Amianto in alcune carrozze delle FFS
IL SEV esige una presa a carico a vita delle persone toccate
E’ con indignazione che oggi il SEV è venuto a conoscenza che alcuni collaboratori e collaboratrici delle Officine di Olten e Bellinzona sono stati esposti all’amianto durante i lavori di revisione delle carrozze di tipo Bpm 51. Desta stupore il fatto che nonostante la conclamata pericolosità dell’amianto, ancora oggi dei lavoratori siano entrati in contatto con esso. Il SEV esige che venga allestita un lista esaustiva delle persone entrate in contatto con l’amianto e che esse vengano assistite a vita.
L’amianto è un materiale molto traditore, le cui dannose ripercussioni sull’essere umano si manifestano abitualmente dopo diversi anni dal contatto. Una particolarità che le FFS devono tenere sempre presente nella gestione del caso.
«E’ inconcepibile che malgrado ripetute verifiche interne da parte delle FFS, ancora oggi il personale venga esposto a questa sostanza pericolosa, che mette in pericolo la vita delle persone» esclama il vice presidente del SEV Manuel Avallone. Esige che vengano comunicati, senza alcuna omissione, i settori e le officine nei quali i dipendenti possono essere entrati in contatto con l’amianto durante tutto il ciclo di esistenza dei veicoli incriminati. «Anche se sul piano giuridico siamo di fronte alla prescrizione, tutte le persone interessate hanno diritto ad un’assistenza a vita» aggiunge Manuel Avallone.
Il timore è che in passato non siano state prese tutte le misure di sicurezza necessarie nel quadro dei lavori di revisione e che di conseguenza collaboratrici e collaboratori delle FFS siano già stati esposti all’amianto. Chiarimenti e verifiche delle FFS come pure la presa a carico delle vittime, devono essere estesi anche alle persone che hanno lasciato l’azienda e/o che sono andate in pensione.
Il SEV ritiene che in tutti i luoghi di lavoro dove sono in corso revisioni, debba essere fatto il massimo per eliminare ogni traccia di amianto. Per le collaboratrici e i collaboratori interessati, deve essere garantito un supporto duraturo.
Il SEV chiede inoltre a tutte le aziende ferroviarie della Svizzera di controllare se i risultati delle loro indagini legate all’amianto, sono ancora valide. Pensa in particolare al materiale di sostituzione prodotto nello stesso periodo di costruzione delle carrozze incriminate e che può essere stato immagazzinato senza essere stato esaminato dal punto di vista dell’amianto.