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I 75 anni dell’aeroporto di Zurigo: I CCL sono d’obbligo!

A inizio settembre l’aeroporto di Zurigo festeggia il suo 75° anniversario. Uno sguardo al passato e uno sulle prospettive con Philipp Hadorn, presidente del sindacato del personale di terra SEV-GATA, da oltre vent’anni una realtà nello scalo aereo.

© Aeroporto di Zurigo, foto del 1952 circa, cioè approssimativamente quattro anni dopo l'inizio della sua attività.

Come vedi tu, da sindacalista, la storia dell’aeroporto di Zurigo e dell’aviazione civile in Svizzera?

Philipp Hadorn: La mobilità è un bisogno fondamentale dell’individuo. Nel passato, viaggiare era prerogativa di pochi privilegiati, oggi in Svizzera anche il comune cittadino può concedersi un’escursione con la famiglia in montagna o su uno dei nostri laghi; o, appunto, anche un volo verso altri paesi. Mentre la mobilità nel tempo libero può essere problematica, è indiscutibile che oggi, senza il trasporto aereo, avere forme di collaborazione politica, economica, scientifica e culturale a livello internazionale sarebbe possibile solo limitatamente. Durante la crisi da coronavirus anche la Confederazione ha confermato l’importanza sistemica del trasporto aereo e concesso determinate garanzie. Oltre 25 000 posti di lavoro sono in rapporto diretto con l’aeroporto di Zurigo, per non parlare dell’indotto in rami come le aziende di servizi e i fornitori. Non da ultimo, anche il settore riconosce l’importanza dell’ecologia. Per questo i gestori dello scalo, ma anche Swiss, si sono posti chiari obiettivi climatici.

Da quando esiste SEV-GATA?

La fondazione di GATA risale al 2000, presso Crossair a Basilea, che nel 2001, dopo il grounding di Swissair, aveva contribuito alla nascita di Swiss. GATA è stata quindi una delle principali parti sociali della nuova compagnia di bandiera. Fortuna vuole che qualche tempo prima, nel marzo del 2001, GATA avesse avviato una cooperazione con il SEV, così l’anno dopo grazie al sostegno dei professionisti del SEV poté negoziare il primo CCL per il personale di terra di Swiss. Nel marzo del 2004 i membri di GATA hanno poi deciso di diventare parte del SEV, con alcune prerogative in fatto di autonomia e partecipazione. In tal modo il traffico aereo appartiene da ormai più di 20 anni alla storia ultracentenaria del nostro sindacato. Con l’integrazione di Push nel SEV-GATA, nel 2017, il nostro impegno in quest’ambito si è ulteriormente ampliato in misura notevole.

In quali aziende è presente oggi SEV-GATA, e quali sono le sfide?

A Zurigo i nostri principali partner contrattuali sono Swiss e Swissport. Inoltre, organizziamo membri all’aeroporto di Zurigo, Dnata, SR Technics, naturalmente all’aeroporto di Ginevra e i nostri appaltatori Engie e ISS a Ginevra Sebbene dal punto di vista economico per Swiss nel frattempo le cose vadano meglio, il personale soffre purtroppo ancora oggi le conseguenze degli inutili licenziamenti in massa legati al periodo pandemico. È stato possibile compiere i primi passi avanti nelle condizioni di lavoro, ma contro la grave carenza di personale servono assolutamente ulteriori miglioramenti. Swiss se lo può permettere anche grazie ai margini di guadagno sensibilmente aumentati, questo perché, come detto, economicamente oggi presenta di nuovo risultati positivi. Swissport invece lamenta margini ancora ristretti, e nonostante gli sforzi nel campo del reclutamento riesce solo difficilmente a ridurre in modo durevole il carico di lavoro del personale. La pressione negli orari di punta è ormai insostenibile. Per l’aviazione civile, gli orari di lavoro, gli alleggerimenti in età avanzata, così come i salari e le indennità sono temi scottanti che vanno rapidamente sviluppati.

Quanto è forte la presenza di SEV-GATA negli altri aeroporti?

All’aeroporto di Basilea-Mulhouse contiamo un numero alquanto contenuto di membri, invece a Ginevra siamo piuttosto impegnati con i nostri affiliati e vari partner sociali.

Quale futuro vorresti per l’aviazione civile, a Zurigo e in generale?

Il settore soffre per la mancanza di CCL. Mentre Swiss e Swissport sono di principio favorevoli alla contrattazione, vi sono ancora molte compagnie, operatori di terra e imprese di lavoro temporaneo che non vogliono saperne di accordi collettivi. L’associazione padronale SASPA (Swiss Aviation Services Providers Association), ad esempio, ha rifiutato una soluzione settoriale dopo due «tornate di incontri». A fine giugno 2023 il sindacato SEV-GATA ha chiesto con una risoluzione che tutte le ditte che forniscono servizi negli aeroporti di Zurigo e Ginevra debbano sottoscrivere un CCL con i sindacati, se vogliono ottenere le necessarie concessioni (vedere anche il giornale SEV 9/2023). Al momento tuttavia l’aeroporto di Zurigo non ammette che questo sarebbe un vantaggio per l’intero settore (vedi riquadro). Dobbiamo fare ancora opera di convincimento. La concorrenza dannosa va a scapito del personale e delle imprese. Per questo ramo economico, avere condizioni di lavoro interessanti è necessario anche per poter reperire un numero sufficiente di persone motivate a impegnarsi per fare incontrare gente in tutto il mondo. Carburanti rinnovabili e altre tecnologie, dal canto loro, dovranno contribuire a rendere più ecologico il trasporto aereo.

Markus Fischer
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Il settore soffre per la mancanza di CCL

Commento di Philipp Hadorn, presidente di SEV-GATA e segretario sindacale. L’assemblea generale di SEV-GATA ha adottato il 30 giugno la risoluzione «Garantire adesso condizioni di lavoro collettive negli aeroporti!», poi consegnata alle autorità dell’aeroporto di Zurigo (vedere giornale SEV 9/2023). A più riprese negli scorsi anni è stato reclamato l’obbligo di introdurre un CCL per tutte le imprese attive in loco. Eppure la Flughafen Zürich AG, che gestisce lo scalo, ha sempre detto no – cortese nei modi, ma irriducibile sulla questione.

E questo senza eccezioni: in una missiva, il CEO e la responsabile del personale spiegano che – a loro parere – un CCL «costituisce una influenza esterna» tale da «indebolire la partecipazione diretta dei rappresentanti del personale». Vien proprio da chiedersi quale idea del CCL abbiano i vertici dell’aeroporto!

In Svizzera la contrattazione collettiva ha una lunga tradizione alle spalle. Anche le cerchie liberali condividono l’idea che a livello di aziende e di settori siano da preferire soluzioni concordate in partenariati sociali che norme giuridiche per disciplinare tutto per tutti. Mediante la definizione per legge dell’applicabilità generale dei CCL – oltre a combattere il dumping salariale e garantire standard sociali – si evitano anche distorsioni della concorrenza , a tutela degli interessi dei lavoratori e delle aziende stesse. Nondimeno, i rappresentanti sindacali sono tenuti a salvaguardare solo gli interessi del personale, e i negoziati devono svolgersi su un piano di parità.

Con queste premesse, il sindacato SEV-GATA cerca il colloquio con la società di gestione Flughafen Zürich e ha già fatto pervenire un «invito ai festeggiamenti» al nuovo CEO.

Grande festa all’aeroporto

A Kloten l’attività aerea ha preso ufficialmente inizio il 14 giugno 1948. Per il 75° anniversario è in programma dal 1° al 3 settembre una festa popolare con un’esposizione sull’aviazione, simulatori di volo, esibizioni aeree, musica e tanto altro per grandi e piccoli. Link: www.flughafenfest.ch. Fino all’8 settembre è inoltre aperta all’Airport Shopping una mostra interattiva sulla storia e sul futuro dell’aeroporto. La storia, nel formato digitale (D/E), si trova qui: https://www.flughafen-zuerich.ch/de/unternehmen/flughafen-zuerich/flughafen-entwicklung/flughafengeschichte