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Navigazione

Marinai a casa; offensiva sindacale

La questione occupazionale è sempre stata al centro dell’azione sindacale. Lo è stata in occasione dello storico sciopero della navigazione sul Lago Maggiore nel 2017. Lo è tuttora dopo il licenziamento dei dipendenti della Società navigazione del Lago di Lugano che lavorano a Locarno. Sensibile al richiamo delle maestranze e dei sindacati, il Consiglio di Stato del Canton Ticino ha incontrato una delegazione lo scorso 15 gennaio. Un incontro che ha permesso di ottenere delle garanzie importanti per i lavoratori

A decorrere dal 1° gennaio 2021, il Consorzio per la navigazione sul Lago Maggiore non avrà più dipendenti a Locarno. Tutti i dipendenti di Locarno sono stati licenziati dalla Società Navigazione Lago di Lugano che gestisce la navigazione sul bacino svizzero del Verbano. I marinai rimasti senza occupazione non vanno dimenticati. Ecco perché il SEV si è fatto immediatamente promotore di un’offensiva sindacale tesa a tutelare i diritti dei dipendenti e difendere i posti di lavoro.

Trattative sul Consorzio

l futuro del Consorzio, voluto dalla politica federale, cantonale e promosso dai Comuni rivieraschi come soluzione ottimale per incentivare la navigazione sul Lago Maggiore migliorandone l’offerta turistica e di servizio pubblico, è ora al centro di ulteriori trattative che si terranno in gennaio e febbraio.  

Il clima di incertezza che si è venuto a creare fa male e al momento ipoteca anni di lotta per salvare turismo, occupazione e servizio pubblico. Pesa inoltre sull’offerta turistica nel bacino svizzero del lago Maggiore. Un macigno sulle spalle dei marinai licenziati, dopo aver lottato con caparbietà per il loro posto di lavoro nello sciopero del 2017 e per un contratto collettivo di lavoro nel 2018.  

Arenati nelle discussioni

Come noto, le basi legali del Consorzio sono state date dalla Confederazione e dallo Stato italiano. Di fatto, dopo i proclami iniziali, le due aziende del Consorzio (Società Navigazione Lago di Lugano e la Navigazione Lago Maggiore con sede in Italia ad Arona) non si sono capite e non sono state capaci di andare d’accordo. Sindacati e maestranze non conoscono i dettagli delle discussioni e ignorano i motivi che hanno spinto le parti a proseguire le trattative per definire il futuro del Consorzio.

Quel traguardo chiamato Consorzio che nel 2018 era stato designato come, testuali parole: «Un grande traguardo per il Locarnese e un importante punto di partenza per valorizzare al meglio il potenziale del nostro lago e del territorio», ora, sembra più che altro «Una barca nel deserto».  

L’impatto sull’occupazione

In un quadro negoziale tutt’altro che chiaro sul futuro del Consorzio, la direzione di SNL ha sottoposto ai propri dipendenti di Locarno una serie di contratti a raffica. Prima offrendo un contratto su Locarno solo se il Consorzio proseguirà oltre il 31 dicembre 2020, poi ritirando la proposta e proponendo un contratto della durata di 1 anno con impiego sul Lago Ceresio. I dipendenti di Locarno hanno chiesto alla Direzione di aspettare per sottoscrivere il contratto, fintanto che sia chiarito il futuro della navigazione sul bacino svizzero del Lago Maggiore, considerato che erano in corso delle trattative.

Il 23 dicembre è arrivata la comunicazione sul proseguimento delle trattative sul Consorzio per ulteriori 2 mesi. Sulla gioia dei marinai è però piombata la decisione del datore di lavoro SNL che invece di continuare ad impiegarli, ha preferito lasciarli a casa.

Un’immensa assurdità. Con quali lavoratori SNL intende portare avanti il progetto? In 3 anni di Consorzio la direzione SNL è riuscita a portare i propri dipendenti da 35 a 0. Zero! Enel medesimo tempo ha illuso tutti con progetti megalomani di sviluppo dell’offerta turistica sul lago.

Senza personale, non c’è navigazione

La natura degli aiuti pubblici alla Società luganese riveste un ruolo di primo piano nelle discussioni tra il Consiglio di Stato e i sindacati, dal momento che tra i compiti dell’azienda vi è un mandato di servizio pubblico. Se si pensa che il turismo sulle rive del Verbano ha una valenza economica indiscutibile per tutto il Cantone, l’occupazione dei marinai è la chiave che apre lo sviluppo del settore.Senza personale operativo, non c’è navigazione. E non si potrà di certo contare sui dipendenti di Lugano che al momento rimpiazzano i colleghi di Locarno per sviluppare il servizio di navigazione sul Verbano. Questi dipendenti ad inizio stagione dovranno giocoforza ritornare a dare man forte nuovamente a Lugano e parte di loro potranno così finalmente godere delle meritate vacanze considerato che al momento rimpiazzando i colleghi di Lugano vi stanno rinunciando.

L’incontro con il Consiglio di Stato

In occasione dell’incontro del 15 gennaio scorso, il Consiglio di Stato – per voce del direttore del Dipartimento del Territorio, onorevole Claudio Zali – ha fornito alla delegazione sindacale importanti rassicurazioni occupazionali, indipendentemente dal proseguimento o meno del Consorzio.

E questa è, per il momento, la questione più importante. Il futuro del Consorzio si deciderà nelle prossime settimane. Se per contro il Consorzio non dovesse continuare, il Cantone ha comunicato ai sindacati che già da ora sta lavorando per una soluzione alternativa. Anche in questo caso, per il SEV  l’obiettivo è e resta quello di tutelare i marinai.

Commenti

  • Orazio  Bresolin

    Orazio Bresolin 29/01/2021 10:17:06

    Per risolvere la situazione ci vogliono persone oneste e capaci al Condiglio di Stato, Cantone e poter cooperare con le Fart.