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Aviazione

«Turbolenzenel settore»

L’ultimo periodo è stato alquanto turbolento per il settore dell’aviazione. Un’analisi del responsabile del dossier e presidente di SEV-GATA, Philipp Hadorn.

Philipp Hadorn.

Philipp, quali successi ha incamerato SEV-GATA nel periodo dal 2019?

Durante il picco della pandemia il traffico aereo ha avuto, di fatto, un blocco totale. Nel corso di difficili trattative, siamo riusciti a scongiurare non tutte, ma molte conseguenze negative attraverso degli «accordi di crisi» (Swiss e Swissport ZRH), assicurando il CCL di Swiss al livello precedente sino a fine 2026 per il periodo successivo alla crisi e stipulando un CCL con Swissport GVA. Il riconoscimento dell’aviazione come settore di importanza sistemica e l’ottenimento di garanzie federali come unico settore durante la crisi COVID hanno richiesto enormi sforzi, ma hanno avuto successo. La solidarietà vissuta all’interno del trasporto collettivo è stata chiaramente visibile, e non soltanto durante le proficue azioni di protesta.

In base alla tua esperienza, quali sono stati, invece, i momenti più difficili di questo periodo?

Di fatto esattamente gli stessi! Contrariamente alle dichiarazioni d’intenti del precedente CEO, sotto la nuova gestione Swiss ha dato il via a un licenziamento collettivo che ha privato centinaia di colleghe e colleghi del loro sostentamento. Gli operatori di terra (in particolare Swissport), in quanto ultimo anello della catena alimentare dell’aviazione, esercitano una fortissima pressione sulle condizioni di lavoro. Entrambe le cose hanno portato a difficili negoziati, contro Swiss si è persino adito il tribunale. L’incapacità del governo federale di vincolare i fondi speciali per l’aviazione agli standard sociali da noi richiesti (ad esempio, nessun licenziamento) è un aspetto negativo della politica svizzera in materia di pandemia.

In generale, come giudichi l’evoluzione del lavoro sindacale nel settore dell’aviazione?

L’aviazione è un settore molto volatile. Finalmente la discussione sulla protezione del clima ha dato i primi frutti, infatti l’industria si sta concentrando sulla sostenibilità e sull’uso di carburanti (sintetici) clima neutrali. È importante per tutelare gli impieghi e far sì che il trasporto aereo rimanga una parte significativa della catena della mobilità.

Purtroppo i vettori low-cost, con condizioni di lavoro per lo più pessime e senza CCL, hanno già rilanciato la rovinosa guerra dei prezzi, e anche la sovraccapacità contribuisce a uno sviluppo malsano. La carenza di personale ha due facce: da un canto, i persistenti problemi di assunzione nell’industria aeronautica ci aiuteranno probabilmente nella lotta per migliori condizioni di lavoro; d’altro canto, molti dipendenti stanno pagando un caro prezzo, in quanto devono compensare il lavoro delle colleghe e dei colleghi mancanti con periodi di riposo più brevi, stress e una continua pressione sui tempi.

Quali sono secondo te le sfide future di SEV-GATA?

Le condizioni di lavoro nel trasporto aereo sono precarie. Per migliorare questo aspetto, ci battiamo per un maggior grado di organizzazione, soluzioni di settore (pressione sui fornitori privi di contratto) e standard internazionali. In quanto parte integrante del trasporto collettivo, le lavoratrici e i lavoratori dell’aviazione devono poter lavorare in condizioni equivalenti. Ciò richiede anche un impegno solidale da parte di tutti i soci del SEV.