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Intervista a Daniela Lehmann

L’avvenire digitale

In vista del Congresso di ottobre, il Comitato SEV si è chinato sulla bozza del testo di orientamento sulla digitalizzazione. La responsabilità è di Daniela Lehmann intervistata anche sui compiti come coordinatrice della Mobilità 4.0 nel SEV.

Oggi, il tablet o il telefono cellulare è uno strumento di lavoro indispensabile per molti. Immagine: impianto di servizio a Bienna, © FFS / Beat Schweizer.

Cos’è la digitalizzazione e in che modo si ripercuote sul personale dei trasporti?

Daniela Lehmann: La digitalizzazione è la quarta rivoluzione industriale. Dopo che la terza rivoluzione ha portato l’automazione nella produzione, nell’Industria 4.0 persone, macchine, impianti, logistica e prodotti comunicano e cooperano direttamente tra loro. La digitalizzazione interessa i collaboratori delle imprese di trasporto in moltissimi settori. Per esempio, il personale addetto alle pulizie può ricevere istruzioni tramite il tablet ed essere così sorvegliato da vicino, così come il personale di guida, il che riguarda l’intero comportamento di guida. Ecco perché è necessario negoziare con i datori di lavoro quali dati sono autorizzati a raccogliere e utilizzare, ad esempio, per le valutazioni del personale. La digitalizzazione in sé non è né buona né cattiva. In qualità di sindacato, la giudicheremo nelle forme della sua attuazione concreta che potranno andare a vantaggio dei collaboratori oppure focalizzarsi solamente sul profitto. Un’altra questione riguarda le applicazioni veramente utili e valide. Tempo fa, abbiamo letto notizie di come progetti quali Smartrail 4.0 avrebbero potuto rendere superfluo il personale di locomotiva. Nel frattempo, abbiamo capito che, a causa della complessità della nostra rete ferroviaria, la guida autonoma non è uno sviluppo così semplice e che per molto tempo ancora in cabina di guida saranno necessarie persone in carne e ossa.

A che punto è la versione 2022, che si riallaccia ai testi del 2017 e 2019?

Il testo di orientamento definisce le linee guida del SEV per valutare e influenzare le misure di digitalizzazione – anche nell’ambito delle trattative del CCL – e include le nostre richieste di base in materia di digitalizzazione. Il 18 marzo, nel Comitato è stato letto per la prima volta il documento. Tra le altre cose, è stata integrata la nostra richiesta di permettere ai collaboratori di stare al passo con gli sviluppi digitali: se viene offerto l’e-learning per la formazione continua, i collaboratori devono anche essere messi in condizione di utilizzare i programmi di e-learning. Una seconda lettura è prevista nel Comitato a giugno. I feedback sono quindi ancora possibili e auspicati. Infine, il 27 ottobre il Congresso approverà il documento.

Cosa c’è di nuovo?

La novità più importante è certamente la richiesta di una soluzione settoriale. L’idea è che le imprese di trasporto versino denaro in un fondo destinato a finanziare soluzioni per i collaboratori che, per esempio, hanno difficoltà a stare al passo con la trasformazione digitale. Un tale fondo comune rende possibili soluzioni anche per le piccole imprese che non potrebbero farcela da sole. Alla luce delle sfide demografiche per le imprese di trasporto, è anche nel loro interesse che il maggior numero possibile di collaboratori possa continuare a lavorare nell’azienda o nel settore grazie a misure di formazione globali. Sarà affrontata in modo più chiaro la questione dell’eccessiva quantità di informazioni imposta dai datori di lavoro al personale attraverso tutti i possibili canali. Questo eccesso deve essere ridotto secondo il motto «meno è più» e occorre concedere ai dipendenti il diritto di non essere raggiungibili nel tempo libero. Inoltre c’è una nuova sezione dedicata al telelavoro, che abbiamo sperimentato durante la pandemia. Le soluzioni di telelavoro devono tenere conto delle esigenze dei dipendenti e rispettare la legislazione sul lavoro. È altrettanto importante prevenire gli eccessi nella sorveglianza, l’intreccio fra vita privata e professionale e altri rischi psicosociali.

Dal 2017 sei coordinatrice Mobilità 4.0 nel SEV. Quali sono i tuoi compiti in questo ambito?

Dopo che il Congresso ha approvato il primo testo di orientamento sulla digitalizzazione nel 2017, il mio carico di lavoro per questi compiti di coordinamento è aumentato del 20%. La maggior parte attualmente è destinata al progetto della rete di coaching, finanziato dal fondo per la digitalizzazione delle FFS. Partecipo spesso alle riunioni delle sezioni e delle sottofederazioni per discutere con i nostri membri le questioni legate alla digitalizzazione. Questi input aiutano noi del team Digitalizzazione del SEV a sviluppare ulteriormente il testo di orientamento sulla digitalizzazione. Il team Digitalizzazione discute ogni mese le questioni di attualità, i progetti e le consultazioni.

Attualmente è in corso la consultazione sulla legge federale sull’infrastruttura di dati sulla mobilità: l’obiettivo è creare un’infrastruttura nazionale di dati nel settore della mobilità che raccolga e fornisca informazioni affidabili sui numerosi aspetti rilevanti della mobilità e le renda accessibili a tutte le parti coinvolte, libere da interessi commerciali. Questo è un elemento fondamentale per poter sviluppare un servizio pubblico digitale nel settore della mobilità che – a nostro modo di vedere – dovrebbe essere fornito soltanto dallo Stato o dal nuovo Ente dei dati sulla mobilità (EDM) proposto. Naturalmente, durante questo anno, sarò felice di ricevere suggerimenti e consigli sul tema della digitalizzazione.

Markus Fischer
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