Nuovo modello delle funzioni FFS
Meno trasparenza presso FFS IT
La riorganizzazione di «Gemeinsam digital – IT | 4.0» è un progetto pilota per un nuovo modello delle funzioni all’interno delle FFS. Gli obiettivi: una massiccia riduzione delle descrizioni dei posti e più trasparenza. Proprio di quest’ultima finora non ce n’è traccia secondo i collaboratori interessati e il SEV.
A inizio 2019 le FFS hanno avviato il progetto «Gemeinsam digital – IT | 4.0». Dopo che la divisione IT delle FFS negli ultimi anni è passata sempre più alla collaborazione agile, questa riorganizzazione va ora cercata anche a livello strutturale. Anziché a singoli progetti, le strutture e i processi dovrebbero orientarsi a soluzioni digitali, supportate da un’organizzazione di rete.
La riorganizzazione in corso di IT è al tempo stesso un progetto pilota per il nuovo modello delle funzioni all’interno dell’intera FFS. L’obiettivo di questo nuovo modello: semplificare, con descrizioni dei posti molto più ridotte e maggiore trasparenza. Tuttavia di quest’ultima non ce n’è traccia nell’introduzione del nuovo modello delle funzioni presso FFS IT: «Sia per i collaboratori interessati sia per il SEV, attualmente la procedura relativa al modello non è per nulla trasparente», osserva il segretario sindacale SEV Patrick Kummer.
In futuro ogni collaboratore IT dovrà ricoprire una delle quattro funzioni del panorama funzionale di IT. Queste funzioni sono importanti per il contratto di lavoro e la descrizione del posto. Nel contratto di lavoro per ogni funzione è disponibile una fascia con un massimo di otto livelli di requisiti, che in ultima analisi sono rilevanti per la retribuzione. «Al momento né ai collaboratori né a noi le FFS vogliono rivelare come intendono organizzare esattamente il tutto», spiega Patrick Kummer.
Ciò è particolarmente problematico perché FFS IT ha già iniziato con l’occupazione dei posti vacanti nel mese di agosto. I quadri specialisti e i quadri gerarchici devono candidarsi per i posti di lavoro messi a concorso in Intranet. Tuttavia per ogni posizione vengono pubblicati diversi possibili livelli di requisiti. «Siccome ai candidati manca il confronto tra i requisiti della funzione e il proprio profilo, sono costretti a candidarsi alla cieca», continua Patrick Kummer. Senza questo confronto i candidati non possono sapere se un posto corrisponde alle loro attuali condizioni di lavoro oppure è inserito in una posizione inferiore o superiore. Questa informazione viene rivelata solo al momento del colloquio con il potenziale nuovo superiore. Se le nuove condizioni di lavoro non sono adatte al candidato, questi può ritirare la sua candidatura.
Ambiguità e incertezza
«Questo modo di procedere crea confusione e grande incertezza tra i collaboratori», racconta Patrick Kummer. Inoltre il segretario sindacale ritiene che la procedura sia un enorme dispendio di tempo per tutte le persone coinvolte, nel caso in cui il livello dei requisiti non corrisponda alle aspettative del candidato.
Il SEV non capisce perché non si giochi a carte scoperte con i collaboratori fin dall’inizio. Per Kummer è chiaro: «In una riorganizzazione il modello delle funzioni deve essere comunicato in modo trasparente e comprensibile con tutte le funzioni, il livello delle funzioni, i ruoli e i relativi requisiti legati alla classificazione in un livello di requisiti concreto. Solo dopo una comunicazione trasparente è possibile iniziare la procedura di occupazione dei posti.»
Un ulteriore problema del nuovo modello: parallelamente alla funzione, ad ogni collaboratore IT viene assegnato un ruolo che la persona assume nell’organizzazione del lavoro. Può trattarsi di un ruolo di gestione specialistica oppure di team. «Questo rende la comparabilità ancora più difficile», spiega Kummer.
La nuova classificazione delle funzioni solleva molti punti interrogativi tra il personale di IT: «Per molti si tratta di una scelta a «scatola chiusa». Soprattutto i collaboratori di lunga data, che si sono perfezionati e hanno acquisito conoscenze in anni di lavoro «sul campo», temono di essere sostituiti da giovani e che in tutto ciò si perda un importante know-how ferroviario», racconta Patrick Kummer.
«Se l’introduzione del nuovo modello delle funzioni presso FFS IT funge da progetto pilota all’interno delle FFS, questo non getta certo una buona luce sull’ulteriore implementazione del modello delle funzioni», riassume Patrick Kummer. Anche per pianificare la loro carriera i collaboratori dovrebbero sapere quali requisiti sono legati a una funzione desiderata e a quale livello è classificato un potenziale posto di lavoro.
Il SEV chiede una comunicazione aperta e completa
Patrick Kummer chiarisce: «La trasparenza è importante ed è una questione di rispetto nei confronti dei dipendenti. La trasparenza è il presupposto per una cultura organizzativa sana e adattabile. Al contrario la non trasparenza è fuori luogo in un’ organizzazione orientata al futuro.» Anche in considerazione della crescente carenza di personale, ma soprattutto per rispetto nei confronti dei collaboratori, il SEV chiede alle FFS, e lo farà anche in futuro, una comunicazione aperta, completa e tempestiva a tutti i collaboratori in merito al nuovo modello delle funzioni di IT 4.0.
Elisa Lanthaler