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Sessione delle donne 2021

Sessione delle donne: Per cambiare occorrono nuove visioni

2 giorni, 246 donne, 77 temi votati: questi i dati salienti della storica sessione delle donne 2021, che si è svolta a Berna il 29 e il 30 ottobre. Il lavoro professionale e impegnato delle partecipanti e il loro forte desiderio di avere un impatto politico, è stato apprezzato dalle donne politiche e dalle consigliere federali intervenute durante i lavori.

Sabato scorso, al temine di due giorni di intenso lavoro e in occasione di una cerimonia simbolica, le petizioni adottate sono state consegnate all’Ufficio dei Consigli all’attenzione del Parlamento. La sessione delle donne chiede, tra l’altro, la creazione di un fondo per finanziare le strutture per l’infanzia fuori dalla famiglia, la rivalutazione del lavoro di cura, un adattamento del diritto matrimoniale per i partner nelle aziende agricole e una campagna nazionale per prevenire la violenza di genere.

Negli ultimi due giorni di ottobre, Palazzo federale è dunque stato nelle mani delle donne per la seconda volta nella sua storia, dopo quella del 1991. Alla sessione delle donne 2021, 246 donne elette da tutta la Svizzera hanno discusso più di 70 temi e adottato un totale di 23 mozioni. Mozioni dibattute in modo molto approfondito, che testimoniano la reale necessità di un cambio di passo in questo nostro Paese.

Le partecipanti sono arrivate a Berna con un forte desiderio di partecipazione politica. Hanno presentato molte più proposte individuali del previsto, e quasi 50 di loro si sono annunciate per intervenire dalla tribuna, portando all’attenzione del plenum riflessioni di grande valore. Le relatrici sono state sempre ascoltate con grande attenzione e rispetto; le colleghe si sono alzate più volte per acclamare discorsi particolarmente stimolanti e di denuncia, come quello sulla portata della violenza di genere in Svizzera. Il lavoro impegnato e professionale delle donne ha mostrato quanto sia forte la volontà di influenzare le decisioni politiche e il desiderio di cambiamento.

«Non ho mai vissuto una sessione parlamentare così concentrata» ha detto Maya Graf, consigliera agli Stati per i Verdi/BL, co-presidente di Alliance F e una delle presidenti del giorno per la sessione delle donne. Lo ha sottolineato anche la consigliera federale Karin Keller-Sutter che – come le sue colleghe Simonetta Sommaruga e Viola Amherd – ha tenuto un discorso nella sala del Consiglio nazionale. Anche la senatrice Marina Carobbio Guscetti (PS) – che ha condotto buona parte dei dibattiti – ha sottolineato la qualità degli interventi delle donne, a cui ha lanciato l’appello di non rassegnarsi mai. Sì perché per fare politica ci vogliono energia, determinazione e coraggio.

La sessione è stata anche un successo per la formazione politica delle donne in Svizzera. Nella sala dei passi perduti, le politiche del futuro hanno fatto rete, hanno tessuto dei contatti indispensabili per formare alleanze politiche e individuare delle maggioranze per portare avanti le loro rivendicazioni. Il lavoro nelle commissioni e in Parlamento ha dato loro gli strumenti per la vita politica quotidiana. Durante questi due giorni e nei mesi precedenti la sessione, inoltre, le donne hanno condiviso attivamente le loro esperienze con la loro cerchia di amici, nei media e nei social network, incoraggiando così altre donne a candidarsi per una carica politica.

Le rivendicazioni emerse da mesi di lavoro preparatorio ed approvate nel corso dei lavori della sessione di due giorni, rispondono alle preoccupazioni politiche più urgenti delle donne in Svizzera. Molte di esse hanno il potenziale non solo di essere rivoluzionarie per la politica di uguaglianza negli anni a venire, ma anche di plasmare il mercato del lavoro, le assicurazioni sociali, la salute, la sicurezza e la politica scientifica.

Le donne hanno adottato sia rivendicazioni attese – come il congedo parentale o la tassazione individuale – sia proposte visionarie, come l’introduzione di un programma nazionale di ricerca sulla medicina di genere, fondamentale per la salute delle donne, dal momento che in molti campi l’approccio medico è declinato al maschile. Un fatto è emerso meravigliosamente chiaro: in Svizzera c’è una generazione di giovani donne di grandissimo valore: lucide, battagliere, intelligenti, ardite, forti. E di una luminosa bellezza a tutto tondo, che porta finalmente luce nei buchi neri di questa società e nei modi vecchi di concepire la politica.

Alliance F/red
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