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Prende il via la raccolta di firme contro una seconda canna nella galleria autostradale

Firmiamo contro la follia del raddoppio del Gottardo

Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno deciso di costruire una seconda galleria autostradale attraverso il San Gottardo. Per le organizzazioni ambientaliste e dei trasporti, questa decisione è inaccettabile. Hanno perciò lanciato un referendum, sostenuto anche dal SEV che da anni sostiene il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia.

Esattamente vent’anni dopo l’adozione dell’Iniziativa delle Alpi, si torna a parlare del trasporto al Gottardo. Perché? Perché l’attuale galleria autostradale deve essere risanata entro il 2025 al più tardi. I tecnici affermano che non sarà possibile gestirla in sicurezza oltre questa data. Il Consiglio federale e il Parlamento sono dell’idea che sia necessario costruire una seconda canna. I fautori del raddoppio giurano e spergiurano che, nonostante due corsie, la capacità non sarà aumentata. Così si rispetterà il mandato costituzionale.

Una proposta bugiarda e un gioco sporco

Il Consiglio federale promette dunque che, nonostante il raddoppio, la capacità stradale al Gottardo non sarà aumentata. Ma chi si ricorderà di questa promessa quando, fra vent’anni, la seconda galleria sarà stata costruita, i soldi saranno stati spesi e il tunnel attuale sarà stato risanato? Chi si opporrà ancora all’apertura di quattro corsie quando ci saranno colonne ai portali perché solo due corsie sono aperte al traffico? Una volta costruita e finanziata la seconda galleria la legge e la Costituzione si possono modificare rapidamente. La Costituzione e la legge vietano la costruzione di una seconda galleria stradale al Gottardo. Il popolo ha più volte confermato questo divieto in votazione. Ma Berna usa il risanamento della galleria esistente come pretesto per scavare comunque un secondo tubo nel granito. Con la presunta «galleria di risanamento» la capacità aumenta da due a quattro corsie e la volontà popolare resta per strada.

La sicurezza

La galleria del Gottardo dispone – cosa spesso dimenticata nelle discussioni – di un cunicolo di sicurezza parallelo al tunnel. Dopo l’incendio di un camion nel 2001, sono inoltre state adottate ampie misure di sicurezza. Da allora il numero degli incidenti è diminuito a un quarto dei valori precedenti. Se, in seguito alla realizzazione d’una seconda canna, il volume di traffico aumentasse anche solo del 3%, l’aumento della sicurezza all’interno della galleria sarebbe annullato dal maggior rischio di incidenti sul resto dell’autostrada. A questa conclusione è giunto uno studio dell’Ufficio per la prevenzione degli infortuni (upi). Ogni incidente è un incidente di troppo. La misura più efficace per migliorare la sicurezza sarebbe vietare il transito dei camion o almeno attuare il trasferimento sulla ferrovia voluto dal popolo (riduzione della metà dei camion in transito nelle Alpi).

Milioni buttati dalla finestra

Il risanamento della galleria stradale del Gottardo e la costruzione di un secondo tunnel costano tre miliardi di franchi in più rispetto al risanamento con un trasbordo temporaneo di auto e camion su treni-navetta. Col secondo tubo lo Stato mette inutilmente mano al portafoglio: se, come promesso, ci saranno solo due corsie aperte al traffico, le colonne restano tali e quali. Ma i miliardi delle nostre tasse se ne vanno in fumo.

Investire al posto sbagliato

I miliardi di soldi pubblici spesi al Gottardo per il traffico dei camion e dei vacanzieri mancheranno nelle città e negli agglomerati. Se si raddoppia il Gottardo, i soldi non basteranno per eliminare i veri punti critici. Nel Sottoceneri la situazione, già oggi insostenibile, diventerebbe davvero drammatica: ancora più traffico, più colonne e più inquinamento dell’aria.

Sabotare il volere del popolo

Nel 1994 il popolo ha incaricato il Consiglio federale di proteggere gli abitanti delle vallate alpine dal traffico stradale di transito. Per questo obiettivo si sono spesi miliardi per le nuove gallerie ferroviarie di base (AlpTransit) al Lötschberg e al Gottardo. Ora il Consiglio federale vuol far concorrenza all’AlpTransit e mettere a disposizione più capacità stradale. Non ci vorrà molto prima che il doppio dei camion odierni parta all’assalto delle Alpi.

Ticino isolato?

La galleria del Gottardo esistente è in condizioni talmente gravi, che deve essere risanata d’urgenza prima che si possa inaugurare una seconda canna. Così il tunnel resterebbe completamente chiuso per 140 giorni. Le auto e i camion potrebbero raggiungere il Ticino solo facendo lunghi giri, perché non ci sarebbe un’offerta sostitutiva su treni-navetta. Se invece si rinuncia al raddoppio, il traffico stradale ha sempre a disposizione un’alternativa valida. Con il trasbordo delle auto fra Göschenen e Airolo e un’«autostrada viaggiante» per i camion nella nuova galleria di base sarà possibile mantenere un collegamento col Ticino sia per le vetture da turismo sia per i mezzi pesanti. Così il Ticino sarà sempre raggiungibile su strada. Quando dovranno iniziare i lavori di risanamento, saranno disponibili le gallerie ferroviarie di base del Gottardo e del Ceneri. Il tempo di viaggio per raggiungere il Ticino scenderà di quasi un’ora.

pmo/frg