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ZPV e LPV

Pause FFS: basta trucchetti

La stazione di Palézieux e la sua curva. Nessuna toilette e nessuno spazio per il personale viaggiante che deve fare una pausa di lavoro imposta lì.

Da mesi, assistenti alla clientela e macchinisti si vedono gli orari di lavoro stravolti e le pause trasformate in interruzioni del lavoro. Con il pretesto della flessibilità, non vi è neppure una vera consultazione del personale. La ZPV esprime severe critiche a questa fase di test dalla dubbia legalità, la LPV condanna le manovre sui turni, mentre tra il personale serpeggia la collera.

Ernst è assistente alla clientela presso le FFS. Un suo turno mattutino che comincia a Lucerna prevede una pausa di un’ora in stazione a Losanna. Consultando il proprio tablet, scopre però cha, all’ultimo momento, la pausa è stata sostituita da un’interruzione del lavoro di 29 minuti a Palézieux. Si ritroverà quindi in una stazione sprovvista di toilette e di locali di pausa e si chiede come e cosa fare. Isabelle è macchinista e, quasi per caso, scopre che il turno appena iniziato è stato modificato e la sua pausa trasformata in un «formaggino». Aveva previsto di trascorrere un’oretta con una collega a Briga, consumando lo spuntino che aveva preparato e deposto nel frigo. Invece, si ritroverà a dover andare in fretta e furia alla toilette a Ginevra aeroporto e comperare un panino al volo da mangiare in cabina durante il tragitto di ritorno. I nomi sono di fantasia, ma le situazioni assolutamente reali.

Periodo di prova KBC

Il tutto è iniziato con un’informazione KBC del 27 gennaio, in cui l’unità KBC – Assistenza alla clientela e cleaning delle FFS – annunciava un periodo di prova di almeno sei mesi dal 1° febbraio, di una nuova forma di «consultazione». Le virgolette sono giustificate dal fatto che la consultazione si limita alla sottolineatura in rosso in SOPRE del numero del turno la cui pausa è stata trasformata in interruzione del lavoro. La modifica viene attuata senza chiedere l’accordo del collaboratore, che deve quindi costantemente verificare nel proprio tablet. In mancanza di reazioni nei confronti del distributore, la modifica viene considerata definitiva, mentre in caso di disaccordo, la richiesta viene esaminata in rapporto alle possibilità.

Consultazione monca

La ZPV ha reagito immediatamente, ricordando il 3 febbraio che la legge sulla durata del lavoro impone di aver sentito il personale o i suoi rappresentanti prima di attribuire interruzioni del lavoro invece delle pause. L’articolo 25, capoverso 4 dell’ordinanza precisa inoltre che una modifica della distribuzione annuale deve essere comunicata ai dipendenti almeno 21 giorni prima della sua applicazione. «L’azienda ha messo il SEV davanti al fatto compiuto e non possiamo accettare questo modo di agire. Secondo noi, le FFS stanno bistrattando la legge, assumendo un approccio scorretto. La consultazione del personale non può essere considerata tale. È inammissibile e comunicheremo alle FFS che non lo accettiamo» ci dice un indignato Ralph Kessler, presidente centrale della ZPV. I cambiamenti intervengono molto spesso con pochi giorni di anticipo, talvolta il giorno stesso. KBC sostiene che questa prova è stata accettata dalla commissione del personale, che secondo lei sarebbe competente in materia. Il SEV ha invece precisato già in marzo che la CoPe ha delegato il SEV per trattare questi problemi. «Le FFS vogliono maggior flessibilità, come se il personale non avesse già ampiamente dato prova di flessibilità durante la pandemia» denuncia Kessler, che aggiunge: «prendono i cantieri a pretesto per giustificare la necessità di flessibilità. Fino a prova del contrario, però, i cantieri non sono fattori che intervengono all’ultimo momento».

Colpiti anche i macchinisti

Per i/le macchinisti/e, le FFS non hanno previsto alcun progetto pilota, ma sempre più spesso anche le loro pause vengono trasformate in interruzioni del lavoro, oltretutto con le stesse modalità di metter la gente davanti al fatto compiuto. «È molto tempo che le FFS non chiedono il nostro accordo, per paura che glielo neghiamo. Quindi, passiamo da una scoperta all’altra» constata amaramente Hanny Weissmüller, presidente centrale della LPV. «A noi dicono che la causa è la mancanza di personale, ma io penso che si tratti piuttosto di mancanza di formazione dei distributori» analizza Weissmüller, che denuncia anche lacune nell’ottimizzazione delle risorse: «Vi sono situazioni aberranti. Avevamo un turno con due macchinisti in corsa di servizio da Saint-Maurice che, a seguito dei lavori a Cully, avrebbero potuto riprendere il treno per risalire da Vevey a Chexbres. Si è però deciso di far venire altri due macchinisti da Losanna. Alla fine, ci siamo ritrovati in cinque macchinisti!»

Formazione affrettata

Per Kessler e Weissmüller, questa richiesta di flessibilità al personale viaggiante sembra essere la risposta delle FFS ai tormenti che angustiano i distributori. «Una volta, bisognava aver lavorato almeno cinque anni nell’esercizio per disporre delle conoscenze e dell’esperienza che occorrono a un distributore. Oggi, vengono attribuiti alla distribuzione pochi mesi dopo aver finito la formazione» critica Kessler. Vi sono state delle assunzioni, ma la formazione e l’esperienza continuano a mancare. Secondo Weissmüller, «bisogna assumere distributori, migliorarne la formazione e smetterla di ritoccare i turni pianificati per tutto l’anno. Invece, si dovrebbero coinvolgere maggiormente i macchinisti «fuori rotazione», che in genere sono d’accordo di essere più flessibili. Ma soprattutto, occorre maggior codecisione e le persone devono essere avvertite». «Noi speriamo che le FFS rinuncino a proseguire sul cammino tracciato da questo progetto pilota – aggiunge Kessler – Senza un cambiamento di rotta entro il 31 luglio, dovremo considerare la possibilità di rivolgerci all’Ufficio federale dei trasporti per chiedere la verifica della conformità di questi metodi alle disposizioni della LDL. A volte, occorre una frattura netta, per poi ricomporre i pezzi e recuperare».

Yves Sancey
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Commenti

  • Carmine Cucciniello

    Carmine Cucciniello 15/07/2021 14:36:46

    Recht so! Das fahrende Personal, kann nicht jedesmal für Fehldispositionen und Personalmangel den Kopf herhalten. Wir sind flexibel, aber jedes Gummiband reisst, wenn an zwei Richtungen daran gezogen wird.