| Attualità / giornale SEV, Coronavirus

VPT

Giornate VPT annullate: «Con grande rammarico»

La sottofederazione VPT aveva annullato, nel mese di marzo, la giornata dei pensionati a causa della crisi del coronavirus. Aveva poi deciso anche di annullare le giornate VPT previste in autunno. Il presidente della VPT centrale Gilbert D’Alessandro spiega queste scelte.

Gilbert, perché aver preso questa decisione? Non potevate aspettare che passasse l’estate?

È con grande rammarico che abbiamo deciso di annullare le giornate VPT di quest’anno. Ma volevamo proteggere i partecipanti. E siccome le giornate VPT sono particolarmente ben frequentate dai colleghi in pensione, la crisi ci ha indotti a proteggerli. E all’interno della nostra sottofederazione di 10’000 membri, abbiamo circa 3’000 pensionati. Non vogliamo correre alcun rischio per la salute. Anche la questione finanziaria ha avuto un ruolo importante, dato che queste giornate si preparano in anticipo. Si tratta di prenotare le camere, il catering, preparare i supporti comunicativi. Ma, ancora una volta, la ragione principale è la salute. È stata la migliore decisione che la VPT potesse prendere.

Al di là della riflessione, come ti senti per aver dovuto rinunciare a queste giornate, quando il 2020 avrebbe inaugurato una nuova formula?

Mi fa male dover rinunciare a queste giornate perché sono momenti di condivisione e di convivialità molto belli e stimolanti. Quindi la decisione non è stata presa a cuor leggero. È tanto più difficile perché nel 2020 avremmo dovuto inaugurare la nuova formula che prevede le giornate VPT ogni due anni. Vorrà dire che nel 2021 saremo ancora più felici di poterle organizzare. Dal punto di vista dei contenuti, vogliamo ri-orientarci sui profili, scegliendo relatori e relatrici del mondo sindacale e privilegiando temi di interesse primario per i nostri iscritti e le nostre iscritte.

Commenti

  • MILLIOUD Bernard

    MILLIOUD Bernard 27/06/2020 17:09:06

    Comme je suis souvent intervenu lors des assemblée de la branche . Je tiens
    une fois de plus à faire remarquer que les retraités sont de bons payeurs de cotisations. Mais le S.E.V. malgrès des promesses ne fait rien pour nous augmenter les retraites. Membre du syndicat depuis le 1er juillet 1961, retraité depuis 20 ans, ( sans aucune augmentation ) Merci de prendre le temps de lire
    mon message. Sans rancune, cordiales salutations.

    Cher Bernard,
    Merci de ton commentaire.
    Au SEV comme à l’Union syndicale suisse, nous sommes bien conscients que le pouvoir d’achat des retraité-e-s ne fait que baisser. C’est pourquoi nous avons d’abord essayé d’augmenter les rente AVS avec AVSplus. Hélas, la population suisse a rejeté le texte.
    Nous poursuivons cette lutte avec l’initiative pour une 13e rente AVS. Nous intervenons aussi dans le cadre des caisses de pension pour éviter des réductions de rente.
    Pour les pensionné-e-s, nous sommes aussi très actifs pour la défense des FVP qui sont remis en question.
    Le contexte général est difficile. Il y a peu de place pour les projets progressistes.
    Mais nous ne lâchons rien et nous nous engageons pour les actifs comme pour les retraité-e-s.
    Et nous avons besoin de chaque membre. J’en profite donc pour te remercier de ta fidélité.