Assemblea del personale Elvetino in Ticino
Ristorazione ferroviaria in Ticino – un’occasione da non perdere!
I collegamenti ICN tra il Ticino e la Svizzera interna hanno riportato la ristorazione ferroviaria sul Gottardo, abbandonata da anni, creando numerosi posti di lavoro. Il loro futuro è però tutt’altro che assicurato.
Questo è stato l’argomento principale discusso da una ben frequentata assemblea del personale ticinese e frontaliero di elvetino, diretta dal presidente della sezione SEV Servizi ferroviari Ferruccio Noto, coadiuvato dal segretario SEV Angelo Stroppini.
Con l’entrata in esercizio dei collegamenti ICN, in seguito potenziati per rimediare alle lacune di affidabilità dei treni Cisalpino, la elvetino, società appartenente alle FFS che gestisce il servizio di ristorazione, ha creato un nuovo deposito a Lugano. elvetino impiega attualmente quasi 30 persone in Ticino.
Il servizio di ristorazione si è dimostrato presto molto apprezzato dai viaggiatori. I problemi però non mancano.
Mi dispiace ma...
I partecipanti all’assemblea hanno sottolineato le disfunzioni della logistica che ostacolano un corretto servizio alla clientela, provocando considerevoli perdite di incassi e danni d’immagine: offerte della carta menu non disponibili; mancanza di tovaglie ecc. A ciò si aggiungono le lacune della manutenzione delle carrozze ristorante da parte delle FFS.
La situazione è un po’ migliorata con la creazione di un rifornimento di emergenza a Lugano dopo l’inizio del progetto “Buon appetito”, ma resta tutt’altro che ottimale.
Per il personale Minibar si aggiunge il problema delle macchine del caffè. Il caffé è ottimo e si venderebbe molto bene (30% dell’incasso potenziale!); ma gli accumulatori si scaricano spesso dopo pochissimi caffè, non ci sono ricambi e per la ricarica sono necessarie 4 ore... Ovvio che le cifre d’affari del MiniBar ne risentano pesantemente.
“Buon appetito” indigesto!
Nonostante le rassicurazioni date da FFS ed elvetino a seguito dell’intervento del SEV, il progetto “Buon appetito” suscita preoccupazioni per la situazione dei turni sui collegamenti ICN a composizione singola (sulle composizioni doppie il MiniBar è in servizio su quella con il ristorante chiuso), ai quali viene impedito di fare servizio in prima classe, riducendo così gli incassi. Il personale teme quindi che diversi turni (e posti di lavoro) vengano tagliati con il prossimo cambio orario a causa degli incassi insufficienti. Oltretutto, vi è l’impressione che non vi sia nemmeno un aumento almeno equivalente degli introiti del vagone ristorante: se i viaggiatori sono pochi restano posti liberi ai tavoli, mentre l’offerta al posto in prima classe è decisamente ridotta; se il treno è affollato diventa molto difficile garantire il servizio, visto che lo steward è già impegnato dal servizio ai tavoli e dalla clientela che desidera una consumazione take away. Il personale ticinese del MiniBar propone quindi che il servizio venga affidato a lui, invece che al personale treno che ha altri compiti e responsabilità, in modo da sviluppare sinergie logiche, migliorare il servizio alla clientela e creare i presupposti per valorizzare e rafforzare i depositi di Lugano e Chiasso.
Gestione del personale e tempo di lavoro
I colleghi ticinesi sono inoltre confrontati con il problema della lingua: nei rapporti amministrativi (contratti, buste paga, ecc.) e in parte anche in quelli operativi (centrale operativa, spostamento turni, ecc.) l’italiano resta un optional.
Nonostante i miglioramenti ottenuti negli ultimi tempi, vi sono ancora problemi di gestione del personale e di rispetto della legge sulla durata del lavoro (LDL). Il personale auspica una migliore pianificazione dei turni, con particolare riguardo alla durata e alle pause: il personale del ristorante, per esempio, deve spesso svolgere turni troppo brevi e, per raggiungere il tempo di lavoro dovuto, beneficia quindi di pochissimi giorni liberi. Il personale Minibar si trova a volte costretto a saltare le pause e prestare lavoro gratuito per assicurare un’adeguata preparazione del servizio successivo.
Problemi logistici e di manutenzione
Il rifornimento dell’inventario completo per ogni composizione ICN avviene a Zurigo, dopo una rotazione di diversi giorni. Lo stoccaggio della grande quantità di materiale, già difficoltoso a causa degli spazi ristretti sulla vettura ristorante, avviene con la vettura in servizio, in orari di punta, con i clienti che aspettano di essere serviti. I turni di rinforzo promessi sono nel frattempo spariti.§ Dal 24 maggio al 2 giugno, una vettura ristorante ICN, numero Uic 500 540, è circolata con i frigoriferi non funzionanti, cosa che ha comportato una perdita d’introiti stimabile in almeno 2000 franchi al giorno
Frontalieri
L’assemblea di Lugano ha anche fatto il punto sulle problematiche dei colleghi frontalieri. Quelli provenienti dalle regioni italiane confinanti di Como, Varese e del Verbano (in particolare da Domodossola), nonché da Milano, costituiscono ca. il 10% del totale del personale di elvetino. La sezione SEV Servizi ferroviari si è posta la priorità di integrarli nell’organizzazione sindacale con un duplice obiettivo: garantire loro una piena tutela sindacale, comprese le prestazioni di patronato e impedire che possano venire sfruttati dalle aziende a causa del “potere contrattuale” ridotto, che spesso si ripercuote negativamente anche su tutti gli altri colleghi.
I successi ottenuti in questi ultimi anni sono anche il frutto dell’aumento del grado di organizzazione nel SEV dei colleghi frontalieri. La sezione ha sviluppato le proprie competenze per le questioni relative al rapporto d’impiego in Svizzera (tutela e rappresentanza nei confronti del datore di lavoro) e questioni amministrative, come ad esempio l’imposta alla fonte. Per quanto riguarda le prestazioni di patronato, il SEV ha stabilito un rapporto di collaborazione con l’INCA-CGIL, ai quali gli affiliati SEV possono rivolgersi (una permanenza è stata recentemente aperta presso il segretariato SEV a Chiasso, in via Motta 16, di fronte alla stazione, il lunedì pomeriggio, dalle 15 alle 18).