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Officine Bellinzona

Amianto: si va avanti

Nuovo incontro della commissione tripartita: sindacati, Commissione del personale OBe, Associazione Giù le mani, FFS, SUVA e Lega polmonare Ticino hanno compiuto un ulteriore passo.

Grazie alle informazioni ottenute dalla hotline, ora è possibile avere una situazione più chiara sulle persone che sono entrate in contatto con l’amianto. La volontà delle parti - ribadita lunedì scorso - è quella di assicurare una prevenzione e una presa a carico il più ampia possibile in base a criteri medici e scientifici. Per questo la Lega polmonare ha riaffermato la propria disponibilità a coordinare uno studio che possa concretamente contribuire a migliorare i processi della presa a carico. Durante l’incontro i sindacati hanno espresso il desiderio di dissipare, almeno in parte, le ombre del passato (anche più recenti) in materia di amianto. E hanno ribadito l’importanza di riconoscere la pericolosità dell’amianto non solo per rendere giustizia alle vittime del passato, ma anche per migliorare la prevenzione e la presa a carico. «Ciò che è importante - ha spiegato Gianni Frizzo a nome dei rappresentanti delle maestranze - è non abbandonare a loro stesse tutte le persone che alle OBe hanno avuto a che fare direttamente e indirettamente, con questa subdola e pericolosa sostanza» che manifesta i suoi effetti nefasti e a volte letali molto al di là nel tempo.

Come noto sono 84 le persone che hanno chiamato l’hotline delle FFS per segnalare la loro esposizione all’ amianto durante la loro vita lavorativa alle Officine di Bellinzona. Il numero verde era stato istituito per raggiungere più persone possibili, e le FFS avevano inviato più di 1’800 lettere ad attuali pensionati invitandoli ad annunciarsi qualora pensassero di essere entrati in contatto con il pericoloso materiale. Ora l’elenco delle persone che si sono annunciate - allestito rispettando rigorosamente la protezione dei dati - sarà accuratamente analizzato.

Molte richieste alla fondazione

La Fondazione EFA si impegna affinché i malati di mesotelioma ricevano in vita un’indennità equa e tempestiva. Nel 2019, persone malate di mesotelioma o loro congiunti hanno fatto pervenire al Service Center Assistenza un numero di domande di risarcimento mai registrato finora dall’anno di nascita della Fondazione nel 2017. Delle 218 domande ricevute negli anni dal 2017 al 2019, 88 risalgono all’ultimo anno. Dopo un approfondito esame, nel 2019 sono stati erogati 52 risarcimenti. Anche questa è la cifra più alta degli ultimi tre anni. Nel 2019, la Fondazione ha erogato risarcimenti per un totale di 4,77 milioni di franchi. Nei prossimi anni si prevede un incremento della somma annuale di risarcimento fino a 7 milioni di franchi.

Françoise Gehring
francoise.gehring@sev-online

Piattaforma: da Lucerna qualche spiraglio

Una piccola apertura e una notizia positiva. Lo scorso 27 agosto a Lucerna in occasione della piattaforma dedicata al futuro delle OBe, il nuovo CEO delle Ferrovie Vincent Ducrot ha ribadito quanto annunciato nell’incontro con il Governo ticinese: le FFS non escludono che ci possano essere maggiori possibilità. L’azienda si è detta pronta, eventualmente, ad integrare pure quelle attività che non avevano previsto quando nel 2017 era stata firmata la dichiarazione di intenti, in base alla quale a Castione si prevedono 200/230 posti di lavoro.

Le attività previste sono, evidentemente, quelle economicamente più redditizie. Una buona notizia arriva comunque: con ogni probabilità, il centro di manutenzione di Biasca - contrariamente a quello di Pedemonte e Bellinzona - non verrà inglobato nel nuovo stabilimento di Castione.

Si tratta di una quindicina di posti di lavoro che non rientrerà nel totale previsto. Insomma quei 10-15 impieghi non faranno parte dei 200-230.Ed è una delle rivendicazioni formulate dalla CoPe e dai sindacati.