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FFS Cargo

Basta tagli!

«Dopo la perdita finanziaria subita nel 2017, il traffico merci ha registrato un utile nel primo semestre e, nel complesso, ha archiviato il 2018 in modo nettamente migliore rispetto all’anno precedente, tornando quindi nelle cifre nere». Questa frase figura nel comunicato stampa delle FFS del 18 gennaio sul nuovo orientamento di FFS Cargo (vedi riquadro) che rende la filiale merci maggiormente indipendente. «FFS Cargo SA ha così stabilizzato e ampiamente migliorato il proprio risultato finanziario ben due anni prima di quanto previsto dal piano di risanamento. Le cifre dimostrano che l’attuale programma di risanamento e ulteriore sviluppo è efficace».

«Quest’affermazione banalizza la portata del drastico piano di risanamento annunciato la scorsa primavera. Per di più, il risultato del 2018 è rientrato entro paramenti accettabili ben prima che le sproporzionate misure annunciate possano aver avuto effetti concreti» puntualizza il segretario sindacale SEV Philipp Hadorn. «Adesso è evidente che la strategia di ridimensionamento di Andreas Meyer era fuori luogo. Aveva reagito in modo precipitoso ad un anno di crisi caratterizzato da diverse circostanze straordinarie, generando con i suoi annunci reazioni isteriche presso FFS Cargo».

Entro il 2013, Meyer avrebbe voluto tagliare 800 dei circa 2’200 posti di lavoro a tempo pieno (stato a marzo 2018), nonché verificare, rispettivamente chiudere, 170 dei 344 punti di carico. Già nel marzo 2018, il SEV aveva richiamato sulla difficoltà di individuare correttamente le conseguenze sull’assetto e sull’evoluzione di FFS Cargo delle drastiche misure di riorganizzazione, chiedendo di sospenderne l’applicazione sino alla definizione di una nuova strategia di rilancio da parte del nuovo consiglio di amministrazione. Questa rivendicazione era stata sostenuta anche da oltre 90 consiglieri nazionali che hanno sottoscritto la mozione Hadorn 18.305 «FFS Cargo. Pausa di riflessione e nessuna inosservanza degli obblighi stabiliti dai proprietari da parte di FFS e FFS Cargo».

«Le nuove indicazioni finanziarie confermano come per FFS Cargo non vi sia mai stata, né vi sia attualmente, l’urgenza di rivedere la propria posizione» afferma Hadorn. «ll SEV, da parte sua, è disponibile a partecipare alla sua definizione, ma l’obiettivo di politica dei trasporti di FFS Cargo deve rimanere la possibilità di trasportare in Svizzera quante più merci possibili su ferrovia. FFS Cargo deve pure essere in grado, in qualità di azienda sana e ben gestita, di offrire ai propri dipendenti buone condizioni di impiego e di lavoro a lungo termine».

FI

Maggior indipendenza

Il 18 gennaio, le FFS hanno annunciato di aver scorporato da inizio anno la divisione Merci trasformandola in una società indipendente del Gruppo, con l’intento di facilitare una partecipazione finanziaria di minoranza. Il Consiglio d’amministrazione di FFS Cargo SA sarà inoltre rinnovato con l’obiettivo di aprire maggiormente la società verso l’esterno. È attualmente in corso la ricerca di un nuovo membro esterno, che dovrebbe entrare in carica nella primavera 2019. Il nuovo presidente di questo organo sarà invece nominato non appena sarà stato trovato il nuovo o i nuovi partner. FFS Cargo ha ricevuto diverse offerte per un partenariato dalla Svizzera e dall’estero, che sono attualmente in fase di esame e di negoziazione. Una decisione sarà presa nel corso dell’anno.

Il sindacato del personale dei trasporti accoglie favorevolmente la decisione delle FFS di riconoscere alla propria filiale Cargo una direzione indipendente: «in questo modo, verranno finalmente ridotti ai minimi termini i conflitti d’interesse interni e concretizzata la volontà politica», afferma il segretario sindacale SEV Philipp Hadorn. «Implicitamente, le FFS ammettono tuttavia che FFS Cargo e l’attuale direzione del gruppo FFS non erano in grado di sviluppare con successo il trasporto merci».