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Il SEV è soddisfatto delle decisioni della commissione trasporti del Nazionale

Finalmente si prende sul serio il trasferimento

La politica svizzera ha finalmente dimostrato di voler fare un passo concreto verso il trasferimento del traffico merci. Probabilmente ci è voluto lo sciopero del personale di Bellinzona per evidenziare la direzione da seguire, che la commissione dei trasporti del Consiglio nazionale ha deciso di imboccare.

In particolare, va sottolineata la decisione di aumentare i mezzi a disposizione del traffico merci interno, che va a favorire l’apprezzato sistema di trasporto dei carri singoli. Sarebbe infatti un errore concentrarsi esclusivamente sul traffico combinato, trascurando la possibilità di sostenere e promuovere anche soluzioni innovative.

Per il traffico di transito attraverso le Alpi, il progetto costituisce invece un compromesso abbastanza misero tra l’incarico costituzionale di trasferire il traffico, impartito dall’Iniziativa delle Alpi e i mezzi limitati a disposizione sino all’apertura della galleria di base del San Gottardo. Risulta quindi ancora più importante che i mezzi finanziari possano essere destinati anche al finanziamento degli accessi alle NTFA e ai preparativi per l’introduzione della borsa dei transiti alpini, strumento indispensabile per concretizzare al più presto possibile la politica di trasferimento. Questo progetto dovrebbe inoltre beneficiare anche del sostegno dell’Austria, dove si sta registrando un vertiginoso aumento del traffico in transito.

La recente evoluzione del dibattito sul traffico merci per ferrovia soddisfa quindi il SEV, in quanto dimostra che le soluzioni che esso ha proposto e sostiene da tempo possono ora trovare una maggioranza (vedi per esempio la mozione Gentil 05.3845). Il SEV auspica quindi che questa sia un’evoluzione durevole e che non si riveli unicamente un fuoco di paglia acceso dal conflitto presso FFS Cargo. La Svizzera potrà disporre di un sistema di trasporto merci per ferrovia valido solo nella misura in cui la Politica dimostrerà di voler risolvere le contraddizioni tra l’incarico di trasferimento e quello di una gestione economicamente autosufficiente.

La politica di trasferimento non contribuisce solo a mantenere posti di lavoro in Svizzera, ma anche a ridurre significativamente le emissioni di CO2. Il SEV sostiene tra l’altro anche l’iniziativa sul clima, che chiede la riduzione dei gas ad effetto serra del 30%  entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990.