Grande manifestazione nazionale per la sicurezza dei posti di lavoro, dei salari e delle rendite
Tutti a Berna il 19 settembre - Orari treno dal Ticino
Colleghe e colleghi sindacalizzati sono caldamente invitati a recarsi a Berna il 19 settembre per manifestare in favore della sicurezza di salari e rendite
La manifestazione del SEV contro la truffa ai danni delle casse pensioni inizierà alle 12.30 sulla Schützenmatte. Occorrerà una partecipazione massiccia di attivi e pensionati per scuotere e mettere sotto pressione la politica svizzera e ottenere un risanamento adeguato delle casse pensioni FFS e Ascoop.
Basta con la truffa delle casse pensioni
Sino agli anni ’90, Confederazione e cantoni hanno conseguito importanti risparmi sui propri contributi quali datori di lavoro alle casse pensioni. Adesso invece fanno orecchie da mercante alla necessità di un corretto rifinanziamento delle casse pensioni FFS e Ascoop.
Ne conseguono maggiori deduzioni dal salario, aumenti dell’età pensionistica e la mancata compensazione del rincaro sulle rendite. Una situazione inaccettabile.
Il SEV chiede:
· Un rifinanziamento corretto delle casse pensioni FFS e Ascoop
· Nessun peggioramento di prestazioni e di rendite
· La compensazione del rincaro ai pensionati.
Posti di lavoro, salari e rendite sicure
Dopo la manifestazione del SEV, sulla Schützenmatte si riuniranno anche colleghe e colleghi degli altri sindacati, unitamente ai membri di altre organizzazioni politiche che hanno assicurato il loro sostegno alla manifestazione.
CONTO SU OGNUNO DI VOI!!!!
Dure, durissime...le misure che la cassa pensioni FFS impone ai suoi assicurati e ai suoi pensionati sono veramente durissime. Lavorare più a lungo, con meno stipendio e alla fine ricevere una rendita inferiore. Un vero schiaffo. Anche se sappiamo che il consiglio di fondazione non aveva altra scelta, in quanto messo sotto pressione dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, fa estremamente male ritrovarsi con simili decisioni.
A maggior ragione quando sappiamo che gli interessati non hanno alcuna responsabilità: né per la crisi finanziaria, né tanto meno per il fatto che la Confederazione nel 1999 non ha finanziato correttamente la cassa, né l’ha dotata della necessaria riserva di fluttuazione.
Dobbiamo dare un chiaro segnale a questa Confederazione, che da anni tentenna ed esita. Dobbiamo dirle che chiediamo quanto ci spetta, che vogliamo essere trattati come gli altri, che non lavorano alle FFS, ma presso l’amministrazione federale, la Posta o la Ruag.
Sapete cosa dobbiamo fare. Sabato ci riuniremo a Berna per un’importante manifestazione e la Politica vorrà verificare se siamo stati in grado di mobilitarci. Una risposta positiva è fondamentale per far passare il nostro messaggio. Quindi, conto su ognuno di voi!!
Giorgio Tuti, presidente SEV
INFORMAZIONI PRATICHE
Orario del treno in partenza da:
Chiasso 7.11
Mendrisio 7.20
Lugano 7.37
Bellinzona 8.06
Biasca 8.18
Faido 8.40
Airolo 8.58
Locarno 7.33 con cambio a Bellinzona
Iscrizioni :
Annunciate la presenza vostra e dei vostri familiari entro il 10 settembre al vostro presidente sezionale o al segretariato SEV di Bellinzona tel. 091 825 01 15, e-mail:
Titoli di trasporto:
LA CARTA GIORNALIERA PER LE COLLEGHE E I COLLEGHI ATTIVI E PENSIONATI, COME PURE PER I LORO FAMILIARI, SPROVVISTI DI LIBERA CIRCOLAZIONE, VERRÀ OFFERTA DAL SEV E CONSEGNATA SUL TRENO DA BELLINZONA.
Materiale:
Il materiale per la manifestazione verrà messo a disposizione dal SEV a Berna. Chi possiede bandiere, fischietti e gilet SEV è invitato a portarli. Ulteriori striscioni sono benvenuti e le idee più originali verranno pubblicate su contatto.sev!
Dalla crisi finanziaria a quella economica
Si è partiti da una crisi finanziaria scatenata dall’avidità dei giocolieri della finanza, convinti che i soldi potessero moltiplicarsi da soli e sostenuti da una politica borghese che ha spalancato le porte alle privatizzazioni e alle liberalizzazioni e abolito molte regole.
Adesso la crisi si è estesa a tutta l’economia, senza risparmiare nessun settore, ma il Consiglio federale, contrariamente alla determinazione e la velocità dimostrate intervenendo con miliardi in favore dell’UBS, esita e tentenna. La questione non riguarda però più solo le banche, ma decine di migliaia di posti di lavoro.
L’Unione sindacale svizzera e i sindacati che ne fanno parte chiedono:
· Un aumento delle indennità di disoccupazione e della durata del loro diritto
· Nessun innalzamento dell’età AVS
· Un programma d’investimento in grado di garantire veramente posti di lavoro
· Il consolidamento del potere d’acquisto tramite aumenti salariali e la compensazione dell’aumento dei premi di cassa malati.