Stagnazione dei salari presso i trasporti zurighesi: il SEV sensibilizza i responsabili
Gli aumenti generali dei salari tardano
Da sei anni presso la comunità zurighese dei trasporti (ZVV), che raggruppa una cinquantina di aziende, i salari sono fermi al palo. Una situazione frustrante per il personale, confrontato con aumenti degli affitti e dei premi di cassa malati.
Il SEV comprende i malumori, perciò lo scorso 30 aprile una delegazione composta da segretari sindacali di Zurigo e da rappresentanti delle sezioni VPT Forchbahn (FB), Sihltal Zürich Uetliberg Bahn (SZU), Verkehrsbetriebe Zürichsee e Oberland (VZO) e Zürichsee-Schifffahrtsgesellschaft (ZSG) ha presentato una serie di fatti ai dirigenti della comunità. Primo fra tutti la scarsità dei mezzi messi a disposizione dai poteri pubblici dal 2010 al 2015, a causa della delicata situazione finanziaria e del debole rialto del rincaro (+0,9 %). La comunità di trasporto ha dunque messo sul piatto solo un 2,3 % per gli aumenti salariali, ossia in media 0,25 % all’anno. Le aziende non hanno però potuto procedere né agli aumenti individuali previsti dal sistema salariale, né ad aumenti generalizzati. «Basta un esempio per cogliere il problema. Ai trasporti VZO occorreva lo 0,65 % di aumento della massa salariale per rispettare l’evoluzione contemplata nel sistema salariale» osserva il segretario sindacale Arne Hegland. «Dal momento che la commissione dei trasporti ha messo a disposizione solo lo 0,3 % per il 2015, la VZO ha proceduto in questo senso per gli adeguamenti salariali, ma lo 0,35 % mancante non è stato compensato». Alla direzione si riconosce comunque la volontà di avere cercato i mezzi necessari per gli adeguamenti individuali. Risparmi sui salari anche presso la SZU: «Malgrado il nostro sistema salariale si basi sul merito, i dipendenti migliori non sono stati premiati, perché mancavano i soldi per alimentare il sistema» spiega Daniel Wollenmann, presidente della VPT sezione Sihltal.
Stagnazione dei salari
La mancanza di denaro si è inevitabilmente tradotta in salari fermi al palo. «Dal 2004 il mio salario è stato ritoccato verso l’alto nel 2005 e nel 2008, quando ho superato gli esami di pilota di battello presso l’UFT» racconta Björn Petersen, presidente VPT sezione lago di Zurigo. Il suo salario è cresciuto del 17 % mentre i premi di cassa malati sono aumentati del 35 % e gli affitti del 17 %. «La ZVV ha tuttavia elargito una gratifica grazie alla soddisfazione della clientela; l’azienda quasi ogni anno ha distribuito dei chèque Reka» riconoscono Petersen e Wollenmann. «Ma non si può continuare così» esclamano.
Cresce il rischio di malattia
La situazione descritta da Dario Persico, conducente di bus e vicepresidente della sezione VZO, non è diversa. Tra il 2010 e il 2015 il suo salario lordo è cresciuto del 4,5 %, ma i premi di cassa malati della sua famiglia (composta da 4 persone) sono aumentati dall’ 8 al 12 % all’anno e del 15 % quest’anno. E quando si è malati, tutto costa di più. «Ho avuto dei problemi di salute questi ultimi due anni e mi sono costati 50 mila franchi» testimonia Guido Hungerbühler, specialista di veicoli ferroviari e macchinista. «Per fortuna - aggiunge - ho potuto continuare a lavorare presso FB». Con l’aumento del numero di passeggeri e gli impieghi che stagnano, la guida è diventata più faticosa, per non parlare dei pedoni appiccicati al loro cellulare, sempre più distratti». Il rischio di malattia, inoltre, aumenta; e su questo punto Guido Hungerbühler e Dario Persico concordano. Quest’ultimo fa inoltre notare che la nascita di un figlio spesso comporta anche un trasloco. «Al giorno d’oggi un appartamento di 3½ locali costa più di 2000 franchi, più di un terzo del salario».
«Gli utili generati dall’aumento della produttività devono anche essere in parte condivisi con il personale» sottolinea la segretaria sindacale Regula Bieri. E la sua collega Edith Graf-Litscher riassume la questione in questi termini: «Dopo sei anni di stagnazione, il personale ha meritato una duratura valorizzazione dei salari. Nei trasporti pubblici occorre anche investire nel personale, non solo nel cemento». Fi