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Il Primo Maggio riunisce lavoratrici e lavoratori in una festa che vuol congiungere tradizione e rinnovamento

Festa del lavoro: espressione di rivendicazioni sempre attuali

In tutto il mondo, il primo maggio si celebra la Festa del lavoro. In Svizzera, però, è un giorno festivo riconosciuto solo in pochi cantoni, spesso oltretutto solo in misura parziale. In tutto il paese vengono comunque indette numerose manifestazioni: molte riprendono il tradizionale corteo, altre tentano nuove strade. Ecco quattro esempi, ai quali collabora anche il SEV: Zurigo, Olten, Losanna e Lugano.

Una festa dove ritrovarsi e passare qualche momento sereno.

Da un paio di anni, il Primo Maggio viene festeggiato in Ticino lungo un’intera giornata, coniugando la dimensione della tradizione (il corteo sindacale, i discorsi ufficiali) e la dimensione socio-ricreativa (pranzo e cena) con una serie di concerti rivolti a un pubblico giovane. L’idea è di avvicinare le giovani generazioni al Primo Maggio e alla sua gloriosa storia, che ha conosciuto momenti di grande partecipazione ed altri di parziale disaffezione. Ridare centralità al lavoro, in un momento storico di grandi cambiamenti e sconvolgimenti, è una delle priorità dell’Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa che ha deciso di dare un proprio preciso profilo agli eventi, ai suoi contenuti e alla loro promozione. Un profilo culturalmente e politicamente più attento alle peculiarità della Svizzera italiana – spesso molto lontana da Berna e dai centri di potere svizzero tedeschi – e soprattutto più grintoso e profilato. Per veicolare l’ideale del Primo Maggio occorre essere soprattutto all’ascolto della popolazione e del contesto in cui si vive. Non basta calare dall’alto manifesti e volantini che finiscono al macero. Il Primo Maggio è troppo importante per non avere un ampio respiro.

Rilancio della politica

Quella di Zurigo è la manifestazione in Svizzera che gode di maggior celebrità. Non solo perché vi intervengono personalità note a livello internazionale, ma anche per i disordini, assolutamente estranei al significato della ricorrenza, che ne hanno incrinato l’immagine. Negli ultimi anni, il SEV era rimasto piuttosto in disparte, ma quest’anno il segretariato regionale ha deciso di riprendere un ruolo più attivo nell’organizzazione. «Spiace che vi siano ancora due gruppi che continuano ad organizzare due manifestazioni distinte », osserva il segretario SEV Arne Hegland, soddisfatto però della volontà di rilanciare la giornata con un chiaro messaggio politico. Il corteo partirà alle ore 10 dalla Lagerstrasse alla volta della Bürkliplatz dove interverranno il presidente dell’Unione sindacale svizzera Paul Rechsteiner, il sindacalista egiziano Kamal Abbas e lo scrittore Pedro Lenz. La manifestazione verrà preceduta dalla rinascita dell’osteria dei lavoratori «Zur roten Eintracht», riaperta dal 28 aprile dai sindacalisti di Syndicom, della VPOD e del SEV.

Olten: di nuovo uniti

Negli anni 80, il Primo Maggio a Olten rischiava di essere abbandonato. I sindacati erano in rotta con il partito socialista e correnti della sinistra più radicale hanno tentato di approfittare della situazione per porsi alle luci della ribalta. Poi però tutta la sinistra si è ricordata di una vecchia massima del movimento sindacale: è l’unione a far la forza e il Primo Maggio ha ritrovato una dimensione unitaria, volta a sottolineare i valori tradizionali del movimento dei lavoratori che, grazie anche al fatto che nel canton Soletta viene riconosciuta una mezza giornata di festa, riunisce un migliaio di persone, che la sera sono allietate da gruppi locali.

Il rilancio di questa tradizione è merito in primo luogo di Urs Huber, che vi ha dedicato un grande impegno, dapprima come militante sindacale e del Partito socialista e poi come segretario sindacale SEV. La manifestazione è oggi organizzata da un comitato che riunisce diversi sindacati e partiti.

Lungometraggio politico a Losanna

Anche a Losanna, il Primo Maggio viene indetto da un comitato composto da numerosi sindacati e partiti di sinistra, capitanato dall’Unione sindacale del canton Vaud. L’anno scorso, grazie al fatto che il Primo Maggio cadeva di domenica, il tradizionale corteo ha riunito oltre mille persone e il comitato aveva pensato bene di indire la manifestazione sulla piazza di Ouchy, sulle rive del Lemano. Quest’anno, dato che il primo maggio sarà di martedì, si rientrerà in un contesto più tradizionale. Il corteo sfocerà così sulla «Place de l’Europe», ciò che darà un naturale spunto per affrontare temi di respiro internazionale. A prendere la parola saranno, come sempre, esclusivamente rappresentanti di lavoratrici e lavoratori.

La novità sarà costituita dalla proiezione, la sera della vigilia, del film «Les Lundis au soleil» di Fernando León de Aranoa, basato su numerose storie vere e che descrive le conseguenze dell’industrializzazione della regione attorno alla città spagnola di Vigo e ripercorre il dramma dei cantieri navali di Gijón.

Olivier Barraud, segretario SEV a Losanna e presidente dell’Unione sindacale vodese, conta su di una partecipazione numerosa dei militanti del SEV. Sono infatti numerose le ditte che riconoscono al loro personale il tempo per partecipare alla manifestazione e alcune concedono senza discutere la mezza giornata di libero. «Non ci sono quindi più scuse; il primo maggio è il simbolo del movimento e dell’unità sindacale», sottolinea Barraud, ricordando come in passato vi sono stati militanti che hanno perso la vita per ottenere la giornata lavorativa di 8 ore.

«Partecipare alla manifestazione significa rendere omaggio a queste lotte ed esprimere la volontà di continuarle».

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Il primo maggio è la sola festa celebrata in tutto il mondo

Natale è festeggiato solo nei paesi di nazioni di ispirazione cristiana, carnevale pure. I giorni festivi nazionali riguardano, appunto, solo le rispettive nazioni. L’unica data commemorata in tutto il mondo è proprio il 1o maggio. Come mai? Verso la fine del 19o secolo, il movimento operaio, che stava viepiù prendendo piede, pose la giornata lavorativa di 8 ore al centro delle sue rivendicazioni. I sindacati degli Stati Uniti si prefissero di concretizzarla dal 1o maggio 1886. Il 1o maggio era infatti la data in cui negli USA si negoziavano le nuove condizioni di lavoro. Quel giorno a Chicago vennne dichiarato un ampio sciopero, che degenerò il 4 maggio con un attentato alla polizia e numerosi conflitti di strada. Ne seguì un processo farsa, in cui il procuratore pubblico Frimell arrivò ad affermare che «gli operai devono essere ricacciati nei loro buchi come sorci» e che portò alla condanna a morte di sette leader dei lavoratori. Per quattro di loro la sentenza venne eseguita, un condannato si suicidò in cella e due imputati vennero «graziati» e la loro pena commutata in ergastolo. Solo nel 1893 i condannati, primi martiri del movimento dei lavoratori, vennero riabilitati.

Decisione del congresso dei lavoratori

Il movimento dei lavoratori si stava rafforzando anche in Europa e in Australia, dove si stava diffondendo la rivendicazione delle 8 ore lavorative, per ottenere la quale occorrevano però lotte a livello internazionale. Il congresso dei lavoratori del 1989 a Parigi decretò quindi il Primo Maggio «festa del lavoro», in cui in tutti i paesi si sarebbero svolte manifestazioni in favore della giornata lavorativa di 8 ore e per una miglior tutela di lavoratrici e lavoratori. La scelta del 1o maggio fu chiaramente ispirata dai fatti di Chicago, ma voleva nel contempo richiamare l’immagine del mese fondamentale per la fioritura delle piante e quindi per il successivo raccolto.

Gli inizi del Primo Maggio in Svizzera

Il Primo. Maggio venne festeggiato la prima volta in 34 località del nostro paese già l’anno successivo, nel 1890. A quell’epoca, l’USS contava poco meno di 5000 membri e il partito socialista era stato fondato da nove mesi. Alcune migliaia di lavoratori poterono assentarsi dal lavoro, in particolare a Berna, dove il corteo vide sfilare circa 2000 persone, ordinatamente disposte secondo il sindacato di appartenenza. Le manifestazioni serali conobbero una frequenza ancora maggiore, secondo i dati molto precisi della procura generale della Confederazione, che evidentemente le seguì con molta attenzione.

1919: 50 000 persone a Zurigo

Nel 1910 si contarono in Svizzera 96 feste del Primo Maggio. La manifestazione più imponente si svolse però nel 1919 a Zurigo, seguita da non meno di 55 000 persone. L’ulteriore storia del Primo Maggio in Svizzera ricalca in gran parte l’evoluzione della sinistra nel nostro paese. Negli anni ’20 del ventesimo secolo vi furono lotte intestine sull’orientamento politico, il decennio seguente fu contraddistinto dalla lotta al fascismo e dagli anni ’40 vi fu la progressiva integrazione nello stato della sinistra socialdemocratica e sindacale.

Dal 1968, le manifestazioni hanno ripreso vigore grazie ai numerosi gruppi della nuova sinistra, i cui esponenti sono tutt’ora in gran parte attivi nel sindacato, nonché di comunità straniere presenti nel nostro paese.

Ewald Ackermann