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Navigazione: si ricomincia

I marinai rimasti sono stati riassunti

Finalmente domenica 25 marzo i battelli sul Lago Maggiore sono tornati a navigare. Dei 32 marinai ex NLM ne sono rimasti una ventina. Infatti, a seguito della totale incertezza sul futuro della nascita del Consorzio, una decina di loro ha deciso di riorientarsi professionalmente. I sindacati hanno già chiesto alla direzione SNL l’avvio delle trattative per il Contratto collettivo di lavoro.

Si ricomincia senza dimenticare la lotta

Ci azzardiamo a dire che non è stato un inizio con il botto. Si è iniziato con gli stessi battelli che tanto erano stati criticati negli scorsi anni e si è iniziato con un’offerta di servizi ridotta invece che migliorata. Per il momento è garantito il servizio di navetta Locarno–Magadino, ma non ancora il servizio per le isole di Brissago.

Un inizio di fretta e furia con visite mediche all’ultimo momento per i dipendenti ex NLM e qualcuno che ha pure ripreso il servizio lunedì 26 senza uniforme. Infatti, all’ultimo minuto le misure per la divisa sono state prese ma la consegna non è ancora avvenuta. Bisognava partire e ora tutto è da sviluppare. Ci vorrà un po’ di tempo a detta del portavoce SNL Davide Bartolini prima di ripristinare le corse complete sul bacino svizzero del lago. L’abbiamo sottolineato più di una volta, i tempi tecnici per far nascere il Consorzio c’erano: dalla fine dello sciopero nel bel mezzo della scorsa estate, ma ancor prima da quando cioè nel maggio del 2016 tra la ministra Doris Leuthard ed il suo omonimo italiano Graziano Delrio era stato firmato il Memorandum d’intesa sull’istituzione di una cooperazione bilaterale volta a promuovere la navigazione sui laghi Maggiore e di Lugano.

I marinai sono sempre stati pronti a dare il loro contributo e lo faranno anche adesso. Consapevoli però che non sarà possibile mantenere il servizio pubblico e migliorare l’offerta turistica con così poco personale. Qualcosa dovrà pertanto succedere anche sul fronte occupazionale se davvero si vorrà migliorare i servizi come più di una volta proclamato.

Il fronte sindacale ha nel frattempo chiesto alla direzione SNL l’avvio delle trattative per l’elaborazione del contratto collettivo di lavoro in sintonia con quanto concordato lo scorso 16 luglio con il consiglio di Stato per decretare la fine dello sciopero. Il contratto collettivo avrà validità a decorrere dal 1° di gennaio 2019. Con lo sciopero, i marinai ex NLM si sono infatti guadagnati la loro riassunzione nel Consorzio e lo stesso salario per il 2018. La differenza salariale tra il salario SNL e quello percepito in NLM è infatti garantita con i 200’000 CHF da parte del cantone e i 50’000 CHF dal Comune della Città di Locarno.

Angelo Stroppini

Un futuro da immaginare

Alla fine, entrambi hanno dichiarato: sì, lo voglio. Ci sono voluti esattamente nove lunghissimi mesi per arrivare a questa unione. Mesi in cui sono state messe ancora una volta a dura prova le nostre forze fisiche e mentali. Porteremo sempre dentro di noi i segni di questa vicenda che ha toccato in maniera profonda e indelebile il nostro animo, le nostre certezze, la nostra fiducia verso chi, alle nostre spalle, ha continuato per tutto questo tempo ad approfittare della precaria situazione in cui ci siamo venuti a trovare, per assecondare esclusivamente i propri interessi. Perché, ricordiamolo, dal primo gennaio siamo tutti in disoccupazione. Fino al 25 marzo, giorno in cui il consorzio italo-svizzero ha cominciato ad essere operativo.

La storia di questo consorzio, costituitosi il 13 marzo tra la Società navigazione lago di Lugano (SNL) e la Gestione governativa navigazione laghi italiana (GGNL), assomiglia molto ad uno di quei matrimoni combinati dove i capi famiglia, unici ed irremovibili, dall’alto del loro potere, obbligano i due futuri coniugi ad unirsi in questa loro nuova vita, senza nemmeno dar loro la possibilità di conoscersi meglio, di condividere gli spazi e provare a convivere per un tempo necessario sotto lo stesso tetto e alla fine... «vedere di nascosto l’effetto che fa» (come dice una famosa canzone di Enzo Jannacci). Questo il motivo per cui, ben due volte, la nascita di questo consorzio è stata rimandata: doveva essere il primo di gennaio, ma è stata rinviata al primo marzo. Dal primo marzo si è arrivati al 13 marzo. Suvvia, diciamo le cose come stanno: se all’inizio di questo progetto tra i due protagonisti sembrava scattata la scintilla, il colpo di fulmine, il classico amore a prima vista ora, col passare del tempo e dopo innumerevoli colpi di scena, tutta questa passione iniziale sembra essere già svanita. Però, come ripetuto più volte dai grandi capi famiglia, non ci sono alternative: non esiste un piano B. Questo matrimonio si deve fare a tutti i costi. Ora, dopo aver osservato da spettatore attento e interessato e, seguito da vicino tutto il percorso che si è dovuto intraprendere per arrivare al giorno «più bello della loro vita», mi sorgono spontanee alcune domande: questo matrimonio durerà? E se durerà, sarà un matrimonio felice? A questo punto i dubbi sono più che legittimi: ad oggi, regna una totale confusione su quello che saranno le mansioni del personale (in costante calo: da 34 a 18 collaboratori), sull’uniforme da indossare, sulla programmazione dei turni, sullo svolgimento delle corse sia di linea che turistiche, sulla gestione dei biglietti. L’inizio della stagione è alle porte. Per quanto ci riguarda, il prossimo importante passo da compiere sarà l’allestimento di un contratto collettivo che tutti noi auspichiamo dignitoso, responsabile, in linea con quelli adottati nel settore della navigazione e che ci dia finalmente un po’ di serenità per il futuro, di cui abbiamo tanto bisogno. Verosimilmente ci attende una battaglia lunga e piena di ostacoli ma, restando uniti, possiamo ottenere un buon risultato. D’altra parte, noi siamo pronti come sempre a dare il nostro contributo in maniera competente e professionale, a mettere sul tavolo delle trattative l’esperienza acquisita in tutti questi anni di onorevole servizio. E non da ultimo, il profondo e sincero legame con il territorio in cui viviamo, per fare in modo che il lago Maggiore torni ad essere, come tutti desideriamo, il fiore all’occhiello del turismo di casa nostra.

Gianluca Carini

Commenti

  • Bresolin

    Bresolin 08/04/2018 12:03:21

    Ottimi scritti per informare i cittadini sulla difficile situazione nel ambiente di lavoro in Ticino. .