Quando fu abolito lo statuto dei funzionari
L’avvento dell’era dei CCL
Per il ramo dei trasporti pubblici svizzeri, l’epoca dei contratti collettivi di lavoro ha avuto inizio poco prima del passaggio di millennio con i negoziati per il CCL delle FFS e di FFS Cargo, come previsto dalla Legge sul personale federale (LPers, in vigore dal 2001). Fino ad allora i dipendenti delle FFS erano sottoposti allo statuto dei funzionari e quelli delle imprese di trasporto concessionarie (ITC) a regolamenti del personale. In passato tuttavia, il SEV aveva sottoscritto alcuni CCL, ma si trattava di casi eccezionali.
In vista delle trattative con le FFS, il SEV decise di assumere Giorgio Tuti, che per anni in Ticino aveva maturato preziose esperienze con la negoziazione e l’attuazione di CCL nel Sindacato edilizia e industria (SEI). Ricorda Tuti: «Quando, poco dopo il mio arrivo al SEV, domandai quali fossero i regolamenti, le istruzioni ecc. emanati dalle FFS, che bisognava riprendere nel CCL, un collega mi portò davanti a un armadio a due ante. Io chiesi: «Dove nell’armadio?» E lui: «Tutto l’armadio...». Dopo un primo incontro il 20 maggio 1998, furono necessarie 20 ulteriori riunioni e la manifestazione del SEV a Bellinzona il 18 febbraio 2000, prima che le FFS fossero pronte a riprendere integralmente il «Contrat social», come avvenne poi il 29 febbraio dello stesso anno. Il SEV fu capace di salvaguardare in ampia misura i diritti acquisiti dallo statuto dei funzionari. Il CCL FFS si basava sulla LPers, di diritto pubblico, il CCL di FFS Cargo sul codice delle obbligazioni, di diritto privato, ma per quanto concerne i contenuti finora sono rimasti uguali.
Il primo CCL di FFS e di FFS Cargo è entrato in vigore il 1° gennaio 2001. Altri contratti sono poi seguiti nel 2005, nel 2007, e nel luglio del 2011, nel 2015 e nel maggio del 2019, come continuazione e sviluppo dei precedenti, al termine di trattative a volte assai difficili. Ma è stato grazie alla mobilitazione dei suoi membri che il SEV ha saputo mantenere finora l’elevato livello del CCL FFS e di FFS Cargo e il «Contrat social», importante oggi come allora anche per le ITC, per la sua funzione di punto di riferimento.
Dopo il 2001, in quasi tutte le ITC i regolamenti del personale sono stati trasformati in CCL aziendali, che non si possono modificare unilateralmente come i regolamenti, e per questo mettono il personale in una posizione migliore. Barbara Spalinger, che dal 2003 in veste di vicepresidente del SEV è responsabile per le ITC, spiega: «Nella Svizzera tedesca siamo riusciti a convertire abbastanza agevolmente i regolamenti in CCL, integrandovi una sezione relativa al diritto delle obbligazioni. In Svizzera romanda ci è voluto più tempo, ma ora abbiamo un CCL per tutte le aziende, salvo per i TPG - retti dal diritto pubblico - e TMR, che hanno un regolamento come alcune aziende della Svizzera tedesca».
76 CCL
A tutt’oggi il SEV ha sottoscritto 76 CCL, per la maggior parte nella forma di CCL aziendali. Ma vi sono anche il CCL quadro valevole sul piano nazionale per il traffico regionale a scartamento normale, come pure sette CCL di obbligatorietà cantonale: i contratti quadro per il settore autobus nei cantoni Berna e San Gallo, inclusi Turgovia e i due Appenzello, nei cantoni Neuchâtel e Vaud per l’intero settore dei trasporti pubblici, nel canton Zurigo per le aziende del traffico locale, a Ginevra per le aziende subappaltatrici dei TPG e con l’associazione dei datori di lavoro delle ferrovie bernesi di montagna.
Il «Contratto sociale»
La riduzione dei posti di lavoro fatta a colpi di razionalizzazioni era un leitmotiv alle FFS sin dagli anni ’60, poi fra il 1990 e il 2000 il numero degli impiegati scese da 37 700 a soli 28 300… Per attutire in maniera sociale questi tagli, il SEV e le FFS firmarono il 31 marzo 1993 il cosiddetto «Contrat social». Le FFS garantivano ai funzionari e agli impiegati in pianta stabile occupazione e diritti acquisiti, nella misura in cui essi fossero disposti ad assumere un’altra attività ragionevolmente accettabile. Fu stabilito un regolare scambio di informazioni e il diritto di codiscussione nell’ambito della messa in atto di ristrutturazioni.