Finalmente proposte per risanare la cassa pensioni FFS
La Confederazione deve assumersi le sue responsabilità
Il Consiglio federale, sia pure con grande ritardo, ha presentato le sue proposte per risanare la cassa pensioni FFS. Esse prevedono quattro varianti, di cui però una sola costituisce una soluzione al problema: per rimediare agli errori commessi negli ultimi 10 anni dalla stessa Confederazione, occorrono infatti 3,2 miliardi di franchi.
La pessima situazione della cassa pensioni FFS ha già messo a dura prova gli assicurati attivi e i pensionati: i primi contribuiscono dal 2003 con l’1,5% del loro stipendio (dal 2005 sotto forma di mancato aumento), al quale dal 2007 si è aggiunta la riforma della cassa con il passaggio al primato dei contributi, che ha comportato maggiori oneri e una riduzione delle prestazioni. I pensionati hanno invece dovuto rinunciare dal 2004 a ogni compensazione del rincaro, con una perdita del potere d’acquisto pari al 7% che l’attuale situazione economica incrementa praticamente ogni giorno.
Le FFS hanno contribuito a bilanciare il conto degli assicurati attivi, destinandovi 1,5 miliardi di franchi. Resta però il problema degli assicurati pensionati all’epoca dello statuto del funzionario, ai quali la Confederazione ha riservato un trattamento discriminatorio rispetto ai pensionati delle altre aziende simili. Essa non ha infatti ripreso i pensionati nella sua propria cassa pensioni, come è stato il caso di Swisscom, né ha dotato la cassa delle FFS di riserve adeguate quando è stata resa indipendente, come invece ha fatto per la Publica.
Il progetto del Consiglio federale non è quindi uno sfizio, ma risponde ad un’esigenza ben precisa: si tratta di ammettere e di correggere errori commessi in passato. Il messaggio va in questa direzione, ma tutto dipende dalla decisione finale. Consiglio federale e Parlamento non hanno altra scelta che riconoscere gli 3,2 miliardi della variante integrale. Le altre costituiscono palliativi che danneggeranno le FFS, obbligandole, per risanare la cassa pensioni, a sottrarre ulteriori mezzi allo svolgimento dei compiti aziendali, oppure a prevedere condizioni previdenziali tanto scarse da penalizzarle pesantemente sul mercato del lavoro.
Ascoop: occorre una parità di trattamento
Il SEV riconosce la necessità di procedere dapprima al risanamento della cassa pensioni FFS, ma sottolinea come la cassa pensioni ASCOP, presso la quale sono assicurate numerose imprese di trasporto concessionarie (ITC), sia confrontata a lacune finanziarie attribuibili alle stesse cause. Nonostante vi siano anche altre ragioni che hanno contribuito a peggiorare la situazione dell’Ascoop, la Confederazione deve garantire una parità di trattamento tra le FFS e le ITC. Per questo motivo, il SEV si aspetta che in tempi brevi venga presentato un progetto di decisione che tiene conto in modo adeguato degli obblighi dello Stato nei confronti dell’Ascoop.