Traffico nazionale e internazionale dei bus a lunga distanza
Liberalizzazione:
Il Consiglio federale ha presentato giovedì scorso i propri orientamenti sulla politica dei trasporti: bus a lunga distanza per fare concorrenza alla ferrovia e studio per l’apertura del mercato del traffico viaggiatori transfrontaliero.
Il Consiglio federale intende sviluppare i trasporti nazionali e internazionali dei bus nel limite del quadro giuridico attuale. Le linee nazionali dei bus a lunga distanza saranno integrate nel sistema di trasporto pubblico esistente. La via è dunque libera per società come Domo Reisen, anche se l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) non ha ancora rilasciato un’autorizzazione. Autorizzazione che intende dare prima del cambiamento d’orario.
Per il Consiglio federale, la validità dell’abbonamento a metà prezzo e dell’abbonamento generale deve essere riconosciuta sui viaggi effettuati da questi autobus a lunga percorrenza. Inoltre, dovranno avere una concessione. Questa è probabilmente l’unica buona notizia. Nel trasporto internazionale via bus, il Consiglio federale mantiene il divieto di cabotaggio, anche se è molto facilmente aggirabile.
Liberalizzazione del trasporto viaggiatori transfrontaliero?
Il Consiglio federale desidera inoltre esplorare la possibilità di liberalizzare il trasporto viaggiatori transfrontaliero. E sull’ esito dello studio non ci facciamo illusioni. Attualmente le prestazioni del trasporto ferroviario internazionale dei passeggeri sono possibili solo quando sono oggetto di una cooperazione tra una società svizzera e una società straniera. Il Consiglio federale sta esaminando se la liberalizzazione del mercato nel quadro dell’accordo bilaterale sul trasporto di terra tra Svizzera e UE, sia opportuno per consentire nuove offerte. In futuro, le imprese ferroviarie potrebbero, di propria iniziativa, lanciare offerte per i servizi di trasporto internazionale di passeggeri. Il cabotaggio sarebbe anche possibile, a condizione che l’obiettivo principale rimanga il trasporto di passeggeri tra le stazioni dei diversi Stati membri. Ad esempio, nel contesto delle offerte transfrontaliere, le imprese ferroviarie svizzere potrebbero fornire servizi di trasporto interno anche in altri paesi. Per minimizzare la propria decisione, il Consiglio federale afferma che «la liberalizzazione prevista porterebbe ad un piccolo numero di nuove offerte». È quanto avrebbe constatato in Europa ... Certo, la concorrenza avrebbe luogo sulle linee più redditizie con cui le FFS sovvenzionano le linee meno redditizie. Dopo l’annuncio del Consiglio federale, i media erano piuttosto favorevoli a questo vento di liberalizzazione, perché secondo loro una piccola pressione sulla FFS può essere solo salutare. E tanto peggio per la pressione sulle condizioni di lavoro e sugli stipendi del personale.
vbo
Commenti
Peter Fiechter 26/10/2017 13:43:12
Europa war früher. Vertriebskosten hin oder her, die Preise waren bei Kauf im Ausland gleich (z.B. Kauf CH, Billett IT), und mit dem "T.I.C." waren Billette in jedes Kaff möglich. Die Liberalisierung bringt der Masse (im pos. Sinne) nichts. Und mit Dollaraugen sieht man den Kunden nicht ausser sein Portemonnaie. Kundendienst war gestern, zumal da noch Personal präsent war, heute verkommt das Wort vielfach zu warmer Luft.
Alexander Hannemann 27/10/2017 15:04:26
Man gewinnt wirklich den Eindruck als sollten die Arbeitnehmer langsam aber sicher in prekäre Verhältnisse nanövriert werden. Und ich meine mit dem SEV im Rücken haben wir noch akzeptable Verhältnisse, aber eben mit Betonung auf noch. Wenn man etwas herumschaut in der Schweiz dann kommt man auf die “Welt”. Da frage ich mich manchmal, ob hier noch immer eine mehr oder minder versteckte Oligarchie hinter diesen Machenschaften steckt!