Consultazione sulla seconda parte della Riforma 2 delle ferrovie
Il SEV respinge categoricamente la messa a concorso di linee ferroviarie
Il punto principale del secondo pacchetto sulla riforma 2 delle Ferrovie sono le messe a concorso. Nella sua presa di posizione il SEV, sindacato del personale dei trasporti, ribadisce la sua posizione: in Svizzera non devono essere messe a concorso linee ferroviarie, mentre per le linee di Bus queste procedure sono opportune solo in casi eccezionali.
Numerosi cantoni hanno constatato direttamente che le messe a concorso sono procedure costose ed inefficienti. Dopo intensi sforzi, le linee di bus sono state riaffidate alle ditte precedenti e gli eventuali guadagni di produttività imposti alle stesse hanno a mala pena coperto i costi della procedura. Per il SEV, le prestazioni di traffico regionale (le uniche interessate dal progetto) devono essere regolate tramite una procedura di ordinazione. La vicepresidente del SEV Barbara Spalinger ha citato due sole eccezioni possibili: “laddove vengono aperte nuove linee di bus, oppure nel caso in cui si siano constatati gravi problemi di qualità che non possono essere regolati di comune accordo”.
Il SEV ricorda infatti che i rischi di dumping sociale e di qualità correlati alle procedure di messa a concorso superano di gran lunga i possibili vantaggi. Per difendersi da questi rischi, il SEV chiede quindi che la legge preveda nel traffico regionale l’obbligo di contratti collettivi di lavoro, analogamente a quanto previsto dalla Confederazione nell’ambito della liberalizzazione della Posta.
Il SEV chiede inoltre al Consiglio federale di indicare con maggior chiarezza la necessità di rispettare le condizioni usuali del settore dei trasporti soggetti a indennità.
Il SEV sostiene la proposta del Consiglio federale di creare un ente pubblico per l’attribuzione dei tracciati d’orario, senza però estenderne eccessivamente i compiti. “L’elaborazione degli orari deve restare di competenza degli specialisti delle FFS, che hanno sempre saputo soddisfare tutte le imprese coinvolte” ha precisato Barbara Spalinger.
Da ultimo, per il SEV Confederazione e Cantoni devono continuare a poter vedere rappresentati i loro interessi nei Consigli di amministrazione delle aziende alle quali partecipano.