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Ridata sicurezza ai lavoratori particolarmente a rischio

L’incertezza ma anche la paura sono elevate in queste persone particolarmente minacciate. Infatti, sebbene inizialmente fossero autorizzate a rimanere a casa, a fine marzo il Consiglio federale ha nuovamente allentato la corrispondente ordinanza: i lavoratori particolarmente a rischio possono tornare di nuovo al lavoro, a condizione che in azienda venga presa tutta una serie di misure di protezione.

Per tale ragione il SEV si è impegnato con forza con l’Unione sindacale svizzera (USS), affinché torni ad essere ripristinata la protezione per questa categoria di lavoratori particolarmente a rischio. Oggi apprendiamo con sollievo che siamo finalmente riusciti in questo intento: di principio, le persone interessate possono lavorare da casa se considerano troppo elevato il rischio di un contagio sul posto di lavoro o sul tragitto per il lavoro. I lavoratori e le lavoratrici particolarmente a rischio possono di nuovo lavorare in azienda solo su base volontaria. Per gli interessati, la pandemia tuttora in corso costituisce un aggravio notevole. Tanto più importante è dunque che queste persone abbiano la certezza di potersi proteggere da un contagio dal coronavirus, in modo corrispondente alle norme dell’UFSP. 

Protezione dei lavoratori particolarmente a rischio

La graduale ripresa delle attività di determinati fornitori di servizi e imprese deve andare di pari passo con la protezione integrale dei lavoratori particolarmente a rischio. Il Consiglio federale ha perciò precisato la definizione sia di questa categoria di persone sia delle misure di protezione necessarie.

Il datore di lavoro è tenuto a permettere ai lavoratori e lavoratrici particolarmente a rischio di adempiere da casa gli obblighi lavorativi, se necessario assegnando loro un lavoro alternativo. È vietato procedere a riduzioni della retribuzione o ordinare il godimento delle vacanze o la compensazione di ore supplementari o del lavoro straordinario. Qualora fosse indispensabile la presenza in sede, il datore di lavoro deve proteggere queste persone adeguando le procedure interne o la loro postazione di lavoro. I lavoratori e le lavoratrici particolarmente a rischio possono rifiutare un lavoro assegnato loro se considerano troppo elevati i rischi per la propria salute. Per questo il lavoro in azienda è possibile in ogni caso solo su base volontaria e dopo che il datore di lavoro ha adottato specifiche misure di protezione della salute.

Se il lavoro da casa o in sede non è possibile, il datore di lavoro pone la persona interessata in congedo con continuazione del pagamento del salario. In questi casi può esigere un certificato medico che attesti il motivo per cui il lavoratore o la lavoratrice appartiene a una categoria di persone particolarmente a rischio.

Commenti

  • Faine

    Faine 24/04/2020 14:22:36

    Merci au SEV de leur précieuses informations

  • hp. zweifel

    hp. zweifel 14/05/2020 11:53:52

    top job,
    und zwar bei betrieb und gewerkschaft, prof. informationen und absoluter top einsatz sowie handlungen...danke
    hanspeter zweifel