Bus a lunga percorrenza
L’UFT gioca col fuoco. IlSEV s’infiamma
A partire da metà giugno, l’azienda di trasporto «Domo Reisen» sperimenterà dei collegamenti sulle linee San Gallo-Ginevra, Coira-Sion e Basilea-Lugano. Prove con la benedizione dell’Ufficio federale dei trasporti che assicura che tali test non pregiudicano minimamente la decisione finale.
Un articolo apparso su «Blick.ch» lo scorso 3 maggio. Nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) in merito all’autorizzazione concessa a «Domo Reisen», azienda di trasporto che a partire da metà giugno vuole sperimentare tre corse: San Gallo-Ginevra, Coira-Sion e Basilea-Lugano. Il giorno dopo il SEV - tramite un comunicato stampa deciso (cfr. editoriale) – ha denunciato il pericoloso gioco dell’UFT in questo settore. L’UFT lascia infatti planare la possibilità di assicurare una concessione a «Domo Reisen» dopo che l’azienda ha chiesto il permesso di gestire delle linee bus, con l’obiettivo di fare concorrenza alla ferrovia su assi che, guarda caso, non sono tra i meno redditizi.
Oltre al SEV, anche l’ATA (Associazione traffico e ambiente) ha deciso di reagire all’annuncio di questi test. Sotto il fuoco della critica, l’UFT ha cercato di minimizzare il significato di queste prove da parte di «Domo Reisen». «Formalmente - ha puntualizzato un portavoce dell’UFT - non abbiamo concesso l’autorizzazione per tali test. Non abbiamo dovuto farlo perché semplicemente questa società ha già una licenza di trasporto in Svizzera. Ci ha informato della sua intenzione di effettuare queste prove nel quadro della sua domanda di concessione». «L’approvazione di questa sperimentazione – aggiunge l’UFT – non pregiudica minimamente la nostra decisione sull’erogazione o meno della concessione». L’UFT ha imposto una sola condizione a «Domo Reisen»: le prove con i passeggeri devono essere limitate ad un viaggio di andata e ritorno per linea e i passeggeri dovranno viaggiare gratuitamente.
C’è un altro attore sicuramente euforico: ben noto in Svizzera romanda, il consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR Vallese) è uno dei più grandi difensori della liberalizzazione del trasporto passeggeri in autobus. Autore di una mozione in tal senso – peraltro recentemente accettata dal Nazionale e in attesa di passare agli Stati – ha accolto la sperimentazione di «Domo Reisen» con queste parole: «Si tratta di un passo nella giusta direzione». Ma c’è di più: da un lato afferma che il bus e il treno non si rivolgono necessariamente allo stesso pubblico (secondo lui i giovani e i turisti preferiscono l’autobus al treno, anche se il viaggio dura di più, perché più economico), d’altro lato ritiene che la liberalizzazione «rafforzerà il trasporto pubblico e incoraggerà le FFS a dinamizzare la propria politica tariffaria».
In parole povere, mentre i due vettori non mirano allo stesso pubblico – dunque, non vi sarebbe concorrenza – la concorrenza dovrebbe permettere alle FFS di ridurre i prezzi…
La strategia ultraliberale difesa da Philippe Nantermod sembra essere in perfetta sintonia con l’UFT. Le conseguenze di una tale politica sui trasporti pubblici, non lo sfiora nemmeno. Conta solo la difesa di una visione demagogica.
Vivian Bologna/frg
Editoriale di Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV
prova su relazioni del traffico svizzero a lunga distanza, l’UFT non fa altro che perseguire la propria strategia 2030, pubblicata nel 2014. Non ne siamo quindi sorpresi.
L’UFT scherza però col fuoco. Cittadine e cittadini del nostro paese tengono molto all’ottima offerta ferroviaria e lo hanno confermato a più riprese, l’ultima delle quali con FAIF.
La concorrenza dei bus costituisce un attacco frontale a questa politica, in quanto punta alle linee maggiormente redditizie. Le altre, evidentemente, non sono interessanti nemmeno per i bus.
La concorrenza va quindi a indebolire tutta la ferrovia, che con i profitti di queste linee finanzia quelle meno redditizie ed è un controsenso anche dal profilo ecologico. Questa strategia non ha l’obiettivo di sgravare le strade potenziando l’offerta di trasporto collettivo, come sostiene il consigliere nazionale liberale Philippe Nantermod, ma punta unicamente ad indebolire le FFS in quanto azienda della Confederazione, in nome di un’ideologia secondo la quale l’unica offerta valida è quella derivante dalla concorrenza. Delle condizioni di lavoro, a questi paladini della liberalizzazione, non importa assolutamente nulla!
Va pure sottolineato l’atteggiamento del Consiglio federale: nella sua risposta ad un’interpellanza del presidente dell’USS Paul Rechsteiner sulle concessioni del traffico a lunga distanza, il proprietario delle FFS si limita ad accennare alle attuali basi legali. Per quanto riguarda i bus a lunga distanza, rimanda ad un rapporto che dovrebbe essere pubblicato entro fine anno. Non si può quindi fare a meno di chiedersi chi abbia in mano le redini di questa politica.
In questa torbida vicenda, l’unico aspetto chiaro è il compito del SEV: qualora le prove della Domo Reisen dovessero sfociare in una concessione emessa dall’UFT, ci faremo avanti con la rivendicazione di un CCL in linea con le condizioni usuali del settore che, trattandosi, di traffico a lunga distanza, non possono essere che quelle delle FFS.
Commenti
Kurt Müller, 4936 Kleidietwil 18/05/2017 09:34:23
Geschätzte SEV-Kollegen,
Gleich habe ich den Bericht des BAV gelesen betreffs Testbetrieb von Domo-Reisen.
Herr Füglistaller ist von allen guten Geistern verlassen. Anscheinend politisiert dieser
Machtmensch auf der falschen Seite. Es muss alles daran gesetzt werden, dass
Bahnfeind endlich das Schlachtfeld verlassen muss. Dieser bringt den sehr anerkannten OeV der Schweiz ins verderben. Da sind noch viele andere Sachen,
die dem BAV-Chef sdtrittig gemacht werden muss. Bürgerlich Politik könnne wir im
Verkehrssektor OeV nicht brauchen!!
freundliche Grüsse sig. K. Müller