiusa al servizio medico di fiducia. Quest’ultimo è tenuto a rispettare il segreto medico e quindi ad esprimersi nei confronti del datore di lavoro unicamente sull’idoneità alla funzione.

Su richiesta del SEV, il datore di lavoro ha spiegato di aver preso coscienza del problema, decidendo di riesaminare i questionari. Una prima conseguenza è l’abbandono da inizio anno del questionario per il gruppo di idoneità 5, nel quale rientra il personale che lavora in ufficio o al di fuori dei binari.

Il SEV è stato invitato a seguire questo processo e ad esprimersi sulle sue varie fasi. È quanto ci ripromettiamo di fare in favore di tutti.

Servizio di assistenza giuridica SEV