Aviazione
Swissport e SBS: il CCL non decolla
Le premesse per i negoziati sul CCL delle aziende Swissport e SBS, per le quali lavora il personale dei servizi di terra, erano difficili sin dall’inizio. Il rinnovo di un anno dell’attuale CCL, con alcuni adattamenti redazionali, non aveva riscosso i favori dei membri, che per finire hanno respinto l’esito delle trattative. Ora bisogna ritrovarsi al tavolo negoziale.
Una ripresa delle trattative era già del resto scontata, dal momento in cui le parti sociali – SEV-GATA, VPOD e la società degli impiegati di commercio – si erano accordate con Swissport per prolungare di un anno il CCL in vigore. Ripresa che però avviene prima del previsto, dacché la maggioranza dei membri ha respinto l’esito dei negoziati e ora manda i suoi rappresentanti al tavolo delle discussioni già il 1° novembre.
Su posizioni diametralmente opposte
Sin dall’inizio delle contrattazioni sui nuovi e quasi identici CCL per Swissport e SBS le richieste del personale e delle aziende erano molto distanti. Non stupisce dunque che quanto ottenuto non sia in linea con ciò che chiedevano i dipendenti. «Con il prolungamento di un anno delle attuali disposizioni speravamo di avere il tempo necessario per elaborare un CCL orientato al futuro», ci dice Regula Pauli, segretaria sindacale SEV. «Però i nostri membri hanno rifiutato il compromesso e posso capire la loro decisione». Nel corso delle trattative, i rappresentanti non hanno potuto discutere con gli associati, a causa di un accordo firmato che imponeva la segretezza sulle discussioni. «L’accordo ci ha impedito di chiedere l’opinione dei membri già durante il processo in corso», spiega ancora Regula Pauli. Adesso però come SEV-GATA vogliamo fare in modo che tale intesa venga revocata.
I prossimi passi?
Per Swissport e SBS il tempo corre veloce: se non si arriverà a una firma, il CCL in corso scadrà a fine anno. Cresce così la pressione sulle aziende, che rischiano di ritrovarsi in una situazione di vuoto contrattuale. «Per il resto le premesse sono ancora le medesime», continua Regula Pauli. «Andremo alle trattative supplementari con le richieste formulate all’inizio.»
Lunedì 22 ottobre SEV-GATA – insieme alla VPOD e alla SIC – ha convocato i propri membri e altri interessati a un incontro informativo. Scopo della riunione era da una parte di informare i lavoratori e le lavoratrici su come stanno le cose e, dall’altra, avere indicazioni su come la pensano.
Le persone presenti sono preoccupate per lo scenario catastrofico del vuoto contrattuale. Ma un tale scenario è davvero realistico? Si chiede un partecipante. «Fino ad allora, molte cose possono ancora accadere», afferma Regula Pauli, menzionando i negoziati che inizieranno il 1° novembre. «Se arriviamo effettivamente a una situazione di vuoto contrattuale, il nostro obiettivo principale sarà ovviamente quello di concludere un nuovo CCL. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, avremo bisogno di tutti voi».
Le persone sono molto arrabbiate a causa della mancanza di comunicazione di Swissport. «Penso che la soppressione dell’accordo di riservatezza sia una grande cosa», dice un partecipante tra gli applausi. Un collega lo sostiene: «Non voteremo certamente senza conoscere i dettagli»! «Se ho capito bene, la direzione di Swissport voleva che fossimo gli sfavoriti?» chiede incredulo un collaboratore, toccando il punto cruciale. Un partecipante riassume l’opinione generale dei presenti: «Dicono sempre che devono risparmiare, ma ogni anno i profitti aumentano. Mentre noi dobbiamo sputare sangue». Insomma collaboratori e collaboratrici non sono più d’accordo di andare avanti in questo modo.
I nuovi negoziati per il CCL di Swissport e SBS riprenderanno il 1° novembre. Allo scopo di aumentare la pressione sulla controparte, Regula Pauli ha ribadito: «Adesso è giunto il momento di convincere i vostri colleghi ad aderire al sindacato SEV. Quanti più membri avremo, tanto maggiore sarà la nostra forza negoziale!»
Karin Taglang