Certezze in tempi incerti
Convenzione sul Coronavirus con BLS
La crisi legata alla pandemia del coronavirus fa vacillare anche le aziende di trasporto pubblico, generando apprensioni nel loro personale. Per tutelare al meglio lavoratori e lavoratrici su punti come il lavoro ridotto o il tempo di lavoro, vi è la possibilità di elaborare una convenzione, com’è stato fatto da BLS e SEV. Abbiamo chiesto dunque alcune delucidazioni a Michael Buletti, segretario sindacale SEV e responsabile dei rapporti con BLS.
Giornale SEV: come siete giunti a questa convenzione?
Michael Buletti: per il SEV, la tutela della salute del personale ha sempre avuto e continua ad avere la massima priorità. La riduzione dell’offerta di trasporto pubblico da metà marzo ha sollevato presso BLS una ridda di questioni riguardanti il tempo di lavoro e il lavoro ridotto e molti membri si sono di conseguenza rivolti a noi. La convenzione ha permesso di ristabilire una certa tranquillità, grazie a soluzioni chiare, unitarie e comprensibili. In precedenza, questa vasta azienda aveva adottato provvedimenti differenziati a seconda dei vari settori, come la ferrovia, il trasbordo auto, la navigazione ecc. La convenzione ha permesso di evitare disparità nel conteggio del tempo di lavoro e nella compensazione del lavoro supplementare. Sono state trattative molto difficili, ma siamo riusciti anche a rispettare i nostri processi democratici, coinvolgendo la conferenza CCL e abbiamo ottenuto un risultato soddisfacente.
E cosa contiene?
In primo luogo, abbiamo regolato il diritto allo stipendio e la gestione del tempo per il lavoro ridotto. Per il momento, l’unico settore ad aver ricevuto la necessaria approvazione è quello della navigazione, mentre gli altri sono ancora in attesa di una decisione da parte del cantone. La convenzione contiene poi disposizioni sul tempo di lavoro, che siamo riusciti a basare sulle regolamentazioni esistenti. Secondo noi, una mancanza di lavoro dovuta alla pandemia deve essere considerata come mora del datore di lavoro. Una riduzione delle ore supplementari può di conseguenza avvenire solo con l’accordo del o della dipendente e non può essere decisa unilateralmente a suo discapito dal datore di lavoro. Più tardi, verosimilmente a fine autunno, dovremo però discutere con BLS di un’eventuale ulteriore partecipazione del personale ai giorni di lavoro cancellati a causa della pandemia. In queste trattative, dovranno però essere considerate tutte le conseguenze del virus.
Hai già ricevuto indicazioni sulla sua applicazione?
A oggi, la convenzione sembra essere una soluzione adeguata a BLS. Le reazioni sono state per lo più positive e il numero di domande dei nostri membri, letteralmente esploso durante il lockdown, è rientrato nella normalità. Sarebbe però prematuro trarre un bilancio. Solo nei prossimi mesi si potrà verificare se la convenzione viene applicata in modo unitario ovunque. Rinnoviamo pertanto l’appello a segnalarci eventuali problemi.
Ci puoi dire quali saranno i prossimi passi?
Constatiamo come, con la ripresa dell’esercizio regolare, in alcuni settori riaffiori il problema della mancanza di personale. Laddove invece non si è potuto ristabilire il lavoro normale, come presso le agenzie viaggio o il controllo delle frequenze, sarebbe importante chiarire gli aspetti legati al lavoro ridotto. Restiamo evidentemente a disposizione e a fianco dei nostri membri qualora dovessero sorgere nuovi problemi. Il corona virus accompagnerà ancora a lungo la nostra attività sindacale. Personalmente, sono però anche fiducioso: un giorno o l’altro, ritroveremo anche altri argomenti.
Chantal Fischer