Sciopero ai TPG: il commento di Giorgio Tuti
«Una vittoria della base»
«È soprattutto una vittoria della base, della sezione. Sono i colleghi sul terreno ad essersi mobilitati, dopo aver deciso di lottare contro i tagli e per mantenere i posti di lavoro, i salari, le conquiste dei pensionati. È stata anche una difesa per un servizio pubblico di qualità»! Giorgio Tuti, presidente del SEV, assapora questa vittoria che è anche quella del SEV: «Abbiamo dimostrato ancora una volta che, quando è necessario, il SEV è in grado di entrare in una logica di lotta. Questo sciopero era legittimo perché non c’era nessun interlocutore: i negoziati erano diventati impossibili. Avremmo volentieri fatto altrimenti, ma non c’era scelta. Da subito tutto il nostro sindacato era dietro questo movimento, non solo simbolicamente, ma anche in termini di risorse per ottenere questa vittoria».
Una vittoria che è anche quella di tutto il movimento sindacale, perché «la mobilitazione ha pagato. Dà speranza a tutti e tutte i dipendenti del servizio pubblico ed è un simbolo delle prossime lotte in Svizzera, ma anche a livello europeo: infatti gli attacchi contro i servizi pubblici stanno diventando moneta corrente» commenta Giorgio Tuti. Lo sciopero, nella sua organizzazione e nel coinvolgimento dell’utenza e della cittadinanza, è un esempio. È stato uno sciopero ben seguito, ben diretto, «senza che nessuno perdesse il controllo». A prescindere dal colore politico, ha avuto un impatto anche al di là dei sindacati. «Alcuni direttori mi hanno mostrato il loro sostegno perché hanno visto che la nostra lotta è stata anche quella a favore del servizio pubblico e quindi delle aziende di trasporto».
«Il nostro modello si basa sulle sezioni 153 di milizia, sostenute dai/dalle segretari/segretarie sindacali; è un modello tradizionale che è rappresenta anche un modello per il futuro. Sono assolutamente convinto che questo non sarebbe stato possibile senza l’eccellente organizzazione della base e un alto tasso di sindacalizzazione». Con in tasca la vittoria, ora si tratta di analizzare il tutto con il comitato della sezione SEV/TPG». Ma già sappiamo che la lotta ginevrina è diventata un esempio per tutti.
Vivian Bologna