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Sezione Bau/Lavori Ticino: Le sfide che scottano

Alla presenza di circa 40 colleghi e colleghe la sezione Lavori Ticino ha tenuto la sua assemblea ordinaria autunnale ospitando Aroldo Cambi, membro della direzione sindacale del SEV e presidente del Consiglio di fondazione della Cassa pensione FFS, e Urs Huber, segretario sindacale responsabile per la Divisione FFS Infrastruttura. Questi hanno riferito su temi di stretta attualità e d’interesse generale toccando anche nervi scoperti.

La serata è stata riservata in misura prevalente alla Cassa pensione FFS. Aroldo Cambi ha dedicato il suo intervento alla prossima riduzione del tasso di conversione per gli assicurati attivi dell’avere di vecchiaia e alle misure di attenuazione che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023. Le domande e le discussioni che ne sono seguite sono state naturalmente animate, ma molto utili e istruttive, per chiarire diversi aspetti non solo tecnici, ma anche relativi al contesto e alle condizioni che determinano la gestione finanziaria e le prestazioni di un istituto di previdenza. Ne riferiremo più in dettaglio sul prossimo numero.

Infra, cantiere infinito

Nella sua relazione informativa sull’attualità nell’Infra Urs Huber, dopo aver fornito un quadro generale della situazione con cui si è confrontati, si è soffermato su un paio di questioni più «calde». L’Infra, com’è evidente a tutti, è un cantiere permanente. I problemi e i tavoli di discussione, consultazione e trattativa aperti sono molteplici, con un continuo susseguirsi di nuove piccole e grandi riorganizzazioni che toccano i singoli settori specialistici o le regioni. Sovente sono i rappresentanti del SEV e della sottofederazione Lavori a dover mettere al corrente la controparte delle condizioni di fatto e dei problemi concreti provocati sul terreno da tutte queste continue modifiche. Le strutture aziendali che le hanno «pensate» infatti tendono a metterne in evidenza aspetti positivi e a sottovalutarne invece quelli problematici o negativi (NORS ne è stato l’esempio lampante).

Detto anche brevemente del Valida, per il quale sono stati ottenuti con l’accordo sul nuovo sistema salariale la presa in carico da parte delle FFS del buco di copertura e soprattutto il vincolo del contratto costitutivo alla validità del CCL (precedentemente la disdetta unilaterale sarebbe stata possibile per la fine di ogni anno!).

Huber ha poi riferito del passaggio in FFS dei collaboratori della ex Securitrans e delle ridefinizioni dei modelli di carriera per i vari settori specialistici. Per l’integrazione dei collaboratori Securitrans si sono avute trattative molto difficili per salvaguardare al meglio possibile le precedenti condizioni d’impiego (vedi articolo sul n. 12).

Chiaramente, si hanno da una parte il passaggio a condizioni contrattuali molto più garantite grazie al CCL FFS, dall’altra però anche notevoli perdite in termini finanziari (salario, indennità, prestazioni accessorie e cassa pensione). Come ha rimarcato il presidente Davide Perini, la sezione seguirà la situazione dei colleghi ex Securitrans affiliati. Dall’altro lato si farà però anche promotrice di un adeguamento nelle FFS di prestazioni che tra i «privati» vengono meglio riconosciute, ed in particolare le indennità (p.es. quella di galleria!).

Per mezzo delle discussioni con l’azienda riguardo alla ridefinizione dei modelli di carriera nei singoli settori specialistici, il SEV cerca di ottenere quei correttivi e miglioramenti che non si riesce a tematizzare a livello generale di Divisione. Dopo i miglioramenti ottenuti per la Linea di contatto (e in precedenza il Binario), sono attualmente in corso le discussioni concernenti il personale Cavi e quello IS. Riguardo i CVM B100 esse sono previste nel corso del 2022.

Per concludere l’assemblea, il presidente sezionale Davide Perini ha chiamato i colleghi della sezione di cui ricorreva l’anniversario di affiliazione al SEV per il dovuto “premio di fedeltà” (vedi sito della sezione sev-bau.ch/it/). Un piccolo simbolico gesto di riconoscimento, dovuto perché è grazie alla fedeltà di questi colleghi e colleghe se il SEV mantiene una forza negoziale nei confronti dell’azienda. Una forza non scontata, perché in definitiva sono determinanti i numeri di cui si dispone («quanti affiliati avete ?»), e da cui dipendono le condizioni d’impiego e del lavoro quotidiano di tutti i collaboratori e le collaboratrici, vecchi e nuovi. Tra i partecipanti però si è stavolta anche visto qualche collega più giovane: inizia a cambiare l’aria che tira?

Ferruccio Calogero Noto
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