I macchinisti SEV indirizzano una proposta alla commissione direttiva
I macchinisti vogliono preparare misure di lotta
Se le trattative per un nuovo CCL non dovessero andare in porto entro fine anno, dovranno essere intraprese misure di lotta: questa è l’opinione dei macchinisti sindacalizzati presso il SEV che, in una riunione di categoria svoltasi oggi a Olten, hanno chiaramente dimostrato di essere disposti ad affrontare un conflitto con l’azienda.
200 macchinisti, tra i quali anche alcune colleghe, di tutte le regioni della Svizzera, hanno partecipato oggi a Olten ad un convegno nazionale indetto dalla LPV, l’organizzazione di categoria dal sindacato del personale dei trasporti SEV. Il tema principale all’ordine del giorno erano i „diritti e i doveri in una situazione di vuoto contrattuale“. Questa situazione si avvicina sempre più, a seguito della disdetta del contratto collettivo di lavoro (CCL) inoltrata dalle FFS per fine anno e delle enormi difficoltà nel far avanzare le trattative. Il vicepresidente del SEV François Gatabin ha comunque tenuto a precisare all’assemblea che “lo scopo del SEV rimane quello di avere entro fine anno un nuovo CCL di buon livello”.
La vicepresidente Barbara Spalinger ha però anche spiegato cosa potrebbe avvenire in caso contrario. In una situazione di vuoto contrattuale, la maggior parte delle disposizioni (in particolare per quanto concerne lo stipendio, la durata del lavoro, ma anche il programma di riorientamento professionale e il programma Chance) manterrebbero la loro validità per ulteriori tre mesi. In seguito, dovrebbero essere elaborati contratti singoli di lavoro. Dal 1. gennaio 07, l’azienda non sarebbe per contro più tenuta a rispettare il „Contratto sociale”, né i sindacati alla pace del lavoro, che vieta il ricorso a misure di lotta. I partecipanti hanno manifestato una chiara volontà di lotta e hanno chiesto al loro comitato di preparare misure concrete a partire dal 1° gennaio.
Il comitato centrale della LPV SEV ha dato immediatamente seguito a questo incarico. Nel corso di una seduta svoltasi al termine dell’assemblea ha inviato alla commissione direttiva del SEV una richiesta di preparare misure di lotta coordinate e che coinvolgano tutte le categorie professionali del SEV.
La proposta della LPV va anche oltre e richiede alla commissione direttiva di preparare una votazione generale tra i soci del SEV che lavorano alle FFS, necessaria per indire scioperi della durata superiore ad un’ora, per esempio di un giorno intero.