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losanna

Personale dei tl in collera

Il voto: misure di lotta prima di Natale se la direzione continua a non ascoltare e a non voler investire un centesimo per le condizioni di lavoro.

Yves Sancey.   «Siete preoccupati e stasera siete venuti in più di 200 a questa conferenza straordinaria sul CCL. È bello vedere questa sala gremita! Di fronte alle nostre legittime aspettative di giustizia sociale e di miglioramento delle condizioni di lavoro, la direzione dei trasporti pubblici di Losanna (tl) fa orecchie da mercante e non vuole spendere un centesimo in più. Non siamo qui per arrenderci. Decideremo insieme come procedere, diventeremo protagonisti e trasformeremo questa assemblea in una mobilitazione!». È così che Manuel José Antunes de Lima, presidente della sezione SEV-tl, ha introdotto l’assemblea del 5 novembre al ristorante Florissant di Renens.

Più di 200 lavoratori dei tl si sono infatti riuniti in un’assemblea straordinaria per esprimere la loro indignazione verso la direzione, accusata di voler imporre una trattativa a costo zero senza affrontare i problemi di sofferenza sul lavoro. «Non siamo qui per arrenderci, ma per trasformare questa assemblea in mobilitazione», ha dichiarato Manuel José Antunes de Lima.

Le criticità sono note: carenza di autisti e di personale nelle officine, assenteismo elevato, turni troppo lunghi, stanchezza accumulata e mancanza di coordinamento. Nonostante una petizione del 2024 e mesi di negoziati per il rinnovo delCCL, la situazione non è migliorata. La direzione rifiuta qualsiasi concessione, persino l’indicizzazione automatica prevista dal contratto, mentre investe milioni in infrastrutture e nulla per il personale.

L’assemblea ha approvato all’unanimità una risoluzione che denuncia il peggioramento delle condizioni di lavoro e la mancanza di rispetto verso i dipendenti. È stata decisa una giornata di mobilitazione entro fine anno, con un’azione simbolica (indossare una un bracciale durante una giornata) e la partecipazione alla manifestazione della funzione pubblica il 26 novembre a Montbenon.

Se la situazione non cambia, il personale si riserva il diritto di intensificare le azioni di protesta.