Comitato SEV
I nodi del reclutamento
Reclutamento è stato uno dei punti principali della riunione del Comitato SEV lo scorso 10 febbraio. «Non possiamo mettere la testa nella sabbia», ha sostenuto Giorgio Tuti. Il Comitato ha inoltre designato i/le candidati/e alla presidenza e alla vicepresidenza del Comitato. Il Congresso deciderà a maggio.
Nervi belli pecunia. Il denaro è il nerbo della guerra. Questo detto vale anche per il SEV che deve affrontare molti decessi, che non riesce a compensare con i nuovi membri, il cui numero nel 2016 è stato leggermente al di sotto delle dimissioni. «Al di là dell’aspetto finanziario, ad essere centrale è la questione della rappresentatività nelle aziende», ha osservato il presidente Giorgio Tuti.
Il reclutamento è stato al centro delle discussioni dopo che la responsabile Elena Obreschkow ha tracciato un bilancio dell’azione di adesione gratuita negli ultimi quattro mesi dell’anno. «I responsabili del reclutamento delle diverse sottofederazioni ritengono che l’azione ha avuto successo, ma è difficile quantificare al momento l’impatto di questa azione. Tuttavia, si è visto che il numero dei membri rimane stabile».
La giornata nazionale del reclutamento, lo scorso 14 settembre, ha dimostrato che il coordinamento di una tale azione rappresenta una vera sfida per le sezioni, le sottofederazioni e l’apparato professionale del SEV. A ciò si aggiunge la difficoltà di fare delle azioni all’interno delle aziende, in particolare alle FFS, che limitano l’accesso ai sindacati, quando non lo vietano.
Il campanello d’allarme è stato suonato, poiché all’interno delle FFS il tasso di organizzazione sindacale è in calo. Secondo Elena Obreschkow il 2017 è certamente iniziato bene, ma è giunto il momento di riflettere. «Abbiamo bisogno di chinarci sul reclutamento prendendo il toro dalle corna, non possiamo nascondere la faccia nella sabbia», ha detto Giorgio Tuti. Nelle sottofederazioni il problema è noto e nei prossimi mesi il problema sarà approfondito.
Il calo di membri ha un impatto diretto sul numero di mandati SEV all’assemblea dei delegati (AD) dell’USS. Così, nel 2017, ci saranno otto seggi contro gli undici precedentemente conferiti in SEV. Intanto il comitato ha trovato la formula magica: i presidenti centrali andranno all’AD USS; la sottofederazione Lavori ha rinunciato a favore della Commissione Donne. Anche le commissioni migrazione e giovani hanno rinunciato perché sono già rappresentati dai loro omologhi dell’USS.
«È davvero importante che questi mandati vengano presi sul serio. I presidenti centrali che non possono partecipare all’AD USS, si mettano in contatto con le commissioni migrazione e giovani per essere sostituiti», ha raccomandato Giorgio Tuti. Infatti in agenda il prossimo 24 marzo c’è almeno un tema centrale: la Previdenza vecchiaia 2020.
Vivian Bologna / frg
Congresso e volti nuovi
La scadenza del congresso SEV, in agenda il 23 e 24 maggio, si avvicina. All’ordine del giorno vi saranno anche le elezioni: il comitato ha deciso all’unanimità di riproporre Giorgio Tuti alla carica di presidente SEV, come pure Barbara Spalinger e Manuel Avallone quali vicepresidenti e Aroldo Cambi come amministratore.
Il congresso dovrà designare anche presidente e vicepresidente del Comitato. Il presidente uscente Andreas Menet è ormai giunto al termine del suo mandato e non può essere rieletto. A succedergli, il comitato ha deciso all’unanimità di proporre l’attuale vicepresidente Danilo Tonina (RPV). Quale nuovo vicepresidente, il comitato propone, sempre con voto unanime, Peter Käppler (AS).
Volti nuovi in comitato
A fine 2016, i presidenti centrali di tre sottofederazioni (Lavori BAU, personale tecnico di servizio TS e Pensionati PV) hanno rinunciato alla loro carica in comitato. I tre nuovi presidenti centrali che subentrano, in quanto tali, anche in comitato sono Markus Kaufmann (BAU), Claude Meier (TS) e Roland Schwager (PV).
Vi saranno cambiamenti anche nel personale del segretariato SEV: oltre al passaggio alla pensione di Pietro Gianolli (vedi anche a pag. 4), che sarà sostituito da Pascal Fiscalini, attuale vicepresidente della ZPV, Henriette Schaffter ha deciso di riorientarsi professionalmente e di lasciare il SEV dopo 8 anni di lavoro.
kt / frg