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Posizione del SEV sulla decisione del Consiglio degli Stati in merito ai progetti del traffico merci

Soddisfazione e amarezza: si promuove il traffico interno su ferrovia, ma si rinvia il trasferimento del traffico di transito

Il Sindacato del personale dei trasporti SEV è lieto che il Consiglio degli Stati voglia continuare a sostenere il traffico merci interno su ferrovia, ma biasima la disponibilità a rinviare la concretizzazione del mandato costituzionale per il trasferimento su ferrovia del traffico di transito. Il sindacato resta convinto che questo trasferimento debba essere realizzato il più presto possibile e critica gli ostacoli eretti dal Consiglio degli Stati alla realizzazione della borsa dei transiti alpini, necessaria per raggiungere questo obiettivo.

Il dibattito agli Stati sui progetti sul trasporto merci ha permesso di concretizzare un’importante rivendicazione del SEV: il traffico merci che non attraversa le Alpi continuerà ad essere sostenuto finanziariamente. Questo sostegno è indispensabile per mantenere attività che altrimenti verrebbero abbandonate dal mercato.

Numerosi oratori hanno sottolineato l’importanza di disporre di una FFS Cargo solida e di proprietà della Confederazione per concretizzare il trasferimento delle merci. Il SEV condivide questa opinione: FFS Cargo deve essere sostenuta e le deve essere impartito un mandato realistico, in quanto non è possibile offrire una rete di servizi su tutto il territorio che presenti un risultato economicamente equilibrato. Le decisioni del Consiglio degli Stati in merito vanno nella buona direzione.

Il SEV ritiene però anche che non vi sia alcun motivo di modificare gli obiettivi del trasferimento del trasporto merci su ferrovia ed è pertanto deluso dall’attitudine del Consiglio degli Stati, che non ha voluto migliorare la proposta del Consiglio federale. L’obiettivo di trasferimento dei 650'000 mezzi pesanti attraverso le Alpi deve essere raggiunto prima di quanto deciso dal Consiglio degli Stati, creando rapidamente la borsa dei transiti alpini. La politica svizzera dei trasporti è sempre stata esemplare in tutta Europa e la borsa dei transiti alpini permetterebbe di ampliare gli strumenti a favore del trasferimento, rispettando le regole del mercato.

Il trasferimento creerà anche numerosi nuovi posti di lavoro nel settore ferroviario, rivelandosi quindi una componente occupazionale importante. La liberalizzazione del trasporto merci ha portato l’avvento di numerose nuove aziende e il Consiglio degli Stati dovrebbe chinarsi anche su questi aspetti: occorre infatti rendere più incisiva la lotta al dumping sociale e delle condizioni di sicurezza sulla rete ferroviaria e su quella stradale svizzere.