Aperto un nuovo ciclo di trattative con le FFS
Spiraglio per il futuro delle Officine FFS di Bellinzona
I rappresentanti del personale hanno incontrato una delegazione delle FFS, concordando i termini di una trattativa per aumentare i volumi di lavoro e sviluppare una prospettiva a lungo termine.
La risposta inviata in aprile dalle FFS ai partners sociali e alle autorità politiche ha sollevato una marea di proteste. Sul numero 7 di contatto.sev avevamo riferito dell’assemblea del personale del 18 aprile e della consegna della risoluzione al presidente del Gran Consiglio. Il personale delle Officine ha poi incassato il sostegno del corteo del primo maggio, partito proprio davanti ai cancelli dello stabilimento e che ha dato giustamente spazio ad un intervento di Gianni Frizzo sulla piazza del governo. In seguito, la commissione del personale e i rappresentanti di SEV, transfair e Unia (Cope allargata) hanno incontrato dapprima la commissione della gestione del Gran Consiglio per illustrare la situazione e spiegare le richieste espresse dall’assemblea. La mancanza di prospettive positive e il delinearsi di uno scenario di «declino programmato» hanno infatti indotto il personale a chiedere ai propri rappresentanti di sospendere la loro partecipazione al consiglio di fondazione e di riattivare la procedura per la concretizzazione dell’iniziativa popolare per la creazione di un polo tecnologico, provvisoriamente accantonata per dare spazio al centro di competenze stesso. Il giorno successivo, la Cope allargata è stata ricevuta, con dei rappresentanti delle FFS, da una delegazione del Consiglio di Stato, composta dal vicepresidente Manuele Bertoli e da Claudio Zali e Christian Vitta.
Primi segnali positivi
Il Consiglio di Stato ha riaffermato l’impegno del Cantone a sostegno delle Officine e posto l’accento sull’importanza di definire una strategia industriale chiara, che porti lo stabilimento ad accogliere attività a elevato contenuto tecnologico, che garantiscano l’occupazione e ne assicurino lo sviluppo e l’operatività a lungo termine. Ha quindi preso atto della volontà manifestata dalle parti di intraprendere una trattativa che riprende questi scopi, che dovrebbero essere raggiunti entro il 28 maggio.
Il primo incontro si è svolto l’11 maggio a Lucerna e ha effettivamente permesso di compiere alcuni passi avanti. In particolare, è stata convenuta una moratoria di sei mesi, durante la quale le FFS si asterranno dallo scioglimento di ulteriori rapporti di lavoro di collaboratori temporanei, nonché dall’adozione di provvedimenti strutturali suscettibili di limitare il potenziale di acquisizione di ore produttive. Sono poi state definite le date di ulteriori incontri, in cui verranno discussi incarichi potenziali e idee per migliorare, rispettivamente aumentare, a breve e a medio termine, i volumi di lavoro, come pure ulteriori provvedimenti per lo sviluppo di una prospettiva a lungo termine.
Il cammino è ancora lungo, ma la direzione appare quella giusta.
Pietro Gianolli