Il SEV si pronuncia in merito all’Ordinanza sulla Riforma delle ferrovie 2
Il SEV non è convinto sul modo di regolare le messe a concorso e i prezzi dei biglietti
Secondo il Sindacato del personale dei trasporti, certi dettagli figuranti nell’Ordinanza sulla riforma delle ferrovie 2 sono delle finezze. Nella sua risposta alla consultazione, il SEV concede una grande importanza agli interessi del personale nel quadro di messe a concorso delle linee di bus e raccomanda pure flessibilità sui biglietti risparmio ed una considerazione differenziata delle linee dei trasporti pubblici.
Le proposte della Confederazione sull’Ordinanza sulla Riforma delle ferrovie 2 hanno fatto molto clamore, in particolare a causa dell’idea strampalata di esaminare un possibile trasferimento delle linee di treni su dei bus per delle ragioni di copertura dei costi. Naturalmente, il SEV insorge contro questa proposta come già annunciato precedentemente, e indica come bisogna tenere conto di numerosi altri criteri in una simile riflessione, per esempio : i bus avrebbero anche loro delle corsie preferenziali per rispettare gli orari come i treni? Nel corso di quattro assemblee nelle diverse regioni linguistiche, più di 1000 membri della sottofederazione SEV delle imprese di trasporto concessionarie (SEV VPT) hanno adottato una risoluzione che rafforza questa rivendicazione.
Per il SEV, ci sono ancora altri punti litigiosi nelle proposte della Confederazione. Per esempio, si critica il fatto che nessuna precisazione è stata data sulla messa a concorso delle linee ferroviarie. Da questo, si deduce che la Confederazione intende applicare le stesse regole come per le messe a concorso delle linee bus. Ma il Parlamento ha fatto chiaramente la differenza (le linee bus « devono » essere messe a concorso in certe circostanze invece le linee ferroviarie « possono » esserlo) e questa differenziazione deve dunque apparire più chiaramente nell’Ordinanza. Per eventuali messe a concorso di linee ferroviarie, prassi che il SEV continua a rifiutare, si attende una definizione dei criteri più precisa che per le linee di bus.
Il SEV esige inoltre che tutto il personale venga ripreso alle migliori condizioni in caso di cambio d’azienda dopo una messa a concorso. «È il solo modo per evitare che le messe a
concorso vengano utilizzate con lo scopo di deteriorare le condizioni d’impiego nel settore dei trasporti pubblici» afferma il presidente SEV Giorgio Tuti.
Per terminare, il SEV abborda un tema che è stato tematizzato solo marginalmente : l'ordinanza fissa delle condizioni quadro per dei biglietti validi solo in certi treni. Si tratta in particolare di biglietti meno cari che dovrebbero dirigere la clientela su treni meno frequentati. Il SEV esige che questi biglietti diano l’accesso a tutti i treni circolanti sulla tratta in questione – come usuale nei trasporti pubblici in Svizzera – e che la differenza dei prezzi (eventualmente con un piccolo margine supplementare per le spese amministrative) possa essere pagato direttamente nel treno. «Opponiamoci senza aspettare una ‹Easyjetizzazione› dei trasporti pubblici e restiamo al nostro sistema di traffico diretto che ha dato prova di funzionare, e che prevede come un biglietto sia valevole su una determinata tratta e non per un determinato treno!» dichiara la coordinatrice della politica dei trasporti del SEV, Daniela Lehmann.