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Colpi di diritto

Volere è potere

Tutte le parti coinvolte hanno cercato la miglior soluzione per la persona interessata e hanno finito per trovarla.

Berkan, collega di origini turche (nome fittizio), ha iniziato a lavorare a 17 anni per le FFS, seguendo una formazione di manovra. Apprezzato da colleghi e superiori, ha fatto una certa carriera e a 35 anni è diventato macchinista di manovra. Quattro anni dopo, però, uno schock: dolori al cuore l’hanno portato dal medico che ha ravvisato la necessità di sottoporlo a due operazioni, seguite da un lungo periodo di convalescenza e da limitazioni sul posto di lavoro. I medicamenti necessari pregiudicavano infatti il lavoro in funzioni di sicurezza. Ciononostante, Berkan voleva assolutamente ritornare all’attività di macchinista di manovra.

Essendo sempre stato affiliato al SEV, ha richiesto l’assistenza giuridica quando ha saputo che, dopo un secondo anno di incapacità lavorativa, avrebbe potuto ricevere un licenziamento per inidoneità alla sua funzione, nonostante al di fuori di essa Berkan fosse stato riconosciuto completamente idoneo al lavoro.

Le FFS gli hanno assicurato il loro sostegno, auspicando però nel contempo che cercasse anche un’occupazione esterna all’azienda, mentre l’AI ha prospettato la possibilità di una riqualifica. Il ferroviere preferiva però rimanere tale, manifestando comunque tutta la disponibilità ad un’altra attività adeguata. Si è così giunti ad una rioccupazione come pulitore, con una rendita parziale d’invalidità per coprire parte della perdita salariale. Il suo fisico non si è però rivelato in grado di assorbire le sollecitazioni di questo pesante lavoro, ragion per cui Berkan si è ammalato di nuovo, questa volta alla schiena e gli accertamenti che ne sono seguiti hanno presto dimostrato che il nuovo lavoro era troppo pesante. È così partito un nuovo periodo di due anni di garanzia, in cui FFS e SEV si sono impegnate ad aiutare questo collaboratore, nel frattempo piuttosto sfiduciato, nella ricerca di un altro lavoro. Berkan non aveva infatti rinunciato alla sua ambizione di ridiventare macchinista di manovra, nonostante i dubbi che questo traguardo fosse raggiungibile entro i due anni previsti.

La sua schiena è migliorata, il cuore era guarito, per cui i medici gli hanno finalmente dato la possibilità di tornare alla sua professione, per la quale però, nel frattempo, nella sua regione non vi era più alcuna necessità, né quindi posti di lavoro liberi. Berkam ha quindi accettato di svolgere una nuova formazione di specialista di manovra, superando gli esami e iniziando l’attività in questo campo.

Alcune settimane fa, l’assistenza giuridica del SEV ha voluto verificare come procedevano le cose e ha potuto constatare un’evoluzione inattesa e, anche per questo, particolarmente positiva: grazie alla sua lunga esperienza in manovra, Berkam ha avuto rapidamente la possibilità di assumere nuovi compiti e da qualche mese è impiegato praticamente solo come macchinista di manovra.

La caparbietà del collaboratore e il sostegno del SEV, unitamente alla disponibilità del servizio medico, hanno così portato ad un lieto fine che per molto tempo era apparso quasi una chimera.

Assistenza giuridica SEV