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Intensa discussione al congresso del sindacato del personale dei trasporti SEV

Chiara opposizione al dumping salariale e alla liberalizzazione

I delegati all’odierno congresso SEV hanno inscenato una chiara protesta e sono intervenuti altrettanto chiaramente contro il dumping salariale legalizzato dalla posizione dell’ufficio federale dei trasporti. Una situazione che il personale dei trasporti vuole combattere con ogni mezzo.

Uno dei punti focali del congresso del sindacato SEV era il dibattito sulla politica dei trasporti. Il direttore dell’ufficio federale dei trasporti, Peter Füglistaler, intervenuto come relatore, ha dovuto constatare come la decisione di riconoscere gli stipendi da dumping che la società di trasporto ferroviario merci Crossrail intende pagare ai suoi macchinisti a Briga come „usuali per il settore”, abbia compromesso ogni possibilità di sostegno da parte dei delegati che, quando Flüglistaler ha preso la parola, hanno dimostrativamente indossato una mantellina per proteggersi dalla tempesta. Qualcuno ha persino aperto l’ombrello.

Füglistaler ha giustificato questa decisione quale parte del processo di liberalizzazione promosso dalle strategie dell’UFT in vista del 2030. Strategie che il sindacato osteggia chiaramente, in quanto teme che una crescente concorrenza da parte di attori privati porti ad un chiaro peggioramento delle prestazioni del trasporto pubblico, oltre che delle condizioni di lavoro del personale. La concorrenza viene infatti misurata solo tramite il prezzo, che a sua volta si ripercuote immancabilmente e in senso negativo, sulle condizioni d’impiego del personale.

Numerosi delegati sindacali sono intervenuti in risposta al discorso di Füglistaler per ribadire la loro determinazione ad evitare di ritrovarsi in balia delle tempeste e di dover sopportare le conseguenze di queste politiche scellerate. Il presidente del SEV Giorgio Tuti, nel suo discorso di apertura, aveva dato il via a queste critiche: «i recenti passi intrapresi dall’Ufficio federale dei trasporti confermano la rotta verso lo smantellamento dei trasporti pubblici, con la benedizione della stessa direttrice del dipartimento, la consigliera federale Doris Leuthard!» Giorgio Tuti ha simbolicamente consegnato a Füglistaler il ricorso al Tribunale amministrativo federale inoltrato contro la decisione dell’UFT sul caso Crossarail.

Tuti ha quindi messo in guardia anche dai peggioramenti nella politica sociale del nostro paese, evidenziati in particolare dal «previdenza vecchiaia 2020ۚ», ai quali bisogna controbattere, per esempio accogliendo l’iniziativa AVS Plus, che il SEV ha sempre sostenuto, ma anche l’imposta sulle successioni in votazione il prossimo giugno e infine con un voto ragionato alle elezioni federali di ottobre.«Dovremo evitare di eleggere i nostri boia!», ha indicato Tuti.

Dal punto di vista sindacale, il SEV resta fedele alla politica contrattuale sin qui intrapresa e che ha dato buona prova di sé: nel trasporto pubblico sono rimaste poche eccezioni prive di un CCL, ma anche quelli esistenti devono essere sviluppati e se ne deve sorvegliare la corretta applicazione. Critiche molto dure sono state rivolte alle FFS, che continuano a sottrarsi all’applicazione del nuovo CCL soprattutto su in un punto delicato come la promessa di assumere dipendenti temporanei dopo quattro anni di impiego presso le FFS. Una  volontà la cui applicazione viene costantemente rinviata e, in numerosi casi, anche deliberatamente infranta.

Infine Tuti ha invitato tutti i delegati a contribuire a plasmare il futuro del SEV, sia agendo nel reclutamento di nuovi membri che sta conoscendo un’evoluzione positiva senza tuttavia aver ancora raggiunto gli obiettivi prefissi, sia partecipando all’evoluzione dell’organizzazione, che non può fermarsi in questi periodi particolarmente turbolenti.

Congresso ordinario

Il congresso è l’organo supremo del SEV, composto da 250 delegati sezionali, delle sottofederazioni e delle commissioni. Al congresso di quest’anno a Berna hanno inoltre partecipato circa 150 ospiti.

Il congresso ha pure statuito su oltre due dozzine di proposte della base, dibattuto su dei documenti programmatici che definiscono l’orientamento strategico del sindacato e proceduto ad alcune elezioni: il congresso, organo di milizia, continuerà ad essere diretto dal suo presidente Andreas Menet e dal vice Danilo Tonina, rispettivamente rappresentanti del personale treno e di quello di manovra.

I dirigenti professionisti del sindacato restano per contro in carica sino al prossimo congresso, in agenda il 23 e 24 maggio 2017.

Commenti

  • Gilbert D'Alessandro

    Gilbert D'Alessandro 28/05/2015 18:46:08

    aujourd'hui notre syndicat est devenu encore plus syndicat.
    Fort très fort les prises de parole et l'action contre idée OFT.
    Bravo, je suis fier d'être SEV.

  • Giuseppe Lanini

    Giuseppe Lanini 30/05/2015 09:46:34

    Adesso , più di prima, dobbiamo unirci contro questa politica che giustifica solamente il lato economico. Anche le FFS al loro interno stanno attuando questa scellerata politica, esternalizzando certi servizi e/o settori, con il risultato alla fine di metterci gli uni contro gli altri. Buona parte di colpa va ai quadri che sostengono questa idea. Uniamo le nostre forze solamente in questo modo possiamo contrastarli.