Colpi di diritto

La libera scelta dell’avvocato

Nell’ambito dell’assistenza giuridica, a chi compete la decisione di rivolgersi ad un avvocato esterno? E chi lo sceglie?

Rodolfo (nome fittizio ndr) ha alcuni problemi sul posto di lavoro, a seguito dei quali sorgono contrasti con i suoi superiori. Si sente trattato ingiustamente e sorge in lui la convinzione di essere vittima di mobbing. Si consulta quindi con il sindacato, ma preferisce non affidare il suo caso all’assistenza giuridica del SEV, ritenendo che i rapporti tra il sindacato e i superiori avrebbero intralciato la difesa dei suoi interessi. Decide pertanto di rivolgersi ad un avvocato, avanzando in seguito la richiesta alla protezione giuridica di copertura delle spese.

La sua richiesta viene però respinta per cui, sempre per il tramite del suo legale, Rodolfo inoltra un regolare ricorso al comitato SEV.

Il comitato non segue però le argomentazioni addotte nel ricorso, respingendolo per due motivi: non vi erano ragioni fondate per sostenere che i suoi interessi non sarebbero stati difesi in modo adeguato e Rodolfo si era rivolto ad un legale senza coinvolgere preventivamente il SEV.

Fa testo il regolamento

L’articolo 6 del regolamento dell’assistenza giuridica del SEV precisa che spetta al SEV decidere se e in che forma l’assistenza giuridica viene concessa. Di conseguenza, come viene precisato al paragrafo 2, decide, se necessario, di affidare il caso ad un legale. Le proposte da parte del membro possono essere accolte solo in casi eccezionali. Nei casi normali è quindi chiaro che la decisione di ricorrere o meno ad un legale non spetta al singolo membro, ma al SEV e nella maggior parte dei casi è il sindacato a definire a quale avvocato ci si rivolge. Il SEV dispone infatti di una rete di avvocati che da anni intervengono in favore dei suoi membri. Il team dell’assistenza giuridica li conosce ed è quindi anche consapevole delle loro qualità e dei settori in cui sono specializzati. I casi eccezionali in cui un membro può avanzare delle richieste sono per esempio quelli che riguardano problemi inusuali per l’assistenza giuridica del SEV, per cui nessuno dei suoi legali di fiducia presenta qualifiche particolari. Sono però casi molto rari, anche perché settori particolari come il diritto successorio esulano dalla copertura dell’assistenza giuridica professionale. Vi sono poi stati anche altri casi, per esempio in cui il membro aveva già ricevuto l’assistenza di un legale nell’ambito della protezione giuridica Multi, dove si è riconosciuto il ricorso allo stesso. Si tratta però di eccezioni, che non possono essere invocate per ottenere l’assistenza di legali di grido, o presunti tali, e che in ogni modo deve essere concordata preventivamente con il SEV.

Avvocato della prima ora

L’unico caso in cui il SEV riconosce il patrocinio di un legale senza previo accordo è quando improvvisamente e fuori dagli orari normali sorgono questioni che possono avere valenza penale, per esempio quando un bus viene coinvolto in un incidente della circolazione con feriti. Dal 2011, il codice di procedura penale prevede la figura «dell’avvocato della prima ora» e la facoltà per l’interrogato di non rispondere alle domande della polizia prima di essersi consultato con un legale. Evidentemente, se questo incidente avviene di notte, si deve poter far capo ad un legale in breve tempo e non è pensabile di attendere la conferma scritta dell’incarico da parte del SEV. In casi simili, il membro può comunque contare sull’assunzione delle spese legali da parte del sindacato, al quale si dovrà trasmettere al più presto la richiesta di assistenza giuridica.

Anche in questi casi, il SEV si riserva tuttavia di trasmettere l’incarto dopo i primi verbali ad un suo legale di fiducia, soprattutto quando il legale coinvolto si distingue soprattutto per l’elevato livello ... della sua tariffa oraria.

Assistenza giuridica SEV