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Vincent Brodard risponde*

A rischio? Ecco i tuoi diritti

Quali sono i diritti di un/una lavoratore/trice considerato/a vulnerabile o che vive con una persona a rischio?

Per persone vulnerabili si intendono le persone di 65 anni e oltre e le persone che soffrono delle seguenti patologie: ipertensione arteriosa, diabete, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, immunodeficienza dovuta a malattia o terapia, cancro, ecc. È sufficiente che i dipendenti vulnerabili presentino una dichiarazione personale al datore di lavoro, ma le aziende possono anche richiedere un certificato medico che confermi questa situazione. I datori di lavoro non possono porre domande sullo stato di salute del loro personale. I/le dipendenti vulnerabili lavorano a casa con lo stesso stipendio, anche se le mansioni assegnate differiscono da quelle previste dal contratto. Se le persone vulnerabili sono assolutamente necessarie sul posto di lavoro per ragioni operative, saranno impiegate nella loro funzione abituale, a condizione che vengano adottate misure di protezione adeguate:

- il posto di lavoro è organizzato in modo tale da escludere il contatto ravvicinato con altre persone, ad esempio un ufficio individuale o un’area chiaramente delimitata; deve essere garantito il rispetto della distanza di due metri;

- nei casi in cui è inevitabile un contatto ravvicinato, vengono adottate misure di protezione adeguate secondo il principio STOP (sostituzione, misure tecniche, misure organizzative, dispositivi di protezione individuale). Se il datore di lavoro non è in grado di assumere i lavoratori interessati conformemente a queste regole, assegna loro compiti sostitutivi equivalenti sul posto conformemente al regolamento e paga loro lo stesso stipendio.

Un/una dipendente può rifiutarsi di eseguire un compito se il datore di lavoro non soddisfa i requisiti o se, per motivi particolari, ritiene che il rischio di infezione da coronavirus sia troppo elevato. Il datore di lavoro può quindi richiedere un certificato medico. Infine, se non è possibile occupare i dipendenti secondo le regole o in caso di rifiuto, il datore di lavoro li esonera e deve pagare il loro salario.

Se un collaboratore vive con una persona vulnerabile, deve recarsi al lavoro e osservare le misure igieniche e comportamentali dettate dall’UFSP. Possono essere concordati compensi per gli straordinari/tempi variabili, prendere delle ferie o congedi non retribuiti.

* Vuoi porre delle domande a Vincent Brodard, titolare della politica della salute al SEV, alla direzione sindacale o ad altri segretari sindacali? Scrivi a Enable JavaScript to view protected content..