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Referendum contro AVS 21: che successo!
Le 151 782 firme raccolte in 100 giorni contro AVS 21 rappresentano un formidabile successo. Questa riforma, che pesa principalmente sulle spalle delle donne, ha già raccolto 100mila firme in 50 giorni, cioè il doppio di quelle necessarie a metà della scadenza del referendum. La coalizione composta da sindacati, partiti di sinistra e collettivi femministi, ha inviato un fortissimo segnale alla popolazione e alla classe politica.
Non possiamo accettare che siano le donne a pagare il prezzo di questo pacchetto di riforme. I/le firmatari/e hanno ascoltato le nostre argomentazioni: nessun aumento dell’età pensionabile da 64 a 65 anni fino a quando non sarà raggiunta la parità salariale. Anche se la disparità salariale non è una questione centrale nel trasporto pubblico, è una questione diversa in altri settori. In media, le donne guadagnano il 19% in meno degli uomini. Le loro pensioni sono del 30% più basse di quelle degli uomini, in parte perché lavorano di più a tempo parziale, soprattutto per occuparsi dei bambini.
Ma il referendum non ha avuto successo solo per queste ragioni. AVS 21 è il primo passo verso la riduzione generale delle pensioni per tutti. Possiamo citare la riforma del Secondo pilastro, il cui compromesso tra sindacati e datori di lavoro è stato snaturato dalla destra parlamentare. Ci sono inoltre due iniziative inoltrate dalla destra: una prevede di adattare l’età pensionabile alla speranza di vita e l’altra propone di ridurre le pensioni nel caso in cui i rendimenti finanziari non fossero sufficienti. Si tratta di attacchi frontali inaccettabili nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, ma anche dei pensionati e delle pensionate.
Il SEV, come del resto l’Unione sindacale svizzera, è dell’opinione che è giunto il momento di migliorare le pensioni. Pensiamo in particolare all’adozione dell’iniziativa per una tredicesima AVS finanziata da una parte degli utili della Banca Nazionale Svizzera. L’iniziativa dell’USS, che prevede proprio questa ridistribuzione degli utili della BNS a favore dell’AVS, sarà lanciata questa primavera. Questo è il contesto in cui si svolgerà la votazione sulla riforma AVS 21, probabilmente nel mese di settembre. Saremo quindi prontissimi a respingere con determinazione questa riforma.
Editoriale di Giorgio Tuti, presidente del SEV