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colpi di diritto

I tuoi diritti nel processo di candidaturta

Durate il processo di candidatura, dipendenti e datori di lavoro non si trovano in un ambito di vuoto giuridico. Per entrambe le parti vi sono norme da osservare, come mostrano gli esempi che seguono.

Foto: Sora Shimazaki, pexels.com

Albiana si candida a un posto di responsabile di progetto. Quando la sua domanda viene respinta, si informa e le viene puntualmente risposto che la scelta è caduta su un altro candidato senza un passato migratorio. Albiana si sente offesa e vorrebbe opporsi. Che cosa può fare?

Nel corso del processo di candidatura devono essere rispettati i diritti della persona che si candida (ad esempio il diritto alla tutela della segretezza e della sfera privata, come pure da ogni tipo di discriminazione). Perciò Albiana potrebbe denunciare il datore di lavoro e chiedere un risarcimento. Non potrà invece obbligarlo a darle il posto, nemmeno attraverso le vie legali.

Domande sulla salute

A causa dei suoi problemi di salute, Hans viene dichiarato non più idoneo a proseguire la sua attuale funzione di macchinista. Per questo si candida a un posto come responsabile circolazione treni. Durante il colloquio d’impiego gli viene chiesto se soffre di qualche malattia. Questa domanda è ammissibile? Hans deve dare indicazioni veritiere?

Dipende dalle circostanze effettive. Di principio vale: le domande poste durante il colloquio d’impiego sono una forma di trattamento dei dati, valgono perciò i limiti imposti dalle norme sulla protezione dei dati. È lecito porre domande sulle attuali malattie, quando gli impedimenti di ordine medico possono pregiudicare l’idoneità alla funzione messa a concorso. Se Hans non può restare seduto per periodi prolungati, ad esempio a causa di un mal di schiena, allora dovrebbe rivelarlo al suo interlocutore. Se invece soffre saltuariamente di emicrania, non è tenuto a dirlo al datore di lavoro.

Referenze

Susanne cerca nuove sfide professionali e si annuncia come collaboratrice nel rilevamento delle frequenze. Nel corso del colloquio di candidatura viene a sapere che il suo attuale capo ha divulgato informazioni referenziali. Lo poteva fare?

Informazioni di carattere referenziale possono essere fornite solo se la persona interessata ha dato il suo consenso. Se nella domanda per un posto il candidato cita persone di riferimento, in tal caso significa che sarà d’accordo che alle persone indicate vengano chieste corrispondenti informazioni. Il contenuto di tali informazioni dovrà tuttavia limitarsi a quanto è necessario per valutare l’idoneità del candidato in relazione con lo specifico rapporto di lavoro. Poiché nella sua candidatura Susanne aveva espressamente citato il suo capo, quest’ultimo sarà dunque autorizzato a fornire i ragguagli richiesti.

Il team protezione giuridica del SEV è a vostra disposizione per questioni di natura legale.

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