Colpi di diritto
Infortunio o malattia?
Il servizio di assistenza giuridica del SEV è spesso confrontato con decisioni della Suva che respingono il riconoscimento di prestazioni dell’assicurazione infortuni, scaricando così i casi sull’assicurazione malattia.
Decisioni simili possono avere conseguenze importanti per gli assicurati, soprattutto se hanno scelto un modello di assicurazione malattia con una franchigia elevata.
Lesioni corporali parificate ad un infortunio
All’1.1.2017 sono entrate in vigore alcune modifiche della legge sull’assicurazione infortuni (LAInf) e la rispettiva ordinanza (OAInf). In questa sede non è possibile illustrare nel dettaglio tutte le novità, per cui ci limitiamo a due aspetti principali.
L’assicurazione infortuni è tenuta a riconoscere le sue prestazioni anche per le lesioni corporali seguenti, sempre che non siano dovute prevalentemente all’usura o a una malattia: fratture; lussazioni di articolazioni; lacerazioni del menisco; lacerazioni muscolari; stiramenti muscolari; lacerazioni dei tendini; lesioni dei legamenti. Per questi casi, non occorre essere in presenza di elementi particolari (fattore esterno, avvenimento improvviso e non intenzionale) che vengono altrimenti richiesti per riconoscere un infortunio. Sarà solo la pratica, però, a mostrare se l’assicurazione infortuni non continuerà, in mancanza di un fattore esterno, ad attribuire la causa di un evento alla malattia o all’usura.
Va però detto che l’onere della prova spetterà comunque all’assicurazione infortuni. Facciamo un esempio: Gianni, accompagnatore treno, aiuta un turista a caricare le sue pesanti valigie. Sollevando la seconda, avverte un forte dolore al braccio destro. La sera stessa, si reca dal suo medico che gli diagnostica uno stiramento del muscolo. Secondo il diritto vecchio, l’assicurazione infortuni avrebbe stabilito che Gianni non aveva fatto altro che il suo normale lavoro e che mancava ogni fattore esterno. Secondo il nuovo diritto, deve invece riconoscere le sue prestazioni, nella misura in cui non è in grado di dimostrare che lo stiramento muscolare non è dovuto a malattia o a usura.
Rendite d’invalidità
A seconda dei casi, l’assicurazione infortuni può anche riconoscere una rendita d’invalidità. Non sempre però questa rendita porta miglioramenti effettivi nella situazione della persona menomata, per cui il Parlamento ha adottato le seguenti modifiche di legge:
- non viene più riconosciuta una rendita nei casi in cui l’infortunio è avvenuto dopo che l’assicurato/a ha raggiunto l’età ordinaria di pensionamento;
- se l’infortunio insorge dopo i 45 anni di età, la rendita viene ridotta al raggiungimento dell’età ordinaria di pensionamento. Il tasso di riduzione aumenta parallelamente all’età al momento dell’infortunio, ma è limitato al massimo al 40 percento. Se il grado di invalidità è inferiore al 40 percento, il tasso di riduzione viene dimezzato;
- nei casi di ricaduta o di conseguenze tardive, vengono applicate regolamentazioni specifiche che possono anche comportare una riduzione della rendita d’invalidità;
- per le rendite d’invalidità già in corso, viene applicata una regolamentazione transitoria, a dipendenza del periodo sino all’età di pensionamento. Se mancano meno di 8 anni, viene applicato il diritto precedente e non vi sono decurtazioni. Se mancano da 8 a 12 anni, vi è una regolamentazione specifica. Se mancano oltre 12 anni, viene applicato il nuovo diritto.
Un commento a modifiche legislative
Questo articolo ha voluto commentare brevemente due modifiche legislative, senza che da esso possano nascere pretese legali di alcun tipo.
In caso di problemi concreti, raccomandiamo ai nostri membri di contattare subito l’assicurazione e/o l’assistenza giuridica SEV.
Servizio di assistenza giuridica