Assemblea del personale definisce la propria reazione al dumping salariale
Il SEV alza la pressione su Crossrail
I macchinisti di Crossrail che avrebbero dovuto lavorare per uno stipendio da fame a Briga vogliono chiarezza e hanno incaricato i sindacati SEV e UIL di richiedere formalmente a Crossrail l’apertura di trattative per un contratto collettivo di lavoro. Nel contempo, hanno deciso di inviare una denuncia cautelativa all’ufficio federale dei trasporti, autorità di sorveglianza in materia.
Nulla di nuovo nella vicenda di dumping salariale a Briga: l’azienda Crossrail tace e i 70 macchinisti non firmano i contratti di lavoro. Crossrail aveva offerto loro un impiego a Briga per uno stipendio, a formazione conclusa, di 3350 franchi, superiore a quanto guadagnano attualmente a Domodossola, ma inferiore di oltre 2000 franchi al mese agli stipendi normalmente versati in Svizzera ad un macchinista ad inizio carriera.
I macchinisti riuniti in assemblea a Domodossola con il sindacato svizzero dei trasporti SEV e con la UIL italiana hanno ribadito la loro posizione. Non firmeranno questi contratti e hanno dato ai sindacati il mandato di richiedere formalmente a Crossrail l’apertura di trattative per un CCL. «Il nostro obiettivo è di sottoscrivere un contratto collettivo che preveda salari usuali per il settore in Svizzera», precisa il segretario sindacale SEV Angelo Stroppini, che ha partecipato all’assemblea con la vicepresidente Barbara Spalinger, raccogliendo le opinioni e gli umori dei diretti interessati.
Per aumentare la pressione nei confronti della ditta, contemporaneamente alla richiesta a Crossrail, verrà inviata anche una lettera all’ufficio federale dei trasporti con una denuncia cautelativa nei confronti di Crossrail per infrazione alle disposizioni per l’accesso alla rete ferroviaria,. «Se Crossrail dovesse rifiutarsi di pagare gli stipendi usuali per il settore, l’UFT dovrà revocarle l’autorizzazione di accesso alla rete» spiega Barbara Spalinger.
Commenti
VESIN 11/04/2014 09:50:53
ça fait mal de voir ça! Dire que la gauche et les syndicats défendent becs et ongles la libre circulation et tout ce qui vient de l'Europe......Non seulement les acquis deviennent de plus en plus indéfendables mais les travailleurs perdent leur pouvoir d'achat. Il faudrait remettre en place ces travailleurs dans les instances dirigeantes au lieu d'intellectuels qui ne se sont jamais salis les mains.