Il Consiglio degli Stati approva il risanamento della Cassa pensioni FFS
Un passo avanti
Il Consiglio degli Stati ha approvato, quale prima camera, il risanamento della Cassa pensioni FFS. Il Sindacato dei trasporti SEV è soddisfatto che anche i nostri senatori ammettano la responsabilità della Confederazione.
Nel 1999, a seguito dell’euforia borsistica, la neo costituita Cassa pensioni FFS non ha ricevuto un finanziamento sufficiente, né è stata dotata di una riserva di fluttuazione. Scelte che, negli anni seguenti, si sono rivelate gravide di conseguenze.
Per le esternalizzazioni delle Casse pensioni delle aziende della Confederazione e in occasione della fondazione della Cassa pensioni Pubblica, avvenute negli anni seguenti, la Confederazione si è dimostrata più generosa. Vi è quindi un ritardo da recuperare per la Cassa pensioni FFS, che solo ora la stessa Confederazione ha ammesso. Il Consiglio degli Stati ha quindi adottato il progetto di risanamento che prevede il versamento di 1,148 miliardi di franchi da parte della Confederazione per rimborsare il suo debito. Questo importo riporterà la Cassa pensioni in prossimità del 100% di copertura.
Il SEV è soddisfatto della chiara maggioranza riscontrata presso il Consiglio degli Stati. Resta comunque del parere che un finanziamento corretto richiederebbe un importo sensibilmente maggiore. Il presidente del SEV Giorgio Tuti ribadisce inoltre che “il personale FFS contribuisce già da numerosi anni in modo molto marcato con contributi di risanamento, peggioramenti di prestazioni e un aumento dell’età di pensione”. Anche i pensionati sono costretti a dare un contributo: dal 2004 e per diversi anni ancora devono rinunciare ad un adeguamento delle rendite al rincaro.
Il messaggio passa adesso al Consiglio nazionale. Il SEV continuerà nel suo impegno per un rifinanziamento corretto della Cassa pensioni FFS. Unitamente a ferrovieri attivi e pensionati, inviterà i parlamentari già nel corso della presente sessione a colloqui informativi.