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Riflessione in un momento delicato della politica svizzera dei trasporti

Dal San Bernardino al San Gottardo

Le valli devono unirsi per gestire il traffico e non lasciarsi dividere, tentando di scaricarlo su altri assi di transito attraverso le Alpi.

La magia e la suggestione del fuoco per ricordare la necessità di proteggere lo spazio alpino.

Il messaggio si è levato unitamente alle fiamme di questa edizione del «Falò nelle Alpi », una manifestazione voluta dall’Iniziativa delle Alpi e che nel secondo sabato di agosto simboleggia la resistenza dell’Arco alpino al dilagare del traffico di transito. La manifestazione principale si è svolta nel suggestivo scenario del castello di Mesocco, le cui mura assistono da secoli all’evoluzione dei trasporti.

Inevitabilmente, i discorsi ufficiali di Carlo Lepori, membro del comitato nazionale dell’Iniziativa, di Jon Pult, granconsigliere dei Grigioni, di Sergio Mariotta, portavoce di Leventina vivibile, e di Marina Carobbio, consigliera nazionale, hanno toccato la volontà del Consiglio federale di proporre il raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo.

La scelta di Mesocco non è dovuta al caso: «Vi è infatti chi asserisce che un raddoppio del Gottardo andrebbe a sgravare l’A 13 del San Bernardino – ha sottolineato Jon Pult – ma non dobbiamo cascare in questo tranello.» In realtà, raddoppiare il Gottardo equivarrebbe togliere l’ultimo argine per contenere il traffico pesante su strada, che si riverserebbe su tutti i collegamenti a disposizione. Sergio Mariotta ha tenuto a rassicurare i Mesolcinesi sulle misure accompagnatorie che permetteranno di assorbire il traffico sul Gottardo anche durante i lavori di manutenzione, evitando un trasferimento sul San Bernardino.

«Stiamo spendendo miliardi per le gallerie di base. Usiamole per un traffico sostenibile » ha concluso.

Gi