1 miliardo e 148 milioni dalla Confederazione alla Cassa Pensione delle FFS
Appena una boccata d’ossigeno
Con i voti contrari di quasi tutta l’UDC e di alcuni PPD, il Nazionale ha accettato di accordare alla Cassa pensioni delle FFS un contributo federale. Non basta a completare il risanamento, ma è un passo nella giusta direzione.
Al Consiglio degli Stati la proposta non ha incontrato alcuna opposizione, ma al Nazionale il clima era molto più rigido. Già durante i lavori della sua commissione si sono levate voci contrarie a qualsiasi aiuto federale alla cassa pensione. E nel dibattito nel plenum, queste voci si sono sentite ancora più forte: l’UDC ha proposto la non entrata in materia, ciò che avrebbe chiuso la discussione prima ancora di iniziare, ed ha incentrato la sua critica su una visione fondamentalmente diversa della questione. La cassa stessa sarebbe causa del suo male, a seguito di errori negli investimenti, e avrebbe favorito il personale. Toni Bortoluzzi, il tenore zurighese dell’UDC, ha polemizzato con domande provocatorie a proposito della riduzione dei contributi, decisa dalla cassa in contropartita all’innalzamento dell’età di pensionamento e per alleviare un po’ il peso del contributo di risanamento.
Cassa pensione: quale futuro?
Grazie al contributo di risanamento deciso dalle camere federali, il grado di copertura della CP/FFS sale a circa il 99%. Ma per due diversi motivi, questo non significa ancora la fine del processo di risanamento: da una parte perché occorre raggiungere un grado di copertura del 107%; d’altra parte, perché nuovi calcoli delle aspettative di vita potrebbero di nuovo peggiorarlo.
Nel comunicato diffuso dopo la votazione, le FFS hanno così illustrato la situazione della cassa: «Nonostante il contributo della Confederazione e le incisive misure di risanamento avviate, la cassa pensione delle FFS non è ancora risanata. Per questo mancano ancora le riserve di fluttuazione. Ora il compito del risanamento passa alle FFS, alla loro cassa pensione e agli assicurati. Se si considerano gli sforzi già in atto, la difficile situazione finanziaria delle FFS e l’incertezza che regna sui mercati finanziari, si tratta di un’impresa ardua.»
Posizione chiara del Consiglio federale
La ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha sostenuto decisamente la proposta. Secondo lei, lasciare alle prossime generazioni la copertura del buco della cassa pensione sarebbe un grave errore, perché prima o poi qualcuno deve farvi fronte, anche perché FFS e personale già si assumono la loro parte. Inoltre, la cassa è ben amministrata e gestisce con profitto i suoi investimenti.
La consigliera federale ha aggiunto che si sono pure studiate alternative, come ad esempio una cassa chiusa per i soli pensionati, oppure una procedura con un grado di copertura ridotto, ma in entrambi i casi ci potevano essere conseguenze incerte e probabilmente costi più elevati.
Sostegno è giunto da tutti gli altri partiti. La consigliera nazionale socialista Bea Heim ha parlato dell’ansia che avverte fra gli interressati della sua regione, Olten, e Edith Graf-Lischer, che ha dapprima chiarito il suo interesse per il problema, lavorando al SEV, ha aggiunto che si tratta di un semplice ombrello per il personale e non un paracadute d’oro.
Molto differenziata è stata l’importanza data dai vari partiti a questa trattanda: socialisti e verdi hanno ripartito il tempo a loro disposizione su tre oratori ciascuno, per poter illustrare compiutamente i loro argomenti, mentre l’UDC ha messo in campo i suoi pezzi grossi. Per il PPD ha parlato la quasi sconosciuta argoviese Esther Egger e il PLR ha mandato alla tribuna solo Fabio Abate.
Votazione determinante
La votazione più importante è stata quella sull’entrata in materia, accettata con 124 voti contro 45 e 13 astensioni (per i particolari v. riquadro). In votazione finale i sì sono stati 132, i no 42 e 7 gli astenuti. Curioso il comportamento del liberale zurighese Markus Hutter: alla tribuna ha appoggiato la proposta, ma in votazione si è astenuto …
Peter Moor
E la SYMOVA?
Molto meno rallegrante di quella relativa alle FFS è la decisione del parlamento per le imprese e gli assicurati della vecchia Ascoop: il Nazionale ha deciso, contro il parere del Consiglio federale, che nessun’altra cassa pensione può contare su un contributo di risanamento della cassa federale. Nel dibattito, più volte si è parlato dell’Ascoop. A deporre contro la concessione di un contributo, è stato detto, c’erano diversi motivi: le diverse condizioni di garanzia (la Confederazione è azionista minoritaria), la posizione negativa di molti cantoni e, non da ultimo, i gravi errori commessi dai precedenti dirigenti della cassa che, all’inizio degli anni 2000, hanno contribuito a che il disastro fosse ancora più grande. Il Nazionale ha accettato la proposta con 115 voti a favore e 63 contrari. Il PS e i Verdi hanno votato contro. Il Consiglio degli Stati, che si è già espresso contro una prima volta, dovrà pronunciarsi di nuovo. Tale decisione non è irrevocabile, poiché in futuro il Parlamento potrà decidere diversamente.