Ecco come possono essere riassunte le rivendicazioni FFS per il CCL FFS e FFS Cargo
«Gigantesco pacchettodi risparmi»
I negoziati del CCL FFS/FFS Cargo sono iniziati lo scorso 19 gennaio con lo scambio delle rivendicazioni. Le delegazioni si incontreranno di nuovo il 2 febbraio. Cogliamo l’occasione per fare il punto con Manuel Avallone, vicepresidente di SEV, che guida la comunità delle trattative.
Manuel, come si è svolta questa prima tornata di negoziati? Con quale spirito sono venuti i dirigenti delle FFS?
Si sapeva che i dirigenti FFS avrebbero attaccato il Contratto collettivo di lavoro. Non siamo per nulla rimasti sorpresi... Hanno parlato del contesto politico, economico e tecnologico in cui si trovano per spiegare le loro affermazioni. Senza entrare nei dettagli, possiamo già dire che quello che chiamano un «progetto di sviluppo per l’azienda» è in realtà un enorme pacchetto di risparmi. È tutto nello spirito di RailFit 20/30. E, in questo senso, era previsto. Dimenticano, tuttavia, che alcuni dei problemi che riscontrano sono il risultato delle loro azioni. Questi includono Sopre, il cantiere della concessione del traffico a lunga distanza e la situazione presso FFS Cargo.
Per ora non desideri parlare chiaramente delle richieste dei datori di lavoro. Perché?
Al momento ogni parte si è presentata con il proprio pacchetto in cui è necessario stabilire delle priorità. Le cose saranno più chiare dal 2 febbraio. Per ora si può indicare che le affermazioni reciproche sono molto distanti e che gli attacchi delle FFS riguardano tutti i settori. Dal momento che le priorità non sono ancora chiaramente definite, non ha senso salire sulle barricate in questo momento. D’altra parte, una cosa è certa: rimanendo su questa linea, le FFS rischiano davvero di mettersi contro il personale.
Il SEV, con i suoi partner VSLF, transfair e l’Associazione dei quadri dei trasporti pubblici, ha presentato le sue richieste. In che cosa consistono?
Il SEV, sulla base dell’indagine condotta tra i suoi membri nel mese di giugno, chiede una migliore progressione salariale, soprattutto per i giovani, e la protezione contro i pericoli della digitalizzazione. Lo stesso vale per la protezione della salute dei/delle dipendenti. Nuove forme di lavoro legate alla digitalizzazione richiedono infatti protezioni e misure di formazione per far fronte alle sfide digitali. Infine, è necessaria una migliore conciliazione tra vita privata e vita professionale. Proprio come è essenziale apportare miglioramenti a livello di orario di lavoro.
Anche i membri, dal canto loro, hanno messo dei paletti da non oltrepassare…
Assolutamente. Hanno dimostrato il loro attaccamento alla protezione contro il licenziamento e alle garanzie salariali che, occorre ricordare, erano state negoziate in cambio dell’accettazione del nuovo sistema salariale ToCo, in occasione dei negoziati per il rinnovo del CCL del 2011. I mandati dei nostri membri sono fondamentali. Sono loro che ci indicano la via. E il prossimo 21 febbraio la conferenza CCL delle FFS avrà già l’opportunità di dare un segnale sulla base delle tendenze delle prime tornate negoziali.
Vivian Bologna/frg
«Ogni impiegato/a può guardarsi allo specchio e dirsi "Il programma di risparmio voluto dalla direzione mi riguarda"»
Manuel Avallone, vicepresidente SEV
Immaginiamo che i negoziati per il CCL FFS si traducano in un fallimento il 30 giugno 2018. Immaginiamo che le due parti non siano riuscite a raggiungere un accordo e che la minaccia del vuoto contrattuale diventi realtà dal 1 ° gennaio 2019.
Torniamo ora alla realtà di questo inizio anno. Abbiamo appena iniziato i negoziati CCL e abbiamo presentato le nostre rivendicazioni. Attualmente, ogni impiegato/a può guardarsi allo specchio e dirsi «Sono preoccupato/a per il programma di risparmio voluto dalla mia direzione». Perché di fatto la ricetta aziendale per abbassare i costi consiste nel peggioramento delle condizioni di lavoro del personale a cui si chiede maggiore produttività.
Di fronte a ciò che equivale a un vero e proprio smantellamento e non a un progetto di sviluppo del CCL, ci sono fondamentalmente due opzioni: tacere o lamentarsi in caffetteria sperando che la delegazione negoziale del SEV possa ottenere miglioramenti o limitare i danni. Oppure rendersi conto che la resistenza e il miglioramento del CCL passano inevitabilmente attraverso una mobilitazione collettiva per le condizioni di lavoro di tutti.
Secondo me, è necessaria la seconda opzione. Perché? Da un lato perché da diversi anni la dirigenza FFS si è inasprita e ciò implica una risposta adeguata da parte nostra. Da parte di tutti e di tutte. D’altra parte perché le posizioni attuali sono così distanti che la mobilitazione sarà necessaria per soddisfare le nostre richieste. Venerdì i negoziati proseguono e noi continueremo a informarvi il prima possibile dopo ogni tornata. La conferenza CCL del 21 febbraio, in cui i/le vostri/e delegati/e discuteranno i negoziati, è un altro passo importante del programma.
Nel frattempo, parlate del CCL attorno a voi, parlatene con i/le vostri/e colleghi/e, siano essi membri del sindacato o meno. Questo è il modo migliore per appropriarsene e quindi difenderlo. Insieme.
Commenti
Martinez Jose Luis 05/02/2018 02:37:00
Cela fait un Moment que les CFF ont fait des économies sur le dos du personnel, alors que l'on Augmente la productivité, selon moi Avec une baisse de la qualité, horaires d'esclaves, retrogradations en Echelon de fonction, pas de reconnaissance de l'effort accompli, Valorisation du personnel en berne, plein de choses qui font que déjà beaucoup d'agents sont partis, ou sont sur le départ, des agents Avec le savoir faire, les CFF se tirent des balles dans les pieds, jusqu'à quand ?
Gezim 19/02/2018 16:06:40
auf keinen fall soll die Ortszulage verhandelbar sein es sind 4800fr die uns fehlen ganz klar nein nein nein nein nein
Küsu 24/02/2018 07:21:23
Hallo Ortzulagen ist bei mir ein Fremdwort und diese sind veraltet, es kann nicht sein das in Bern Ortszulagen gibt und in den ländlichen Regionen nicht. In Bern Kantine und alles vorhanden = günstig Essen, auf dem Land Restaurant = teuer.
Sibylle 26/02/2018 13:44:32
Wenn schon sollte der CEO allen MAIN die Ortszulage direkt auf den Lohn aufrechnen und dann die Löhne Marktgerecht gestalten. Marktgerecht heisst, die Lohnentwicklung bleibt nicht am Lohnband stehen, sondern gegen oben offen. Wer gut ist kann mehr verdienen und die anderen erhalten den normalen Teuerungsausgleich - also keine Begrenzung durch das Lohnband.
DAG - nicht mehr in Zeit beziehen ist ja ein Witz, genau das bringt die Erholung für die geleistete Arbeit. Im Management hat jeder immer mal wieder sein Sabbatical und die die Schuften sollen dann nicht einmal nach vielen Jahren engagierter Arbeit einmal die Freitzeit erhalten, die der CEO geschenkt kriegt!!! was ist das für einen Welt? Ist das wirklich Mitarbeiterwertschätzung was unsere Topmanager da gerade vorschlagen?
Wo ist die Emphatie, die Führungsstärke, das Zwischenmenschliche???
Andy 06/03/2018 10:21:47
Bei den Regionalzulagen ist es so eine Sache. Wenn die SBB das schon streichen oder kürzen will und man darauf besteht kann man eher den Wohnort zählen und nicht den Arbeitsort. Denn am Wohnort hat man die Mehrausgaben. Beim Arbeitsort hat man sogar Vorteile wenn man in enier Region wie Zürich wohnt oder Bern ( meist Kantine etc. ) Ganz streichen auf keinen Fall. Wer in Zürich oder Basel etc wohnt hat mehr Ausgaben. Zählt man den Wohnort ist das eine Art Kompromiss wo die SBB evt. drauf eingeht. Da die Leute in den tiefsten Lohnstufen wie Reinigung, Instandhaltung etc. mehrheitlih in Städten wohnen und die Besser Verdiener eher auf dem Lande etwas ausserhalb der Stadt wäre es auch sozial gesehen ein Komporomiss. Allerdings: Verliert ein Reiniger in Zürich die Ortszulage hat er glaube ich 4500 weniger. Und das ist in dieser Lohnstufe B relativ ein hoher Anteil! Ein Manager merkt das kaum. Von dem her würde sich eine Streichung vermehrt auf die tiefen Lohnklassen auswirken rein prozentual. Auch an diese Lonhnstufen sollte man denken. Bei Toco hatten genau diese das Nachsehen.