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Direttiva dell’Ufficio federale dei trasporti (UFT) nel settore bus

I subappaltatori devono applicare il salario minimo

La nuova direttiva UFT che fissa un salario minimo di 58 300 franchi all’anno è stata piuttosto ben accolta nel settore. L’UFT afferma che anche i subappaltatori devono conformarsi alla direttiva.

«L’UFT si assume la propria responsabilità». Anche se non risolve tutto, il salario minimo di 58 300 franchi per 2100 ore di lavoro annue, farà riflettere aziende come Eurobus, si rallegra Gilbert D’Alessandro, presidente centrale della sottofederazione VPT/SEV. «Anche se i paletti della direttiva UFT non sono sufficienti, aggiunge D’Alessandro, constato tuttavia che si presta attenzione alla protezione sociale, in quanto costringe le aziende a pagare gli stipendi in caso di malattia». L’UFT va quindi ben oltre i requisiti di legge.

Il salario minimo di 58 300 franchi per 2100 ore di lavoro, corrisponde ad una retribuzione oraria di 27,75 franchi. Importo ora rivendicano anche dai dipendenti di aziende subappaltatrici dei TPG. Infatti l’attuale CCL prevede uno stipendio annuo di 53 300 franchi, ossia 5 mila franchi in meno rispetto al minimo stabilito dall’UFT.

Il SEV intende ora agire in questo settore richiedendo alle aziende concessionarie l’applicazione della direttiva dell’UFT, entrata in vigore il 1° aprile scorso. Il SEV ha dunque inviato, il 2 aprile, una lettera alla direzione ad interim dei TPG: «L’UFT ha chiaramente stabilito che le aziende concessionarie garantiscano l’osservanza di tali condizioni salariali attraverso l’offerta, poi attraverso il proprio controllo. Mi rivolgo a voi per conoscere le misure adottate dai TPG affinché le aziende subappaltatrici allineino i salari alla direttiva»; questo uno dei passaggi della lettera inviata dalla segretaria sindacale Valérie Solano.

Nel settore degli autobus i salari dei subappaltatori di Autopostale suscitano parecchi interrogativi. Autopostale SA garantisce di rispettare gli standard fissati dall’UFT, ma che ne è dei subappaltatori?

«I salari sono fissati da Autopostale SA che opera un rigoroso controllo delle condizioni di lavoro dei/delle conducenti dei subappaltatori, in modo che siano conformi alla direttiva dell’UFT», dice Katharina Merkle, portavoce di Autopostale SA .

La direttiva dell’UFT consente inoltre di agire a livello cantonale, in particolare laddove i CCL quadro non prevedono un salario minimo o nel caso in cui i CCL fissano un salario minimo inferiore rispetto alle nuove indicazioni dell’UFT. Felix Birchler, segretario sindacale del SEV a San Gallo, ha detto: «In seno a Bus Ostschweiz il salario di ingresso minimo è di 59 800 franchi, poco più rispetto a quello fissato dall’UFT. Quest’anno rinegozieremo il nuovo sistema salariale. Il fatto che Bus Ostschweiz è tra il 10 e il 15 % delle aziende che offrono il salario minimo più basso, rappresenta un argomento forte nel contesto di tali negoziati».

Considera anche che questo salario minimo dovrebbe essere incluso nei CCL quadro dei cantoni di Turgovia, San Gallo e Appenzello (AI e AR).

Il salario minimo è una protezione di base contro il dumping salariale e deriva dai salari che il SEV ha ancorato nei CCL che ha negoziato. In futuro il SEV continuerà il suo impegno nei cantoni e presso le aziende attraverso la conclusione di solidi CCL, in cui verranno regolate questioni come vacanze, orario di lavoro, compensazione e indennità.

Vivian Bologna